Mercoledì 13 dicembre 1978 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Cecoslovacchia 1-1

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13 dicembre 1978 - Amichevole 1978/79

LAZIO: Cacciatori, Pighin, Ammoniaci (46' Ghedin), Wilson (46' Tassotti), Manfredonia, Cordova (46' De Stefanis), Agostinelli (72' Ferretti), Lopez (72' Viola), Giordano, D'Amico (46' Cantarutti), Badiani (75' Labonia). All. Lovati.

CECOSLOVACCHIA: Hruska, Fiala, Koupek, Jurkemik, Gogh, Briza (46' Berger), Kozak, Panenka, Jarusek (66' Kereti), Masny, Nemak (46' Pollak). All. Venglos.

Arbitro: sig. Rufo (Roma).

Marcatori: 6' Giordano, 60' Jarusek.

Note:

Spettatori: 4.000 paganti, incasso £. 11.000.000.

Da l’Unità la cronaca della partita
Il gruppo dei raccattapalle in posa prima dell'inizio del match

Era un allenamento, non facciamo critiche, ma Lazio-Nazionale cecoslovacca è stata una partita noiosa, francamente brutta, monotona e senza senso. E' finita 1 a 1 con gol di Giordano in apertura e con il pareggio di Jarusek al 60'. La giornata discreta, anche se umida, non è bastata a convogliare allo stadio Olimpico i tifosi romani. I paganti erano poco più di quattromila, l'incasso è stato arrotondato a undici milioni netti. La Lazio ha provato la squadra che dovrebbe giocare a Torino, sia pure con qualche variante: Pighin terzino destro "provava" per Pulìci, Agostinelli ala destra funzionava come mezza punta in vista di una tattica prudente, D'Amico era al suo posto con la maglia n. 10 con compiti di suggeritore, mentre Badiani era all'attacco, ma con mansioni di difensore, sempre in funzione di prova per il controllo di Claudio Sala (se giocherà). Ad una Lazio in fase di preparazione si opponeva una Cecoslovacchia in ricostruzione. Venglos ha lasciato a Praga i più forti, quelli che lui giudica «stanchi per troppe fatiche». Questa tournée italiana dei ceki é più che altro una gita. Dura dieci giorni con due partite sperimentali. Dei presenti nell'ultima partita con l'Italia (a Cracovia) sono venuti a Roma pochini. Ci sono però i tre «goleadores» di quella triste (per gli azzurri) serata; Panenka, Jarusek e Masny. Abbiamo già detto che Venglos fa esperimenti in vista di prove più serie. Ma oltre alla formazione monca, difettano agli ospiti anche la grinta, quella determinazione ammirata e temuta a Bratislava lo scorso novembre. S'è giocato in «souplesse», senza faticare, senza correre. Al 6' la Lazio passava in vantaggio. Su contropiede avanzava in disimpegno Cordova, che serviva Giordano. Il centravanti scattava, non era controllato, e veniva a trovarsi solo davanti a Hruska, che usciva ma con ritardo. Giordano lo scartava e depositava in rete a porta vuota. Era questa la prima azione d'attacco dalla Lazio. Gli ospiti avevano fatto poco, e pochissimo avrebbero fatto anche dopo. Monotoni, fragili, senza grinta, i ceki si perdevano in passaggi laterali. Il pareggio veniva nella ripresa, quando la Lazio aveva lasciato negli spogliatoi molti titolari. Era il 60'. Sulla destra avanzava Masny che centrava. C'era confusione in area laziale e Manfredonia tentava la respinta servendo però Jarusek che immediatamente segnava: 1 a 1. Poco dopo Masny sfuggiva al controllo e avanzava verso la porta laziale. Manfredonia lo tratteneva e lo atterrava. I due erano soli in area, ma l'arbitro faceva battere la rimessa dal fondo. Incredibile! Era l'ultima emozione di una partita che di emozioni ne aveva offerte pochine. La formazione per la gara con i granata a Torino è ancora da decidere. Facilmente la Lazio giocherà con una sola punta. Giordano.

Fonte: La Stampa