La settimana antecedente la conquista dello scudetto 1973/74
► La gara Lazio-Foggia 1-0 del 12 maggio 1974
La settimana antecedente la conquista dello scudetto 1973/74 raccontata negli articoli de "La Stampa"
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7 Maggio[modifica | modifica sorgente]
La sconfitta subita a Torino ha "gelato" in parte gli entusiasmi della Lazio che tuttavia, in virtù dei tre punti di vantaggio, si trova Maestrelli, nel consueto incontro del lunedì a Tor di Quinto con i giornalisti, che è tornato brevemente sulla partita con i granata per ribadire che la Lazio avrebbe meritato il pareggio. Però ha riconosciuto che il Torino, con i due meravigliosi gol di Pulici, tutt'altro che casuali, si è rivelato una delle migliori formazioni del momento. I biancazzurri sono sicuri che a questo punto non ci dovrebbero essere più dubbi sulla conquista dello scudetto. Il trainer laziale ha evitato di sbilanciarsi soltanto per scaramanzia: "Aspettiamo i risultati di domenica prossima — ha dichiarato Maestrelli — poi ne parleremo. Purtroppo il calendario ci metterà di fronte il mio vecchio Foggia che si trova in pericolo di retrocessione. Ma non possiamo permetterci sentimentalismi. Anche a noi occorrono i due punti per tentare di acciuffare finalmente questo sospirato traguardo del titolo tricolore". I laziali sono costretti a dire grazie alla Roma ma lo fanno a malincuore. "Sono riconoscente ai giallorossi — ha proseguito Maestrelli — ma sarebbe stato meglio non dover ringraziare nessuno". Adesso il trainer laziale è impegnato soprattutto a ricostruire il morale dei suoi ragazzi chiamati a compiere l'ultimo sforzo. A Torino, dopo la gara, gli animi degli atleti sono sembrati piuttosto accesi. Forse per calmare le acque Maestrelli ha concesso a Chinaglia, che in genere si agita più degli altri, di andarsi a riposare fuori Roma fino a mercoledì. Stamane ha ripreso gli allenamenti D'Amico che il tecnico spera di recuperare per domenica prossima. Alle voci che parlano di una trattativa con il Torino per il passaggio fra i granata di Re Cecconi, il presidente Lenzini ha replicato che la Lazio non ha intenzione di cedere giocatori importanti.
8 Maggio[modifica | modifica sorgente]
9 Maggio[modifica | modifica sorgente]
10 Maggio[modifica | modifica sorgente]
11 Maggio[modifica | modifica sorgente]
A Grottaferrata piove. I giocatori del Foggia hanno appena concluso l'allenamento e si riposano nei saloni dell'albergo che li ospita, alle porte di Roma. Attendono il confronto con la Lazio in piena serenità anche se la posizione dei pugliesi è veramente difficile. Hanno un punto in più del Verona, ma devono giocare domenica a Roma contro la Lazio, poi ospitare il Milan. I loro rivali hanno il vantaggio di una partita casalinga con un Genoa oramai condannato, per andare poi a Torino contro i granata. Ricordando che il Foggia è in posizione di inferiorità rispetto al Verona per quanto riguarda la differenza reti (4), si comprendono le preoccupazioni di Toneatto e dei suoi ragazzi. L'allenatore è esplicito nel presentare il programma: "Non vogliamo perdere. Lo dico io, e lo ripetono tutti i miei giocatori. Sarà una impresa ardua, ma la spunteremo". Il trainer foggiano prosegue: "Vorremmo ripetere la stessa partita di Napoli. Quelli correvano come dei matti, ma noi siamo riusciti a bloccarli sull'1 a 1". Il discorso si fa più serrato quando chiediamo cosa succederebbe in caso di sconfitta: "Rimarrebbe la possibilità di ricuperare — continua Toneatto — perché si dovrà giocare ancora una gara. Noi del Foggia ci auguriamo soltanto che si tratti di un finale onesto, senza accordi fra amici a danno di altri. Non lancio accuse, ma mi riferisco proprio a Torino-Verona". Per pareggiare a Roma Toneatto alzerà le barricate a difesa della porta di Trentini? Il tecnico non accetta il discorso: "Non sarà così. Abbiamo tentato una difesa più chiusa a Cagliari ed abbiamo perso male. No, il Foggia cercherà di sviluppare il suo gioco, adottando la tattica solita. Circa la formazione permangono i dubbi sulla disponibilità di Bruschini, assente da qualche settimana per infortunio. Bruschini ha ripreso, si allena con buon ritmo, ma Toneatto non ha ancora deciso il suo recupero. Vedrò — dice — ma se Bruschini continuerà a migliorare, spero proprio di poterlo presentare contro la Lazio".
