Sabato 30 dicembre 1972 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Bologna 0-0
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1753. Campionato di Serie A 1972/73 - XIII giornata.
LAZIO: Pulici F., Facco, Martini L., Wilson, Oddi, Nanni (77' Manservisi), Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, La Rosa. (12 Chini). All. Maestrelli.
BOLOGNA: Battara, Roversi, Mei (67' Maldera (III)), Caporale, Cresci, Gregori, Novellini, Ghetti, Savoldi (I), Vieri R., Liguori F. (12 Adani). All. Pesaola.
Arbitro: sig. Casarin di Milano.
Note: cielo nuvoloso, temperatura fredda con vento di tramontana, terreno in buone condizioni. Ammoniti Gregori e Chinaglia. Angoli 11-2 (7-2) per la Lazio. Esordio in serie A per Mei.
Spettatori: 45.000 circa. Incasso £. 90.000.000 circa.
La Lazio si è inceppata. Anche contro il rimaneggiato Bologna, privo di Scorsa, Fedele, e Bulgarelli, la squadra di Maestrelli non è riuscita a sbloccare il risultato dallo zero a zero E' stato un pareggio che forse premia eccessivamente la rinunciataria compagine rossoblu, ma al di là del risultato rimane la sconcertante prova offerta dai biancoazzurri. La partita si è svolta a senso unico, con la Lazio protesa in avanti in cerca del successo. Basti considerare che il portiere Pulici non ha effettuato una sola parata in tutti i 90 minuti di gioco. L'offensiva dei biancoazzurri però, pur assumendo a tratti il carattere di un vero assedio all'area avversaria, si è sviluppata con manovre opache, disordinate, che hanno finito per fare il gioco del Bologna. La squadra di Pesaola, sorretta a centrocampo da un lucidissimo Vieri, apparso il migliore in campo, non è quasi mai riuscita a sfruttare il contropiede offerto dalle favorevoli circostanze. Savoldi e Novellini, troppo isolati, non hanno trovato un valido appoggio nei compagni della prima linea, in cui Liguori è sembrato l'ombra dell'ottimo giocatore di un tempo. Accortasi che il Bologna era praticamente inesistente in attacco, la Lazio si è gettata sconsideratamente all'offensiva anche con gli uomini della difesa, accentuando in questo modo l'intasamento dell'area rossoblu, dove era veramente difficile trovare lo spazio per il tiro. Martini, Nanni, Re Cecconi e Frustalupi potendo sfruttare una larga fascia del terreno di gioco dove praticamente non c'erano avversari, hanno portato in avanti un'infinita di palloni che però andavano per perdersi puntualmente nelle caotiche mischie davanti a Battara. Al 78' Maestrelli, con una decisione discutibile, richiamava in panchina Nanni sostituendolo con Manservisi. L'episodio ha avuto una polemica negli spogliatoi, accentuando un certo nervosismo che comincia a serpeggiare nell'ambiente laziale. «Sono rimasto sorpreso per la decisione del mister - ha dichiarato Nanni - ero l'unico giocatore che avrebbe potuto centrare ti bersaglio con tiri da lontano». Anche Chinaglia appariva depresso. Il centravanti non segna da quasi un mese. Anche oggi, un po' per sfortuna ma soprattutto a causa di uno strano complesso del gol, non è riuscito a rendere come in altre occasioni. Cresci lo ha marcato molto bene, ma il suo compito è stato facilitato dalla scarsa vena del centravanti azzurro, che sembra avere smarrito potenza e lucidità
Tuttavia è stato lo stesso Chinaglia a sfiorare la marcatura con un pallone che, se non fosse stato fermato dalla traversa, con Battara ormai fuori causa, forse avrebbe cambiato totalmente le sorti della gara. L'episodio ha contribuito ad accrescere fra i laziali il timore di non riuscire a passare. La squadra ha ceduto infatti soprattutto sul piano psicologico facendosi prendere dall'orgasmo. Quando si vuole strafare si finisce inevitabilmente per creare tanta confusione, ed è proprio ciò che cercava il Bologna, apparso più calmo e ordinato. I rossoblu hanno avuto inoltre la fortuna di poter contare sulla bravura di Battara, in alcuni momenti anche molto fortunato quando ad esempio ha parato d'istinto un colpo di testa di Garlaschelli al 39' scagliato da corta distanza. Il portiere bolognese ha corso successivamente altri grossi rischi, specialmente quando al 56' Cresci, nel tentativo di respingere un tiro di La Rosa, ha sfiorato una clamorosa autorete. Al 32' e al 36' del secondo tempo i laziali hanno reclamato il calcio di rigore per un fallo di Savoldi su Chinaglia e per un cross di Garlaschelli fermato con un braccio da Roversi, ma l'arbitro Casarin non è stato dello stesso parere, provocando le vivaci proteste del pubblico. «E' un punto prezioso - ha commentato Pesaola - a fine gara conquistato con una squadra rabberciata. La Lazio, cercando di passare di forza, ha finito per cedere al nervosismo. Io penso che proprio sul piano della calma il Bologna di oggi ha meritato il pareggio». Tutto sommato Pesaola aveva ragione. La Lazio perde un altro prezioso punto, e viene raggiunta dalla Juventus a quota 18 punti, assieme al Milan, davanti comanda l'Inter a 19.
Nota:
Il pubblico fischia indispettito verso l'arbitro reo di non aver visto due rigori che la sera alla Moviola di Carlo Sassi, nella trasmissione La Domenica Sportiva saranno decretati come ineccepibili.