Branca Gerardo

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Gerardo Branca
Gerardo Branca fotografato di scorcio nel 1913 a Roma
Gerardo Branca
Dalla "Tribuna Illustrata" del 15/03/1903; il ricordo del padre Ascanio Branca, figura importante nel panorama politico dell'epoca


Nato a Napoli nel 1894 e deceduto nel 1964. Figlio di Ascanio Branca che fu più volte deputato, ministro e generale di campo di Giuseppe Garibaldi e di Anna Caracciolo. Fu studente del Liceo tasso di Roma.

Medaglia di Bronzo durante la Prima Guerra Mondiale, combattuta col grado di tenente di complemento nella reale Cavalleria Piemonte, con la seguente motivazione: Dopo un periodo di intense azioni, facendo parte di un gruppo di cinque squadroni, fu costantemente esempio di attività e di coraggio. In una situazione particolarmente difficile, mentre l’avanguardia scossa perché soggetta a forti perdite, tornava di carriera al grosso della colonna, non curandosi delle raffiche nemiche di fucileria e mitragliatrici, comunicò rapidamente ai reparti le disposizioni del comandante del gruppo e ne vegliò l’esecuzione sostenendo ripetutamente, in località scoperte e battute e mantenendo la necessaria calma negli squadroni. Di sua iniziativa si portò, quindi, a piedi nelle linee nemiche, e, dopo averle riconosciute, ne riferì rapidamente con lucidità ed esattezza al comandante del gruppo. – Isonzo-San Piero di Gorizia, 8-13 agosto 1916.

Già Generale dell'Esercito, nel 1943 era stato, con il grado di colonnello, comandante del 1° Reggimento Cavalleria Nizza che si batte in Africa insieme ai tedeschi e più tardi contro di essi*, sostituisce come reggente ed insieme a Olindo Bitetti il presidente Giorgio Guglielmi nel 1925. Nella rivista quindicinale "Lazio", diretta da Cesare Mariani, dell'ottobre 1924, Branca, in qualità di vice-presidente, rivolge un appello a tutti i soci affinché aderiscano alla S.A.E.C.S., Società Anonima Esercizio Campo Sportivo. Nel 1912 era nella rosa di prima squadra della Lazio con il ruolo di difensore. Nei primi anni '20 gioca con la squadra Riserve.

  • *Il colonnello Gerardo Branca, comandante del 1° Reggimento Cavalleria Nizza, l'11 settembre 1943 guidò la fuga a cavallo di molti suoi sottoposti a Torino, nei pressi di Porta Susa, che erano stati fatti prigionieri e disarmati dai tedeschi e stavano per essere portati nei campi di lavoro in Germania.