Domenica 16 dicembre 1973 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Napoli 1-0
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16 dicembre 1973 - 1.793 - Campionato di Serie A 1973/74 - IX giornata
LAZIO: F.Pulici, Petrelli, L.Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli (72' Franzoni), Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D'Amico. A disposizione: 12 Moriggi, 13 Facco. Allenatore: Maestrelli.
NAPOLI: Carmignani, Bruscolotti, Pogliana, Zurlini, Vavassori, Orlandini, Cané (80' Ferradini), Juliano, Clerici, Esposito, Braglia. A disposizione: 12 Da Pozzo, 14 Albano. Allenatore: Vinicio.
Arbitro: Sig. Michelotti (Parma).
Marcatori: 76' Chinaglia.
Note: giornata di sole, terreno in ottime condizioni. Incidenti prima, durante e dopo, tra opposte tifoserie con numerosi tifosi finiti al pronto soccorso. A fine gara si è ricorso al lancio di lacrimogeni in curva nord per sedare alcune risse. Ammoniti Martini e Juliano per proteste. Calci d'angolo: 8-7.
Spettatori: 54.593 di cui 18.315 abbonati. Numerosa la presenza di tifosi partenopei in curva sud. Incasso £. 144.488.400.
Il big match della giornata vede la Lazio battere meritatamente il Napoli capolista, dopo una battaglia durata 90 minuti. Al fischio d'inizio dell'arbitro Michelotti le squadre si schierano con le migliori formazioni. E' subito la Lazio a prendere le redini del gioco, con due incursioni di Re Cecconi e di Petrelli, che si vedono la strada sbarrata dalla difesa partenopea. E' Juliano a creare il primo problema alla difesa laziale con un tiro alto sulla traversa verso il 20'. Ma è di Chinaglia la prima grande occasione. Il centravanti biancoceleste entra in area trascinandosi Bruscolotti, ma Carmignani si salva in due tempi buttandosi sulla sua destra. Quindi alla mezz'ora è D'Amico, con un colpo di testa su cross di Re Cecconi, a impensierire non più di tanto il portiere napoletano. La porta partenopea sembra stregata quando Re Cecconi centra la traversa da fuori area e Zurlini allontana la minaccia. Cambio fronte, ed è Braglia a impegnare pericolosamente Pulici che si deve distendere per smanacciare la palla ed evitare la capitolazione. Il primo tempo finisce così a reti bianche.
Nella ripresa Clerici si vede giustamente annullare una rete su punizione di seconda calciata direttamente a rete, il che crea malumori in campo. L'allenatore Vinicio, entrato in campo per abbracciare l'autore della rete, inveisce contro l'arbitro. E' ancora Pulici a parare sopra la traversa un tiro di Juliano pochi minuti dopo e a superarsi in due tempi al 70' su staffilata di Braglia da fuori area. Al 76' la svolta: su lancio in area di Frustalupi, D'amico tocca di testa per Chinaglia che di ginocchio insacca in rete. Chinaglia va a festeggiare sotto la Monte Mario Nord, tra l'ovazione della folla. Galvanizzati dal risultato, sono i biancocelesti a spingere e Carmignani deve salvare su una punizione bolide di Long John. Vani sono gli ultimi, confusi tentativi del Napoli di riacciuffare il risultato. Esultanza in campo, e qualche tafferuglio in Curva Nord fra tifoserie avversarie. La Lazio vince 1-0 e si porta in testa alla classifica a 13 punti, in coabitazione coi partenopei e con la Juventus.
l'Unità titola: "La Lazio riapre la corsa allo scudetto. Battuta d'arresto per i partenopei al termine di un combattutissimo match (1-0). La capolista perde, ma a testa alta: non è un bluff e lo ha riconfermato. La rivincita potrebbe arrivare già domenica contro il Milan. Grande prova di Chinaglia, letteralmente scatenato. Il gol nel momento di maggior supremazia di Juliano e C.".
L'articolo così prosegue: Il Napoli doveva essere un esame di laurea e lo è stato. I partenopei imbattuti, capilista in solitudine, anche se guatati da presso dalla Juve (ad un solo punto) e dalla Lazio (a due) esibivano questo invidiabile e pericoloso biglietto di visita. I biancazzurri, dopo l'altalena stentata di un inizio non troppo felice, con le vittorie sul Cagliari e sulla Roma e un Chinaglia che si esprimeva con un gol a partita, aveva fatto ricredere più di un critico ad oltranza. Ovvio che il pronostico della vigilia fosse apertissimo. Ha vinto la Lazio, superando l'esame di laurea, anche se non a pieni voti e dopo un altro gol di Chinaglia e un palo di Re Cecconi. Ma gli azzurri di Vinicio avrebbero ampiamente meritato il successo. E, onestà vuole, che a riconoscere il peso determinante della fortuna, siano stati per primi proprio i laziali con Chinaglia su tutti. Ad avvalorare questa tesi — che troppo spesso si invoca anche a sproposito —, sta il fatto che la rete della vittoria biancazzurra è venuta proprio nel momento di maggiore supremazia napoletana. Una vera doccia fredda per Juliano e compagni che forse già assaporavano — dopo essere andati più volte vicino al gol e vistisi annullare una rete di Clerici — la possibilità di un pareggio che li avrebbe mantenuti in vetta alla classifica, ancora imbattuti, qualsiasi risultato avesse ottenuto la Juve col Cesena. Ma è stata anche la dinamica della rete di Chinaglia a mettere ancor più l'amaro in bocca a Vinicio (lo si capirà poi nelle dichiarazioni del dopo-partita) e a scombinare i piani napoletani. Eccovela. Siamo al 30' della ripresa. Martini lascia partire un cross a spiovere che scavalca sia Chinaglia che il "mastino" Vavassori; Franzoni (subentrato a Garlaschelli) è tallonato da presso da Bruscolotti, ma la palla è invitante e sta per lanciarsi di testa (lo stesso colpo che sbloccò il risultato nel "derby"), ma il terzino gli mette il "morso" e lo frena nello slancio.
