Domenica 18 settembre 1977 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Verona 1-1
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18 settembre 1977 - 1938 - Campionato di Serie A 1977/78 - II giornata
LAZIO: Garella, Ammoniaci, Martini L., Wilson, Manfredonia, Lopez, Garlaschelli, Agostinelli A., Giordano, D'Amico, Badiani. A disp.: Avagliano, Ghedin, Apuzzo. All. Vinicio.
VERONA: Superchi, Logozzo, Franzot, Busatta, Bachlechner, Negrisolo, Fiaschi, Mascetti, Luppi, Maddè, Zigoni (46' Trevisanello (I)). A disp.: Pozzani, Spinozzi. All. Valcareggi.
Arbitro: sig. C.Pieri (Genova).
Marcatori: 84' Luppi, 86' Garlaschelli.
Note: giornata di sole terreno in perfetto condizioni.
Spettatori: 40.000 circa.
« Per noi è stato un punto si guadagnato. Devo ringraziare il Verona che non ha voluto portarsi a casa tutti e due i punti ». Con queste parole, pronunciate in tono amaro, Vinicio ha sintetizzato perfettamente la fisionomia della gara fra la Lazio e gli uomini di Valcareggi. In effetti il pareggio per 1-1 ha avuto il sapore di una beffa per i veronesi che se non si fossero distratti sul finire del confronto avrebbero potuto comodamente lasciare l'Olimpico con il successo pieno. Ma è meglio che sia finita così, perché dopo la rete siglata dai veneti stava per scatenarsi una pericolosa contestazione sulle gradinate della curva sud nei confronti dei giocatori laziali. Gruppi di scalmanati si sono avvicinati minacciosamente al fossato, lanciando bastoni, sassi e bottiglie, fermati in parte dalla altissima rete protettiva.
Il gol dell'uno a uno ha calmato gli animi ma non ha risparmiato ai romani una sonora salva di fischi. La partita, fiacca, noiosa, priva di spunti tecnici, ha vissuto praticamente i momenti più emozionanti negli ultimi sei minuti di gioco con il botta e risposta del pareggio. All'84' si portava in vantaggio il Verona su calcio di punizione concesso dall'arbitro al limite dell'area laziale per un fallo di Manfredonia su Luppi. Busatta passava la palla lateralmente allo stesso Luppi che indovinava lo spiraglio giusto nella barriera biancoceleste e insaccava con un preciso rasoterra a fil di palo della porta difesa da Garella. In quel momento si è avuta la sensazione di una giusta punizione per la squadra romana che non aveva combinato quasi nulla per meritarsi almeno la divisione della posta. Ma mentre lo stadio ribolliva di rabbia per l'impotenza dimostrata dalla squadra di Vinicio, dopo tre minuti giungeva il gol dell'1-1 siglato in mezza rovesciata da Garlaschelli, complice l'ingenua difesa veneta. Per il resto, buio più assoluto. Il Verona, temendo la vivacità (che non si è mai vista) degli avversari, infoltiva il centrocampo e la difesa lasciando in avanti soltanto Luppi e Zigoni. La Lazio si affannava nel condurre una offensiva priva del più elementare filo logico, Inutilmente Lopez (uno dei migliori), che sostituiva Cordova squalificato, tentava di cucire le caotiche manovre biancocelesti. I veneti, visto che il diavolo non era così brutto come se lo erano dipinti, prendevano coraggio. Si affidavano al contropiede e ordinatamente guidata assai bene da Mascetti e Busatta.
E' mancata nella precisione al momento del tiro conclusivo, altrimenti avrebbe sicuramente segnato. Quattro volte con Negrisolo, Zigoni, Luppi e Fiaschi sfioravano le marcature evitate con coraggio dall'ottimo Garella. Anche la Lazio ha avuto le sue occasioni, in particolare con Giordano, D'Amico e Wilson, ma erano frutto più di improvvisazioni che di un gioco ragionato. In sostanza si è vista una Lazio davvero brutta, probabilmente provata, come ha sottolineato Vinicio, dalle tre partite (compresa la gare di Coppa Uefa) giocate in una settimana. Fra i biancocelesti erano assenti Cordova e Clerici. Ma nel caos generale probabilmente ì due giocatori avrebbero finito per combinare ben poco. La compagine di Valcareggi, che ha dovuto fare a meno di Zigoni nel secondo tempo per un colpo ricevuto alla caviglia, ha giocato ordinatamente guidata da Mascetti e Busatta. E' mancata nella precisione al momento del tiro conclusivo, altrimenti avrebbe sicuramente messo in tasca la vittoria con largo anticipo e difficilmente la Lazio di oggi sarebbe riuscita a rimettere in equilibrio una partita che meritava di perdere.
Fonte: La Stampa