Domenica 25 marzo 1973 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Atalanta 2-1
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1766. Campionato di Serie A 1972/73 - XXIII giornata - inizio ore 14,30
LAZIO: Pulici F., Petrelli, Nanni, Wilson, Oddi, Re Cecconi, La Rosa, Moschino, Chinaglia, Frustalupi, Manservisi. (12 Moriggi, 13 Mazzola (II)). All. Maestrelli.
ATALANTA: Grassi, Maggioni, Divina, Scirea, Vianello, Bianchi, Carelli, Vernacchia, Musiello, Pirola, Pellizzaro S. (12 Pianta, 13 Picella). All. Corsini.
Arbitro: sig. Francescon di Padova.
Marcatori: 9' La Rosa, 36' Carelli, 66' Re Cecconi.
Note: giornata nuvolosa, terreno asciutto. Angoli 6-3 per la Lazio.
Spettatori: 50.000.
Tor Di Quinto, nella settimana che precede la partita con l'Atalanta, sembra una succursale del Policlinico. Praticamente è Ziaco a fare la formazione. Garlaschelli è infortunato, assieme a Facco che con il Manchester ha chiuso la stagione. Polentes ha la febbre, e Martini è squalificato. Un'ecatombe, ma tant'è, undici giocatori si trovano comunque e sono quelli a scendere in campo. La Lazio ha conquistato contro l'Atalanta altri due punti preziosi che le consentono di restare affiancata alla Juventus nell'inseguimento al Milan. Il successo ha premiato forse eccessivamente gli uomini di Maestrelli ai quali, però, va riconosciuta una valida attenuante: per la prima volta in questo campionato, il trainer biancazzurro si è visto costretto a rivoluzionare il sorprendente schieramento divenuto fin dalle prime giornate un autentico spauracchio per le grandi. La squalifica di Martini, gli infortuni subiti da Garlaschelli e Facco durante la partita-mischia con gli inglesi del Manchester, le precarie condizioni fisiche di Re Cecconi e Frustalupi, hanno sottratto al meccanismo laziale parte della lucidità nelle manovre, infondendo inoltre all'intero complesso un certo timore psicologico. Uno dei principali segreti del biancazzurri, che si intuiva soltanto sul piano teorico, è stato svelato oggi dagli insidiosi nerazzurri di Corsini.
La fortuna di aver potuto giocare quasi per un intero campionato nella stessa formazione, aveva generato un sincronismo quasi perfetto fra i giocatori laziali, che riuscivano a trovarsi sul campo con estrema facilità. L'immissione in una sola volta di tre elementi nuovi ha finito per provocare, come del resto era apparso chiaro nelle previsioni della vigilia, l'inevitabile scompenso fra i reparti biancazzurri. Ma non è tutto. Oggi i laziali hanno dovuto fare i conti con una Atalanta per niente disposta a farsi sopraffare senza aver giocato fino all'ultimo minuto le sue carte di squadra pericolante. Gli uomini di Corsini hanno dimostrato, come ha riconosciuto lo stesso Maestrelli a fine gara, di non meritare il posto che occupano attualmente in classifica. Hanno costruito un gioco ordinato, a tratti molto efficace per merito di Bianchi, un autentico stantuffo e del classico Vernacchia avviato felicemente a ricoprire un ruolo di rilievo fra le future generazioni del nostro calcio. Anche il centravanti Musiello ha ribadito le sue eccellenti doti mettendo ripetutamente in difficoltà Petrelli, esposto a una serie di brutte figure. La Lazio è riuscita a bloccare l'intraprendenza degli avversari, che avevano iniziato la gara con una tattica baldanzosa, al nono minuto di gioco con la rete messa a segno da La Rosa.
Il piccolo attaccante biancoazzurro (quasi nullo per il resto della partita) riprendeva di testa la palla che aveva picchiato sul palo in seguito ad un calcio d'angolo battuto da Nanni e spediva in gol da corta distanza. L'Atalanta però, non accusava minimamente il colpo. Potendo contare su una migliore impostazione a centrocampo, la compagine nerazzurra si proiettava in avanti con Musiello, Vernacchia, Pellizzaro, creando qualche grossa difficoltà alla difesa laziale. Wilson e Oddi si sono trovati praticamente soli a dover arginare l'offensiva avversaria ma sono riusciti ad assolvere il loro compito con molta bravura. La Lazio si impegnava in qualche contropiede suggerito da un Moschino molto intelligente in fase di impostazione ma quasi nullo nei contrasti. Chinaglia ha trovato finalmente nell'anziano centrocampista una spalla ideale. Ma il centravanti laziale sta vivendo un momento poco felice e non ha quasi mai saputo approfittare del lanci di Moschino. Al 37' è arrivato il meritatissimo gol dei bergamaschi che premiava il loro gioco nettamente superiore.
Per un fallo di Frustalupi su Vernacchia, l'arbitro assegnava una punizione all'Atalanta che veniva battuta da Bianchi. Lo stesso Vernacchia entrava di testa sul cross e mandava il pallone a battere contro il palo interno. La sfera rotolava sulla linea, forse l'aveva già oltrepassata, ma arrivava Carelli in corsa e la spediva definitivamente in rete. Nella ripresa i nerazzurri, forse paghi del pareggio, si sono chiusi. Una tattica sbagliata che alla fine si è rivelata fatale. La Lazio prendeva d'assedio l'area avversaria con manovre confuse, favorite dall'incerta difesa bergamasca e al 67' riusciva a segnare il gol della sospirata vittoria con un gran tiro di Re Cecconi da oltre venti metri. L'Atalanta tentava di reagire. Al 71' ha sprecato una clamorosa palla-gol con Carelli il quale, solo davanti a Pulici, ha spedito banalmente fuori. Ma ormai i nerazzurri non avevano più energie per impegnarsi seriamente nel tentativo di rimontare lo svantaggio. I laziali continuavano a giostrare in maniera molto confusa, colpivano un palo con La Rosa, fallivano un'altra rete con Chinaglia, ma erano episodi scaturiti più dal caso che da una lucida manovra di gioco. La vittoria dà la possibilità ai laziali di riprendere fiato, con la sosta internazionale e di recuperare Garlaschelli e Martini. I biancoazzurri vogliono arrivare al grande scontro con il Milan con la squadra al completo (salvo Facco che dovrà restare assente ancora per molto tempo) per tentare il colpo che potrebbe riequilibrare il campionato. A tale scopo Maestrelli ha pregato Valcareggi di non convocare Re Cecconi e Garlaschelli, bisognosi di cure, per la nazionale Under 23.
Fonte: La Stampa
Nota[modifica | modifica sorgente]
Subendo la rete al 36' da parte di Carelli, il portiere della Lazio Pulici vede fermarsi a 468 minuti il suo personale record di imbattibilità della porta biancazzurra. Si tratta altresì del record di imbattibilità per un portiere della Lazio in Serie A fino a questo momento.