Domenica 15 aprile 1973 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Sampdoria 1-0
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1769. Campionato di Serie A 1972/73 - XXV giornata - inizio ore 15,00
LAZIO: Pulici F., Polentes, Martini L., Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, Manservisi. (12 Moriggi, 13 Mazzola (II)). All. Maestrelli.
SAMPDORIA: Pellizzaro G., Santin, Rossinelli, Negrisolo, Prini, Lippi (75' Sabatini), Salvi G., Lodetti, Petrini S., Boni L., Badiani. (12 Pionetti). All. Heriberto Herrera.
Arbitro: sig. Angonese di Mestre.
Marcatori: 19' Nanni.
Note: giornata di sole, con leggero vento di tramontana, terreno in ottime condizioni. Ammoniti Frustalupi, Salvi, Prini. Angoli 12-6 per la Lazio.
Spettatori: 45.000 circa (21.763 paganti). Incasso £. 53.258.000.
Ora sì, anche i pessimisti sperano. Però Sbardella dice: « Noi giochiamo il nostro campionato domenica dopo domenica ». Maestrelli crede nei suoi anche se appare piuttosto preoccupato per il calo di rendimento accusato dai centrocampisti. I giocatori « sognano » il confronto con il Milan augurandosi l'aggancio. E' un misto di speranze e di timori, entrambi accresciuti dopo le vicende di oggi. E' vero che è stato rosicchiato un punto al Milan, ma è altrettanto vero che la Lazio non ha giocato bene, riuscendo a superare le difficoltà della gara soltanto grazie alla scarsa capacità degli attaccanti liguri di concludere a rete. Uno a zero non è molto, ma basta. Però le risultanze della prova lasciano perplessi. Contro la Samp, la Lazio accentua i difetti di sempre e ne scopre qualche altro. I vecchi nei sono noti e riguardano l'attacco il quale da quando Chinaglia ha smesso di segnare, trova la via della rete con molta difficoltà. I nuovi guai sono determinati da un diffuso rilassamento di ritmo e di continuità a centrocampo. Re Cecconi appare frastornato, Frustalupi sbaglia più di quanto sappia azzeccare, e Nanni deve sforzarsi per governare la zona con un lavoro massacrante, che potrebbe sfiatarlo nel giro di poche settimane. La difesa non ha malanni. Polentes è entrato nel dispositivo con la sicurezza di un veterano per cui Maestrelli può attendere senza patemi la completa guarigione di Facco. Ogni tanto si vede un po' di confusione, ma si tratta o di distrazioni o di eccessiva sicurezza. I timori nascono altrove, nascono dall'attacco dove Chinaglia corre, scalpita, ma non azzecca un tiro in gol, dove Garlaschelli si perde in dribblings inutili, e dove Manservisi è il più utile nonostante arrivi al tiro sfiancato dal lavoro di portatore di acqua, cui è costretto dalla scarsa vena dei centrocampisti di ruolo. Ma non bisogna esagerare nelle critiche perché molti biancazzurri giocavano con la Samp ma pensavano al Milan. Oggi gli spettatori romani hanno vissuto la partita con l'orecchio incollato al transistor. Gioia, trepidazione, esplosione d'entusiasmo al gol di Brugnera per il Cagliari, delusioni e commenti amari al rigore che ha permesso a Rivera di pareggiare. Poi un sospiro di sollievo: con due soli punti di distacco si deve sperare nel confronto diretto. Può questa Lazio battere il Milan? La risposta è dubitativa. Non dimentichiamo la Samp. Ha giocato una onesta partita, anche se qualcuno è apparso nervoso oltre il lecito. Santin, Rossinelli, Salvi, Lodetti e Boni non hanno nulla da rimproverarsi. Neppure Pellizzaro ha colpe perché il tiro di Nanni ha mandato la palla a sfiorare il palo e di conseguenza in rete. Imprendibile per chiunque. Rimane da vedere se la squadra saprà reagire alle difficoltà di questo incandescente finale. Nulla è compromesso. Basterà giocare sempre con eguale dinamismo e con identica incrollabile volontà. Nulla è perso. Sole e leggero vento di tramontana. Si nota subito la tattica a ragnatela della Samp. che pare fatta apposta per creare guai alla Lazio. Le iniziative biancoazzurre si infrangono contro il « muro » degli ospiti. Al 18' su contropiede (è l'unico modo possibile di giocare contro avversari così scorbutici) Frustalupi lancia Chinaglia che rincorre la palla verso destra. Santin proteggendosi tocca nettamente con il braccio destro. Angonese (arbitra con sufficienza ed è sempre lontano dall'azione) non vede, ma il guardalinee segnala il fallo. Angonese fischia. Santin è un metro dentro l'area, ma per Angonese è semplice punizione. Frustalupi tocca a Nanni che batte secco a rete: la palla sflora la base del palo e schizza in gol. Per la Samp il compito di rimediare. Non è facile. Lodetti si batte con rabbia, e tutti gli altri corrono a perdifiato portando la gara sul piano del combattimento. Angonese ammonisce prima Frustalupi (proteste), poi Brini (gioco falloso), ma la battaglia continua. Prima della fine del tempo Negrisolo abbatte Polentes, e Frustalupi si.vendica scalciando Lodetti. Angonese resta a guardare. La ripresa nota un risveglio tattico della Lazio che attacca in forze e bene. Polentes fallisce il raddoppio (50'), ed al 58' Garlaschelli colpisce il montante destro della porta di Pellizzaro. Poi prende il sopravvento la Samp. I laziali sono come soggiogati Stanchi e senza riflessi accettano la superiorità degli avversari, che non segnano solo per incapacità personali. Al 69' un'« occasionissima » per i liguri, ma Petrini tarda a tirare e Boni sbaglia. Poco dopo Petrini è atterrato da Wilson. C'è mischia e Angonese non vede. Al 74' Sabatini prende il posto di Lippi, ma la situazione non cambia. La Lazio vince grazie al gol realizzato da Nanni su calcio di punizione.
Fonte: La Stampa