Dell'Uomo Elena
Ala ambidestra, nata a Roma il 24 luglio 1954.
Inizia a giocare a 7 anni all'oratorio con il fratello gemello Ennio. Sempre con il fratello continua a giocare a pallone per strada, in un'epoca felice in cui strade asfaltate o no le macchine che passavano si potevano contare sulle dita di una mano e quando andava male ne passava una ogni 40 minuti. La lasciavano passare e riprendevano a giocare.
La strada è stata la sua scuola ed Elena per strada ha imparato a togliere i palloni ai maschi con la malizia, e la sfrontatezza di un peperino sgusciante e irraggiungibile. Quando nel 1968 va ad assistere a San Giovanni al campo della Romulea ad una partita di calcio femminile Elena è ben determinata. Si presenta a fine partita ai coniugi Bellei e chiede un appuntamento per poter entrare in una squadra di calcio femminile. Le dicono di presentarsi al loro campo di allenamento a Ostia Lido il mercoledì successivo. E la prendono subito perché Elena, malgrado non avesse ancora compiuto 14 anni, è già una spanna al di sopra delle altre ragazze per controllo di palla e forza d'assalto alla porta avversaria. In campo non ha problemi; che la mettano all'ala sinistra oppure all'ala destra lei controlla benissimo la palla con entrambi i piedi e il suo tiro è forte col sinistro e forse più preciso con il destro, e la palla va spesso in rete.
Dopo aver visto le due squadre in allenamento è lei a decidere in quale squadra giocare e sceglie la Lazio 2000. La tesserano subito e inizia a giocare il primo campionato di Serie A F.I.C.F. del 1968 giocando la prima partita in calendario: Lazio 2000-Cagliari del 21 giugno 1968 (0-2 per il Cagliari).
A fine stagione è nel gruppo delle 8 ragazze che seguono il dirigente Valente e l'allenatore Ottavio Acconito che le portano da Valbonesi. L'inganno ordito ai danni dell'A.C.F. Lazio 2000 è perfetto, anche lei firma il cartellino ma non fa firmare i genitori e perciò essendo minorenne la sua firma non è sufficiente e la stagione successiva "emigra" all'Olimpic Lazio: è il primo campionato con la nuova squadra biancoceleste. Il campionato va benissimo, Elena è sempre in quadra e fa raccogliere ai portiere avversari 6 palloni, la squadra arriva in finale ma alla fine in tutte le partite giocate contro il Bologna (che è nato nel 1965 e ha 3 anni di esperienza in più) non si riesce a batterla.
I dirigenti delle squadre in cui ha giocato hanno sempre provveduto a fornirle il corredo di gioco gratuitamente. Le scarpe non erano quelle utilizzate per il calcio maschile, le chiamavano le "Scarpine d'oro", avevano delle misure ridotte per i piedi delle ragazze ed erano prodotte a Fabriano (AN). Sembravano come delle normali scarpe da ginnastica, non avevano i tacchetti in plastica ma in caso di terreni allentati si avvitavano due tacchetti lunghi che permettevano la perfetta stabilità, e soprattutto di rimanere in piedi.
Tante soddisfazioni per una giovane dilettante[modifica | modifica sorgente]
La stagione successiva (1970) Elena è richiesta dall'A.C.F. Roma che offre in cambio soldi e Barbara Ostili (ala sinistra che la stagione precedente aveva segnato solo 3 reti). La Roma è una squadra che fa sul serio, deve difendere lo scudetto guadagnato la stagione precedente e lei è affiancata a Elena Schiavo, una mezzofondista instancabile tipo la Paola Pigni grande protagonista degli europei dei 1969, e dall'austriaca Monika Karner vero e proprio armadio alto 1,90 vero ariete da sfondamento. Il campionato lo vincono però le milanesi del Gommagomma e a lei rimane la soddisfazione di averle battute a Meda infilandole con una bellissima rovesciata.
Alcuni giorni dopo, andata al cinema a vedere un film assiste esterefatta ad un servizio della "Settimana Incom" sul calcio femminile in cui viene riproposta proprio la sua rovesciata. Incredibile, è lei sullo schermo !.
A luglio arriva anche la convocazione nella Nazionale allenata dal ct Cavicchi in occasione dell'amichevole del 10 luglio a Riccione contro la Francia (vinta 2-0).
La stagione successiva vince la Coppa Italia ma perde lo scudetto fermandosi a due punti dal Piacenza; Elena va a segno 8 volte. Alla fine del campionato 1971 arriva la tournée a settembre negli Stati Uniti; a lei e alle altre compagne di squadra c'è un piccolo cadeau di 20.000 lire cambiate in dollari per le piccole spese, già tanto per Elena che non è professionista e gioca per diventimento. Le 4 partite sono un successone, a migliaia gli italo-americani vanno incontro alle giallorosse riempiendo gli stadi e il cuore per la dimostrazione di affetto tributata dagli italiani residenti negli U.S.A. chiedendo anche loro gli autografi. Elena sigla 2 dei 16 gol segnati dalla Roma che raccolse 3 vittorie e 1 pareggio contro le inglesi del Southampton Ladies F.C. (Sue Lopez e Doth Cassell che aveva giocato nel 1971 nella Trastevere) nelle partite disputate a New York (3-1), Newark (4-4), Filadelfia (3-2) e Boston (6-3).
Il ritorno alla Lazio[modifica | modifica sorgente]
A capodanno 1972 breve trasferta a Bangkok in Thailandia prima di aggiudicarsi la seconda Coppa Italia. Per la società i costi iniziano a essere troppo alti e, perso lo sponsor Martinel Mobili alla fine del campionato 1973, la Roma rinuncia al campionato e lascia libere tutte le ragazze. Elena torna alla Lazio Lubiam.
Nel 1975 a seguito di un grave incidente di gioco è costretta a ricorrere alle cure del Dottor Mariani per rimettere a posto il ginocchio sinistro mezzo rotto. Gioca ancora nella Lazio fino alla stagione 1979, quella del primo scudetto laziale) e poi è lasciata libera.
Continuerà poi a giocare nelle squadre romane (la Fiamma Roma) in Serie B e poi in Serie C fino al 1990, per poi continuare per passione a giocare a calcio a 5 nel Fatebenefratelli fino alla stagione 1999/2000.
Elena Dell'Uomo è stata forse l'unica calciatrice ad aver giocato in Serie A con tre differenti squadre di Roma (A.C.F. Lazio 2000, A.C.F. Roma e S.S. Lazio C.F. Lubiam).
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