Mercoledì 25 gennaio 1989 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Atalanta 3-2
25 gennaio 1989 - 2397. Coppa Italia 1988/89 - Quarti di Finale - Ritorno - Inizio ore 14:30.
LAZIO: Fiori, Marino, Icardi, Pin, Gregucci, Gutierrez (62' Piscedda), Di Canio (46' Dezotti), Acerbis (48' Beruatto), Rizzolo, Muro, Sosa. A disp. 12 Martina, 15 Monti. All. Materazzi.
ATALANTA: Ferron, Contratto, Pasciullo, Prandelli, Barcella, Progna, V.Esposito, Prytz (60' De Patre), Evair (46' Serioli), Bonacina (80' Caverzan), Madonna. A disp. 12 Piotti, 14 Nicolini. All. Mondonico.
Arbitro: Sguizzato (Verona).
Marcatori: 16' Marino, 41' Madonna, 49' Gregucci, 56' Madonna, 82' Pin.
Note: splendido sole. Ammoniti Barcella, Marino, Serioli, Gregucci, Contratto. Calci d'angolo 11-2 per la Lazio.
Spettatori: 16 mila per un incasso di £. 391.923.000.
Si marca stretto e ad uomo, ma si segnano cinque gol in tutta libertà. L'Atalanta passa il turno di coppa Italia, incassa però tre reti in una sola partita, fatto inedito in questa stagione. La Lazio attacca tanto e realizza perfino poco rispetto al suo furore offensivo (altra novità d'annata). I neroazzurri non sono mai stati in affanno: il loro contropiede, favorito dal gioco degli avversari (che dovevano recuperare lo 0-2 dell'andata), s'è visto spesso: fughe rapidissime e triangoli perfetti davanti al portiere Fiori. Materazzi presenta Rizzolo e Gutierrez in formazione, Icardi arretra fino alla maglia numero 3, col compito di prendere le misure a Bonacina: andrà però sempre di più d'appoggio all'attacco. Gregucci marca Evair, Marino va su Madonna. L'Atalanta mette Contratto su Sosa, Barcella su Rizzolo, Pasciullo su Di Canio. Tanto disegno tattico produce la prima occasione al 13' con Sosa che sbaglia su un cross dalla destra di Rizzolo. Passano tre minuti e Marino manda di testa e in gol un pallone lanciato su calcio di punizione da Ruben Sosa. Palla a centro, qualche convenevole, ed Evair parte tutto solo in fuga verso Fiori, tira e il portiere respinge con una spalla. La Lazio non prende fiato, è impaziente di rimettere in pari il punteggio complessivo e al 26' Sosa tira nelle mani di Ferron. Pin, Acerbis, Icardi tessono una trama infinita, senza soste. Meno tonico Muro che nel seguito dell'incontro cala e perde il fiato. Marino conclude due volte di testa, la seconda al 37'. A presidiare la difesa resta solo Gutierrez che è in debito di forma. E non ce la fa quando al centro del campo (è il 42') si apre un buco colossale, Prytz lancia Madonna che va a segnare tutto solo. Secondo tempo. Mondonico sostituisce Evair con Serioli. Dalla Lazio escono Di Canio, Acerbis e Gutierrez, entrano Dezotti, Beruatto e Piscedda. Il tema però è lo stesso. L'Atalanta passa cinque minuti d'inferno: tanto per cominciare subisce il gol di Gregucci al 49'. Sosa dall'angolo lancia nel mucchio. Il portiere è ostacolato dai suoi, Gregucci riceve, è libero, segna. Passa un minuto, altro tiro di Sosa. Un altro minuto, e la Lazio coglie un palo. Il triangolo Prytz (che uscirà al 60') Madonna Serioli produce un assaggio, sprecato, del gol che verrà. La Lazio insiste: al 54' Dezotti dal limite manda fuori di un metro. Sessanta secondi dopo il contropiede atalantino non spreca più. Altra fuga con triangolo, questa volta l'appoggio finale è a Madonna, gol. L'Atalanta è qualificata perché la Lazio dovrebbe a questo punto vincere 5-2. Pin comincia a scavare cunicoli verso l'attacco come una talpa. Cerca le punte e si fa trovare pronto al tiro. Dall'altra parte Prandelli smarca a rete Bonacina, Serioli dissipa ancora. Sosa tira fuori un paio di bombe. Poi Pin consola la Lazio: riceve da Gregucci un lungo cross, stoppa e segna. Finale con Barcella che respinge un tiro di Gregucci sulla linea, a portiere fuori causa. Finale col pubblico (ventimila persone) che insulta l'arbitro Sguizzato. Alla fine c'è anche un petardo a pochi metri dal direttore di gara. Mancato.
Fonte: la Repubblica