Trattoria dell'Olmo
La Trattoria dell'Olmo il cui nome ufficiale era "La Sora all'Olmo" o "Ristorante campestre dell'Olmo", ubicata alla fine della Via Angelica (oggi Viale Angelico) e precisamente al numero 32-A, era un luogo di ritrovo dei soci biancocelesti nei primissimi anni di vita della società. Era ubicata al numero 105 della via, circa 150 metri oltre Piazza Maresciallo Giardino, all'altezza dell'odierna piscina scoperta. Il proprietario era Luigi Tognacci*, la cuoca era la "sora Rosa" che di cognome faceva Frioni, moglie di Luigi, mentre i figli servivano a tavola (la figlia Mariannina dirigerà poi la celebre Trattoria Arco di Travertino di Rinaldo Cristicchi). L'insegna, oltre al nome della trattoria, portava la scritta "Cuccagna dei canottieri". In essa fu consegnata, il 24 ottobre 1904, al neo presidente Fortunato Ballerini la bandiera ufficiale della società da parte della signora Anna Tobia, futura moglie del socio fondatore Galileo Massa, che l'aveva confezionata personalmente. Da sottolineare che sull'asta della bandiera vi era un nastrino biancoverde a ricordare il recente assorbimento da parte della Lazio della Società Ginnopodistica Esperia che portava tali colori. La Via Angelica correva alla destra di Piazza d'Armi e congiungeva, con un percorso rettilineo, Ponte Milvio con Porta Angelica, oggi non più esistente, che si trovava sul tratto di Mura Leonine prospiciente l'attuale Piazza Risorgimento. La Trattoria dell'Olmo fu demolita nel 1935. Precedentemente, per la piena del Tevere del 1 dicembre 1900, rimase fortemente danneggiata e le mucche presenti nella stalla annegarono. Era una delle migliori trattorie di Roma tanto da essere segnalata nel famoso libro "Osteria" di Hans Barth.
- Luigi Tognacci fu il rappresentante degli osti di Roma nord che contrastarono la minacciata chiusura della ferrotramvia Piazza della Libertà-Civita Castellana, richiesta dai potenti abitanti dei palazzi del Lungotevere prospicienti la linea che pativano un forte inquinamento acustico-ambientale dovuto al passaggio dei mezzi. Gli osti delle tante trattorie poste lungo il percorso chiesero addirittura un potenziamento dei treni in quanto ciò favoriva i loro affari. Una fermata del treno era posta proprio davanti l'ingresso della Trattoria dell'Olmo.
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