Mercoledì 18 gennaio 2006 - Messina, stadio San Filippo - Messina-Lazio 1-1

Da LazioWiki.

Stagione

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18 gennaio 2006 - 3.175 - Campionato di Serie A 2005/06 - XX giornata

MESSINA: Storari, Zanchi, Parisi, Rezaei, Aronica, Rafael (64' Giampà), Coppola, D'Agostino, Sculli, Di Napoli (72' Floccari), Muslimovic. A disposizione: Pansera, Cristante, Sullo, Donati, Nocerino. Allenatore: Mutti.

LAZIO: Peruzzi, Oddo, Siviglia, Cribari, Zauri, Pandev (76' Rocchi), Dabo (72' Mudingayi), Liverani, Manfredini, Di Canio (56' Keller), Tare. A disposizione: Ballotta, Stendardo, Giallombardo, S.Inzaghi. Allenatore: D.Rossi (in tribuna in quanto squalificato),in panchina Limone.

Arbitro: T.Pieri (Genova).

Marcatori: 22' Rafael, 78' Manfredini.

Note: serata fredda, terreno in buone condizioni. Angoli: 5-2. Ammoniti :Rafael, Pandev, Manfredini, Parisi, Oddo, Tare. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t. Esordio in serie A per Sergio Floccari.

Spettatori: n.d.

Il biglietto della partita
Ousmane Dabo in azione
La gioia di Manfredini dopo la rete del pareggio
Duello Liverani-Muslimovic

La Gazzetta dello Sport titola: "E' un pari targato Peruzzi. Otto grandi parate, l'ultima da urlo: sollievo Lazio, il Messina non si dà pace".

Continua la "rosea": Ci voleva una tiepida serata invernale siciliana per vedere un ottimo calcio nella notte dei campi gelati. Il merito è di due squadre che si affrontano senza esclusioni di colpi, ben messe in campo da allenatori che sanno trasmettere la voglia di giocare ai protagonisti della sfida. Alla fine tutti meritano un applauso e se è il Messina ad imprecare di più per l'enorme numero di occasioni avute, il motivo non sta tanto nell'imprecisione dei propri attaccanti ma in quel mostro di quasi 36 anni che risponde al nome di Angelo Peruzzi. Otto parate, quasi tutte importanti, e soprattutto l'ultima da urlo quasi allo scadere: perché la girata dell'esordiente Floccari è rapida, precisa e sbuca fra tante gambe, ma il portiere non ha tagliato le unghie e con quelle riesce a deviare in angolo. Segnali incoraggianti anche per il c.t. Lippi che oltre al fidato Angelo, può contare su un pimpante Oddo e guardare con interesse a un Liverani regista di qualità e quantità. Filosofie diverse degli allenatori. Perché lo squalificato Rossi riconferma la squadra di Parma con la sola eccezione forzata di Rocchi, che ha un risentimento muscolare e giocherà solo nel finale.

Mutti cambia di più e approfitta per far rientrare rispetto al derby Rezaei e Coppola e soprattutto lascia in panca Giampà con l'inserimento di Rafael che risulta efficace, perché il brasiliano segna il suo primo gol stagionale. Il Messina gioca la sua migliore partita stagionale con la palla che gira veloce, squadra corta, le punte che partecipano al gioco e solo l'esperienza di Peruzzi che salva la Lazio, un po' troppo statica nei centrali difensivi. Lazio che però si sveglia nel finale del primo tempo, grazie a un Liverani ispirato e a Oddo che spinge bene sulla fascia, dopo aver brillantemente arginato Sculli. Peccato che Tare e Di Canio siano poco ispirati: sui loro piedi capitano le occasioni migliori e le conclusioni non sono perentorie, anche se la traversa colpita da Di Canio, con Storari battuto, fa imprecare alla sfortuna. Nella ripresa il pallino del gioco resta alla Lazio, che però si sbilancia troppo in certe situazioni lasciando più di un contropiede al Messina. Di Napoli, però, spreca: alcune volte per precipitazione, altre per egoismo e quando il suo sinistro diventa preciso c'è quel Peruzzi che arriva ovunque. Intanto Rossi fa uscire l'esausto Di Canio e fa una scelta tatticamente importante: Keller a destra con Pandev di punta.

Il macedone non punge molto e potrebbe cascare un po' meno platealmente, ma il danese sulla fascia spinge e dal suo destro parte il cross-assist per la testa di Manfredini che con il gol si fa perdonare l'amnesia del primo tempo, quando sul calcio piazzato di D'Agostino lascia libero Rafael di correggere a rete. Finale di grande intensità con Manfredini che va ancora in gol, ma è in fuorigioco. E Floccari, arrivato da Rimini, che non avrà dormito l'intera notte per l'esordio nella massima serie e quella manona protesa di Peruzzi che tramuta un sogno in incubo.