A Bruschini spetterebbe il compito di marcare Chinaglia, impegno svolto con risultati buoni nella gara di Foggia. Allora Chinaglia già segnò il gol della vittoria laziale, ma su calcio di punizione a pochi minuti dalla fine. Secondo Toneatto la partita con la Lazio potrebbe essere meno difficile di quella con il Verona: "In casa, e contro avversari diretti, dovevamo assolutamente vincere, ed abbiamo attaccato male sbagliando molto. A Roma invece dovremo controllare il gioco altrui, e questo è un compito che meglio si addice alle caratteristiche tecniche ed agonistiche dei miei ragazzi. Sarà come due settimane fa a Napoli, dove abbiamo disputato una prova bellissima. Sono certo che non perderemo". Della stessa opinione sono anche i giocatori. Per tutti parla Pirazzini, il capitano. Pirazzini dichiara: "La fiducia deriva dalla speranza, e noi speriamo. Ci siamo preparati e ci prepariamo con tutta la volontà possibile. Non adotteremo il catenaccio perché non ne siamo capaci. Cercheremo di bloccare a centrocampo i rifornimenti a Chinaglia, che è l'elemento più pericoloso. Se i nostri centrocampisti sapranno rompere i collegamenti, il risultato non dovrebbe mancare. Poi — continua Pirazzini — rimarrà l'appello dell'ultima giornata. Noi certamente batteremo il Milan. Che farà il Verona a Torino? Il campionato per quanto riguarda la retrocessione si giocherà in quelle due partite. Ma siano certi i tifosi foggiani, a Roma giocheremo al massimo, senza risparmio di energie. Il Foggia non deve retrocedere".
La formazione sarà decisa all'ultimo momento. Toneatto assicura che giocherà la stessa squadra che pareggiò con il Verona. Ma sappiamo che Salvori non sta bene e forse dovrà rinunciare. Chi sarà il sostituto? Del Neri o Liguori? Del Neri è un combattente, Liguori un suggeritore di gioco più manovrato. La scelta dovrebbe cadere su Del Neri perché domenica all'Olimpico più che il "fioretto" si userà la "spada". La Lazio pagherà tre milioni la sua rinuncia ad allineare mercoledì 1 maggio in Coppa Italia la formazione migliore nell'incontro di Palermo. La società romana, per risparmiarsi in vista della trasferta di campionato a Torino, schierò infatti una formazione di rincalzi, mandando in panchina il vice allenatore Lovati anziché Maestrelli rimasto a Roma ad allenare i titolari. Un'infrazione questa all'art. 60 comma 4 del regolamento che impone alle società di presentare sempre in tutte le partite ufficiali la formazione migliore.
12 Maggio[modifica | modifica sorgente]
La capitale si prepara alla grande festa dello scudetto laziale. La tifoseria è in fermento. Gli inviti per i festeggiamenti si sono ammucchiati sul tavolo di Lenzini. Il presidente, frastornato dall'assalto, continua a rispondere di sì, ma non sa proprio come farà ad accontentare tutti. Non è stato risparmiato neppure il lontano ritiro sulla via Aurelia dove stamane i giocatori sono stati accolti da una gran folla di tifosi. La società biancoazzurra ha lanciato un appello al pubblico affinché si astenga dall'invadere il campo prima che l'arbitro dichiari chiusa la partita con il Foggia. Nessuno degli atleti biancoazzurri si sbilancia in previsioni, ma si legge nei loro occhi la sicurezza di poter raggiungere domani sera il sospirato traguardo. I loro sostenitori, invece, già vedono cucito ora lo scudetto sulle maglie dei biancocelesti fra le battute ironiche dei "cugini" romanisti i quali continuano a ripetere che se la Lazio può godersi la festa, lo devono alla compagine di Liedholm che ha tolto di mezzo la Juventus. La prudenza di Maestrelli stenta a far da cordone protettivo all'euforia sfrenata della tifoseria. Il trainer non sottovaluta il Foggia che domani si gioca forse l'ultima carta per restare in serie A. La drammatica situazione dei pugliesi è l'unico neo per Maestrelli in una giornata che si annuncia trionfante.
L'allenatore è legato da tanti felici ricordi alla società foggiana, che gli consentì di salire alla ribalta del grande football. "Purtroppo nel calcio non sono ammessi sentimentalismi — ha dichiarato il trainer con una evidente punta di malinconia — noi dovremo cercare di vincere per metterci definitivamente al sicuro da sorprese". Nella stessa maniera la pensano i suoi giocatori che sembrano decisi a chiudere la partita con una giornata di anticipo. "Sì allo scudetto, no al referendum sul divorzio" è il fresco motto coniato da Chinaglia. Il quale, uscendo allo scoperto con il suo pensiero su un argomento di palpitante attualità, vede aumentare le simpatie dei tifosi intelligenti, perfino dei romanisti. Ma il Foggia cosa ne pensa nel considerarsi relegato al ruolo di comparsa? L'idea non va affatto a genio al focoso allenatore Toneatto il quale ha commentato: "Mi pare che i nostri avversari festeggino troppo presto la vittoria. Non siamo venuti a Roma per fare una passerella anche se mi pare inutile nasconderci le difficoltà che ci attendono. La mia squadra non sa giocare chiusa. Non adotteremo quindi il catenaccio che la circostanza richiederebbe. Tenteremo di contrastare i nostri avversari sul piano del gioco. Personalmente non sono nuovo a spareggi drammatici. Ho condotto la squadra a Grottaferrata fin da martedì per trasmetterle con calma la mia carica. La Lazio gode dei favori del pronostico, ma saranno 90 minuti di battaglia".
Il famoso Foggia ammazzasquadroni, che aveva destato tanti entusiasmi all'inizio del torneo, ha avuto un finale in calando anche a causa di molti infortuni. Possibile, però, che il gioco di quel Foggia sia definitivamente scomparso? Con questo interrogativo, vagamente minaccioso, Toneatto e la sua squadra tenteranno di rimettere in gioco le loro possibilità di salvezza e le sorti del campionato. Ma non sarà un'impresa facile.
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