Il pallone picchia a terra e rimbalza all'altezza del petto del biancazzurro, mentre Carmignani è uscito per intercettarlo.... "Lampo" — come ormai lo hanno soprannominato i supporters laziali — nota che Chinaglia è in buona posizione a pochi passi e gli scodella la palla sul piede, con un opportuno colpo di petto e il "bomber" fa secco Carmignani. Abbiamo descritto in dettaglio l'azione, in quanto poi - sarà proprio Vinicio a parlare di svarione della sua retroguardia su un innocuo pallone. Ma il tecnico azzurro andrà oltre, contestando la decisione di Michelotti che all'8' della ripresa ha annullato un gol di Clerici, segnato su punizione (il fallo era stato commesso da Re Cecconi su Juliano) in quanto era di seconda, mentre il brasiliano lo aveva calciato direttamente in porta. Egli ha sostenuto che la punizione era di "prima", visto che Michelotti non aveva alzato neppure il braccio, come prescrive il nuovo regolamento. Pulici, il guardiano laziale (che era rimasto come una statua, osservando la palla infilarsi in rete), ha invece sostenuto di aver chiesto allo stesso Michelotti se la punizione fosse di seconda o meno. Avuta la conferma che era di "seconda", ha assunto una posizione tra i pali adeguata alla bisogna, anzi, a suo dire, egli ha visto anche il braccio alzato dell'arbitro, per cui non ha abbozzato neppure un tentativo di parata. Dalla posizione in cui eravamo non possiamo giurare su chi abbia ragione e chi torto. Comunque bisogna dire che l'incontro è stato altamente spettacolare, combattuto fino alla fine, condotto ad un ritmo sostenuto, con continui capovolgimenti di fronte e corretto, insomma tanto gli uni che gli altri (fatta qualche eccezione), si sono espressi ad un livello da "grandi" squadre, onorando il posto che occupano e il gioco del calcio. Eppoi — diciamolo francamente — questo Napoli, pur incappato nella sua prima sconfitta, il suo esame di laurea non lo ha certo fallito e l'occasione per superarlo gli si presenterà già domenica prossima, quando dovrà affrontare il Milan. Ma ora veniamo ad alcuni duelli diretti. Stravinto quello di Juliano: a turno, si è trovato a duellare con Martini e Frustalupi.
Altrettanto può dirsi di Canè (uno dei migliori del Napoli), che faceva la spola tra Martini e Frustalupi. A proposito di Frustalupi va detto che oggi il "regista" biancazzurro non è stato all'altezza delle sue possibilità, sia perché Vinicio glii ha ristretto lo spazio della manovra, sia perché la "mente" si è intestardita in rivalse personali contro Juliano e Canè, soccombendo in modo puerile. E fortuna che al 29' del primo tempo ci ha pensato la schiena di Wilson a respingete un tiro di Canè, sfuggito a Frustalupi e che su un altro suo errore, nella ripresa, Esposito non abbia avuto miglior fortuna, sparando sulla traversa. Ma i duelli più entusiasmanti sono venuti per opera di Chinaglia e Vavassori. Un "Long John" - letteralmente scatenato e che il pur bravo "stopper" azzurro non è riuscito a domare. Ecco i tiri nella progressione cronometrica: al 14' impegna Carmignani a terra, su servizio di Garlaschelli, al 43' servito da Petrelli, si vede parare con una prodezza il suo tiro dal portiere. Al 19' della ripresa palla di poco fuori su colpo di testa; un minuto dopo nuovo colpo di testa (imbeccata di D'Amico), al quale Carmignani dice ancora "no". Al 35' suggella la sua prestazione maiuscola (con il gol siglato al 30'), con una punizione-bomba che costringe Carmignani a salvarsi in angolo. Ma al "bomber" biancazzurro vanno affiancati altri tre suoi compagni, nella pagella dei meriti. Petrelli ha letteralmente cancellato Braglia, rendendosi prezioso anche in fase di appoggio. D'Amico ha spadroneggiato nella sua area di competenza, frastornando Pogliana (quando sarà maggiormente cresciuto come esperienza, il ragazzino potrà mirare a traguardi più ambiti). Re Cecconi ha sopperito alla mancanza di vena di Frustalupi, seminando lo scompiglio dalla metà campo in su. Da notare che era stato in forse fino all'ultimo, avendo accusato febbre alta nella nottata della vigilia. Il palo colpito al 22' parla chiaramente per lui, e sancisce la supremazia laziale per quasi tutto il primo tempo. Ma anche il Napoli ha avuto le sue brave occasioni, ma la sfortuna ci ha messo lo zampino all'11' quando un tiro di Esposito ha fatto la barba alla traversa e al 39', su punizione, sempre di Esposito, con Pulici costretto a salvarsi in angolo.
Nella ripresa ancora Esposito ha imprecato alla scalogna, quando un suo gran tiro ha trovato Pulici ben piazzato, che ha alzato a candela a due pugni. E per ultimo vogliamo lasciare Franzoni. Contro la Roma segnò appena a 30" dal suo ingresso nella ripresa. Oggi ha permesso a Chinaglia di siglare il gol della vittoria: un vero e proprio portafortuna per chi crede a queste cose.