Clima teso in casa Lazio. La frattura tra il presidente Lotito e una parte della tifoseria, rischia di minare la serenità di un gruppo che sul campo sta ottenendo risultati oltre ogni aspettativa. La contestazione al numero uno all'aeroporto di Catania è solo l'ultimo episodio di un malessere che ha radici molto profonde e che parte dall'estate scorsa, quando a Lotito furono rinfacciate alcune dichiarazioni sulla tifoseria e il modo di gestire la società. Oggi gli viene contestata anche la chiusura a un ipotetico e fantomatico imprenditore, interessato a rilevare l'intero pacchetto azionario. Imprenditore caldeggiato da Giorgio Chinaglia, cioè uno da sempre nel cuore della curva. Contro il Cagliari, è previsto l'ennesimo sciopero da parte della curva. Una situazione che sembra non avere via d'uscita e che, alla lunga, potrebbe creare qualche ripercussione all'interno dello spogliatoio, che si trova a dover affrontare anche problemi di natura contrattuale. Tutto da decifrare il destino di Fabio Liverani; sicuro partente Matteo Sereni, in rotta con Lotito; tardano i rinnovi di Dabo e Di Canio; Cesar potrebbe rimanere fino a giugno e poi andare all'Inter a zero euro. Senza dimenticare il rebus Behrami. Il suo procuratore dice: "Con la Lazio non ci sono problemi. Noi non abbiamo fretta di firmare questo contratto, possiamo farlo anche a giugno. L'offerta è inferiore ai 500 mila euro e non è vero che abbiamo chiesto il doppio. Il Milan? Non ne so nulla". Un bluff ?


La Repubblica titola: "Al San Filippo finisce 1-1 con reti di Rafael e Manfredini. I giallorossi nel finale buttano almeno tre occasioni per vincere. Il Messina spreca e la Lazio pareggia".

Continua il quotidiano: La squadra di Mutti getta alle ortiche tre punti non riuscendo ad inizio ripresa a capitalizzare tre grandi occasioni per chiudere la partita e viene giustamente punita da una Lazio che non ha mai smesso di cercare il pareggio. Per il Messina una grande occasione sprecata per conquistare tre punti che sarebbero stati fondamentali nella lotta per la salvezza. Il pareggio alla fine non fa una grinza per quanto visto in campo. Mutti spiazza tutti mandando in campo una formazione offensiva con Di Napoli recuperato accanto a Muslimovic e il brasiliano Rafael preferito a Giampà. Il ruolo di regista viene affidato a D'Agostino. Rossi, squalificato e quindi in tribuna, preferisce Tare a Rocchi confermando per il resto la formazione di Parma. La partita si gioca sulle fasce con i confronti diretti Oddo-Sculli e Zanchi-Manfredini. Il primo pericolo lo porta Di Canio, abile dopo 7 minuti a liberarsi al limite e impegnare con un sinistro Storari. Poi al 15' Di Napoli fallisce la più ghiotta delle occasioni liberato da Muslimovic si lascia ribattere il tiro da Peruzzi in uscita. E si ripete un minuto dopo sparando alle stelle dal dischetto dopo una corta ribattuta del portiere biancoceleste.

Il Messina merita il gol e lo ottiene al 22' grazie a Rafael che di testa approfitta di una dormita generale della difesa della Lazio. E al 25' D'Agostino su punizione mette grande paura a Peruzzi. La squadra di Rossi prova una reazione ma i fraseggi degli avanti si perdono tra le maglie della stretta difesa giallorossa. Liverani prende per mano la squadra e invita anche i difensori in avanti tanto che al 30' Storari si erge a protagonista con una gran volo su tiro a botta sicura di Siviglia] appena dentro l'area. Il portiere giallorosso si ripete al 35' quando in disperata uscita ribatte un diagonale a botta sicura di Tare. Al 41' Di Canio si mangia il pareggio servito da un ottimo Oddo che, dopo aver fatto fuori Sculli, aveva appoggiato il pallone al compagno: tiro di destro e traversa piena. Nessun cambio nell'intervallo e subito Messina deciso a chiudere la gara ma la rovesciata di Di Napoli dopo sette minuti sfiora soltanto il palo. Ancora il bomber in gran spolvero: fa fuori Siviglia e Cribari in velocità e si presenta solo davanti a Peruzzi che conferma la sua grande classe ribattendo in uscita. Poi Sculli la combina davvero grossa quando è liberato tutto solo al 17' davanti a Peruzzi e riesce malamente a mettere fuori.

Rossi prova a cambiare qualcosa con Keller e Mudingayi ma è sempre il Messina a creare pericoli in contropiede anche con la involontaria partecipazione di Peruzzi che per poco non regala il gol al neo entrato Floccari con un rinvio sbilenco. Entra anche Rocchi, ultima carta da giocare per Rossi. La Lazio con poco merito trova il pareggio al 33' quando Keller trova il varco giusto sulla destra e mette al centro: Manfredini in spaccata trafigge Storari. E lo stesso giocatore mette ancora dentro al 37' ma è in chiara posizione di fuori gioco. Il Messina non ci sta e Floccari in acrobazia chiama al grande intervento Peruzzi al 43'.