Battisti Lucio
Cantante e compositore italiano di musica leggera, nasce a Poggio Bustone (RI) il 5 marzo 1943, muore a Milano il 9 settembre 1998. I genitori avevano entrambi il cognome Battisti. Il padre Alfiero era impiegato al dazio, la madre Dea era casalinga. E' considerato uno dei maggiori cantautori italiani e ha inciso in carriera 20 album realizzando vendite per 25 milioni di dischi. Ha coniugato in un'accezione originale la vena melodica tipica della canzone italiana con sonorità, arrangiamenti e tratti ritmici del rhythm and blues, del rock e altro ancora.
Dopo la prima infanzia nel reatino, nel 1950 la sua famiglia si trasferì a Roma, in Piazzale Prenestino. L'inizio dell'attività di cantante risale alla fine degli anni Sessanta. La musica delle sue canzoni risentiva particolarmente dell'influenza del pop americano. Nel 1965 avviò una feconda e duratura collaborazione con Mogol, pseudonimo di Giulio Rapetti, autore di tutti i testi delle sue canzoni fino al 1980. Dal 1969 interpretò le proprie canzoni, pur senza cessare di comporre brani destinati ad altri cantanti, collaborando in particolare con Mina. Vinse il Festivalbar nel 1970 con Acqua azzurra, acqua chiara e nel 1971 con Fiori rosa, fiori di pesco. Dopo la rottura con Mogol, gli si affiancarono come parolieri la moglie, Grazia Letizia Veronese (con lo pseudonimo di Velezia), e infine Pasquale Panella. Gli ultimi album hanno segnato un cambiamento sensibile nel rapporto col testo, talvolta spinto ai limiti del nonsense, e nella stessa struttura musicale, sempre più svincolata dagli schemi tradizionali della canzone italiana.
Tra gli album in collaborazione con Mogol si ricordano: Lucio Battisti (1969); Emozioni (1970); Amore e non amore (1971); Umanamente uomo: il sogno (1972); Il mio canto libero (1972); Il nostro caro angelo (1973); Anima latina (1974); La batteria, il contrabbasso, eccetera (1976); Io tu noi tutti (1977); Una donna per amico (1978); Una giornata uggiosa (1980); con la moglie: E già (1982). In collaborazione con Panella i seguenti brani: Don Giovanni (1986); L'apparenza (1988); La sposa occidentale (1990); Cosa succederà alla ragazza (1992); Hegel (1994).
Nel 1972, "I giardini di marzo/Comunque bella" è il 15º singolo di Lucio Battisti, pubblicato il 24 aprile 1972 per la casa discografica Numero Uno. Il testo, scritto da Mogol in chiave autobiografica, parla degli anni della sua infanzia nel dopoguerra, tra povertà e difficoltà familiari ed esistenziali. Il singolo raggiunse il primo posto della classifica italiana e vi rimase per circa due mesi. Fu il 4º più venduto del 1972 in Italia.
La melodia e il testo del brano sono state riprese dalla tifoseria biancoceleste per accompagnare, in modo struggente, allo stadio la partita della squadra biancoceleste. In particolare, il ritornello del brano "Che anno è, che giorno è? Questo è il tempo di vivere con te" è stato parafrasato dai tifosi in "Che anno è, che giorno è? Questo è il tempo di vincere con te". In anni recenti, le note dei "Giardini di marzo" sono state diffuse allo stadio ad accompagnare l'epilogo della partita dei biancocelesti, sia per esaltare una bella vittoria, sia per mitigare l'amarezza di un risultato negativo.
Lucio Battisti era tanto grande quanto riservato. Il lungo sodalizio con Mogol fu elemento cardine del suo successo e ne costruì l'immagine nel tempo, complice il ritiro totale dalle scene e dalla visibilità pubblica che Battisti, schivo nel rapporto con il pubblico e i media, mise in pratica dai primi anni ottanta fino alla morte.
Per questo non ha mai manifestato apertamente, tra l'altro, la sua passione per la Lazio, simpatia e sentimento mai esibiti e comunque non esasperati, non essendo un grande appassionato di calcio. Proprio non sopportava l'idea di essere etichettato. Che non fosse un grande appassionato di calcio lo conferma Mogol in alcune interviste, ma "... nonostante ciò, lui era molto affezionato ai colori biancocelesti, aveva una fortissima simpatia tramandata dal padre. Alla domanda "per quale squadra tifi?" rispondeva "la Lazio"”.
Lucio Battisti muore la mattina del 9 settembre 1998, all'età di 55 anni. Ai funerali, celebrati in forma privata a Molteno, in provincia di Lecco, furono ammesse appena venti persone, tra le quali Mogol, e il cantante venne sepolto nel cimitero del comune brianzolo.