Mercoledì 30 luglio 2008 - Auronzo di Cadore, stadio Rodolfo Zandegiacomo - Lazio-Gaziantepspor 0-1
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30 luglio 2008 - Auronzo di Cadore (BL), Stadio Rodolfo Zandegiacomo - Amichevole - Inizio ore 19.00.
I gara - GAZIANTEPSPOR-AL HILAL 0-1
GAZIANTEPSPOR:
AL HILAL:
Arbitro:
Marcatori: 21' Eltaib.
II gara - LAZIO-GAZIANTEPSPOR 0-1
LAZIO: Carrizo, Lichtsteiner, Tuia, Rozehnal, Radu (1' st Belleri), Meghni, Ledesma, Matuzalem, Pandev, Makinwa, Mauri. Allenatore: D.Rossi.
GAZIANTEPSPOR: Sahin, Eren, Tchani, Polat, De Sousa, Bayraktar, Ozgur, Yozgatli, Aslan, Tabata, Beto. Allenatore: Saglam.
Arbitro: Sig. Candussio (Cervignano del Friuli).
Marcatori: 16' st Tchani.
III gara - LAZIO-AL HILAL 1-0
LAZIO: Muslera, Lichtsteiner, Tuia, Diakite, Belleri, Dabo (11' st A.Cinelli), Ledesma, Manfredini, Pandev (7' st Mauri), Mendicino, Zarate. Allenatore: D.Rossi.
AL HILAL: Bader, Saleh, Khairat, Abdullah (18' st Al Kaltham), SaadYousef, Al Ghannam, Khathran, El Taib (7' st Nawaf), Alangrie, Almofarej (17' pt Saad), Salman. Allenatore: Olaryo.
Arbitro: Sig. Orsato (Schio).
Marcatori: 6' pt Ledesma.
Note: gare disputare su 45'. Temporali e pioggia durante il triangolare. Il maltempo ha impedito la trasmissione in diretta degli incontri sulla TV RomaUno. Terreno pesante. Classifica finale: Lazio, Gaziantepspor e Al Hilal 3 punti. Avendo le tre formazioni stesso punteggio e stessa differenza reti, vince la Lazio per aver battuto più angoli.
Spettatori:
Biancazzurri sconfitti nella prima gara del triangolare, dopo una gara scialba. I turchi del Gaziantepspor hanno avuto la meglio grazie ad una punizione battuta dal fronte sinistro dell'area di rigore biancoceleste, un calcio piazzato velenoso che ha trovato pronto Tchani: di testa, spizzando la palla, ha trafitto Carrizo, immobile nell'occasione (non avrebbe potuto far nulla, la palla è finita all'incrocio). Rossi ha proposto subito la difesa a quattro schierando Lichtsteiner e Radu come terzini di destra e sinistra, piantando Rozehnal e Tuia (al posto di Siviglia, affaticato) come coppia centrale. Lo svizzero è stato propositivo, il romeno ha sofferto un po' troppo il terreno pesante (una pioggia fortissima s'è abbattuta per tutta la durata del torneo). La Lazio è sembrata più compatta come idea di squadra, ma la difesa ha pagato dazio ancora una volta nonostante il ritorno al poker difensivo. La nota positiva l'ha fornita il centrocampo. Il trio Meghni-Ledesma-Matuzalem s'è mosso bene, a differenza di quanto fatto dall'attacco. Delio ha sganciato subito Makinwa, l'ha sistemato come punta centrale accanto a Pandev e Mauri (punte esterne).
I biancocelesti si sono resi poco pericolosi, hanno avuto un paio d'occasioni con il nigeriano ma il portiere Sahin non s'è fatto intimorire. Pandev e Mauri hanno spesso girato a vuoto. Meghni è stato il migliore. La Lazio ha pagato ancora una volta i carichi di lavoro pesantissimi cui è stata sottoposta negli ultimi giorni. I continui cambi di modulo hanno fatto il resto. La squadra ha bisogno di mandare a memoria i nuovi movimenti. Rossi è partito col 3-5-2 in questo ritiro, ha svoltato proponendo prima il 3-4-2-1 e poi il 4-3-2-1. Ieri ha voluto le punte in linea, senza schierare il doppio trequartista. Già dalla ripresa degli allenamenti fissata per domenica a Formello il tecnico inizierà a concentrarsi su un solo modulo tattico. La difesa a quattro, a sensazione, resta la base su cui montare la nuova Lazio. L'esperimento a tre sembra abolito.
Un bolide di Ledesma, sparato da fuori area, ha schienato i campioni arabi dell'Al Hilal nel secondo match del triangolare. L'argentino, nel bene e nel male, è stato il protagonista della giornata di ieri. Prima la conferenza stampa che ha scatenato la bufera in casa Lazio; poi, sotto la bufera intesa come pioggia, ha dato prova del suo tiro parabolico permettendo alla squadra di conquistare almeno tre punti nella classifica generale (graduatoria vinta poi grazie alla regola dei calci d'angolo). Rossi ha messo in atto il solito rimpasto nella seconda sfida. Ha mantenuto inalterato il 4-3-3, ma ha cambiato parte dei protagonisti. In difesa s'è visto un buon Diakite al posto di un Rozehnal ancora impastato. S'è fatto apprezzare Zarate in avanti, schierato nella nuova posizione d'esterno d'attacco. Delio non lo vede benissimo come punta centrale, preferisce provarlo sul lato sinistro. E l'argentino ha firmato una grande prova.
Maurito ha trascinato la Lazio. Ci ha messo lo zampino sul gol di Ledesma, ha messo in pratica il suo repertorio, ha inventato lui le occasioni più clamorose. Ha azionato Pandev e Mendicino (entrato al posto di Makinwa), ha fatto girare la testa agli arabi con i suoi dribbling e i suoi pallonetti (arabi che lo conoscono bene visto il suo passato). Ha fornito un assist pure a Mauri (rientrato in campo nel secondo tempo) ma la costante imprecisione sotto porta non ha permesso alla Lazio di raddoppiare. Le impressioni? La squadra è andata meglio, nonostante il modulo fosse lo stesso utilizzato nella prima esibizione, il secondo gruppo ha tenuto con più sicurezza il campo. L'ingresso di Manfredini sulla mediana ha dato più forza. La difesa ha ballato di meno. L'opposizione degli arabi, è vero, è stata però diversa rispetto a quella dei turchi che si sono presentati agguerritissimi e discretamente organizzati. La Lazio ha chiuso il ritiro di Auronzo con una sconfitta ed una vittoria. La verità, come sempre, sta nel mezzo.
Fonte: Corriere dello Sport