Domenica 20 febbraio 1977 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fiorentina 4-1
Turno precedente - Turno successivo
1918. Campionato di Serie A 1976/77 - XVII giornata
LAZIO: Pulici F., Pighin, Ammoniaci, Wilson, Manfredonia, Cordova, Rossi R., Agostinelli A., Viola, D'Amico (83' Lopez), Badiani. (12 Garella, 14° Ghedin). All. Vinicio.
FIORENTINA: Mattolini, Tendi, Rossinelli, Pellegrini E., Galdiolo, Zuccheri S. (14' Restelli), Caso, Gola, Casarsa, Antognoni, Bertarelli. (12° Ginulfi, 14° Bagnato). All. Mazzone.
Arbitro: Sig. Mattei di Macerata.
Marcatori: 10' Casarsa, 14' Viola, 31' Rossi R., 37' D'Amico, 45' Rossi R.
Note: giornata nuvolosa, terreno in buone condizioni. Ammonito Badiani per scorrettezze. Angoli 5-5. Infortunio a Zuccheri.
Spettatori: 35.000 circa di 18.963 abbonati per un incasso di £ 60.332.600.
La Lazio ritrova la vittoria dopo 3 mesi e dà una sonora sconfitta ai gigliati scesi a Roma con l'intenzione di giocarsela forti del loro terzo posto. Per Vinicio è stata una settimana difficile con le contestazioni da parte dei tifosi e l'esternazioni di alcuni giocatori che avevano portato l'allenatore sull'orlo delle dimissioni, prontamente respinte da Lenzini che gli ha rinnovato la fiducia. E "O' lione" ha risposto rivoluzionando la squadra. Fuori Martini per scelta tecnica (mai successo in 6 anni di militanza laziale, ma il giocatore è ancora turbato per la morte di Re Cecconi), fuori Giordano, fuori Garlaschelli infortunato dentro Renzo Rossi e Viola, recuperato Agostinelli. Eppure la gara si era messa male con i gigliati in vantaggio a freddo grazie a Casarsa. Fortunatamente Viola riequilibrava subito il risultato (nell'azione s'infortunava Zuccheri che doveva essere accompagnato fuori in barella) e a questo punto i biancazzurri salivano in cattedra sfoggiando il bel gioco di inizio campionato e divertendo il pubblico con ottime giocate. Al 31' ci pensava Renzo Rossi, abile a sfruttare una dormita della difesa toscana, a portare in vantaggio la Lazio. Neanche 6 minuti e una magistrale punizione di D'Amico trafiggeva un'incerto Mattolini. La Fiorentina accusa il colpo, e non reagisce, tanto basta a Renzo Rossi per siglare la sua prima doppietta in maglia biancazzurra. La ripresa è accademia. La Lazio non infierisce e la Fiorentina non morde. Ci sarebbe l'opportunità di arrotondare ancor di più il punteggio, ma l'imprecisione degli avanti laziali fa sfumare delle buone occasioni. Per Vinicio una boccata d'ossigeno e il sorpasso in classifica sui cugini giallorossi. Per i gigliati un brusco risveglio dopo un ottimo campionato fin qui disputato. Era dal 1969 che la Fiorentina non subiva un passivo così pesante all'Olimpico.
Scrive La Stampa:
Lazio, un giorno da leoni la Fiorentina affonda 4-1: questa la sintesi della gara. Eppure la Lazio dopo essere passata in svantaggio per qualche attimo ha fatto vacillare il morale. Ma quando D'Amico al 14' consentiva a Viola di centrare il pareggio, la fisionomia della partita mutava di colpo. I toscani erano costretti a sostituire l'infortunato Zuccheri con Restelli, ma un uomo, come ha sottolineato più tardi negli spogliatoi l'allenatore Mazzone, non può assolutamente costituire una giustificazione valida per l'improvviso ed inatteso crollo dell'intera formazione toscana.
Guidati da un Cordova eccezionale, che poteva dedicarsi a compiti di alta regia, coperto dal gran lavoro svolto da Agostinelli (oltre alla grinta è stata questa la chiave tecnica del confronto) la Lazio travagliata dalle polemiche, che non vinceva da quasi tre mesi, è improvvisamente risorta infliggendo alla Fiorentina, imbattuta in trasferta, una severa sconfitta dalle dimensioni clamorose. Ben quattro palloni sono finiti alle spalle del portiere viola Mattolini contro il platonico gol siglato da Casarsa in apertura, di gara che aveva lasciato prevedere una «comoda passeggiata» per i toscani. Probabilmente la squadra di Mazzone ha avuto il torto di adagiarsi su allori che in seguito dovevano rivelarsi assai fragili. La compagine di Vinicio dilagava letteralmente senza incontrare la minima resistenza. I romani andavano a segno comodamente altre tre volte con Rossi, D'Amico e ancora Rossi, complice anche l'incerto Mattolini.