Giovedì 13 gennaio 2005 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Cagliari 3-2 (d.t.s.)

Da LazioWiki.

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13 gennaio 2005 - 3129 - Coppa Italia 2004/05 - Ottavi di finale - gara di ritorno

LAZIO: Sereni, Oscar Lopez, Siviglia, Giannichedda, E.Filippini, A.Filippini, Dabo (46' Cesar), Liverani, Manfredini, Pandev (62' Rocchi), Bazzani (89' De Sousa). A disposizione: Casazza, Sannibale, Angeletti, Gonzalez. Allenatore: Papadopulo.

CAGLIARI: Katergiannakis, Alvarez, Lopez, Maltagliati, Sabato, Conti, Albino (69' Brambilla), Delnevo, Peralta (63' Langella), R.Bianchi (80' Zola), Suazo. A disposizione: Iezzo, Agostini, Pisano, Pani. Allenatore: Arrigoni.

Arbitro: Sig. Preschern (Mestre), Sig. Tagliavento (Terni) dal 50' per infortunio occorso all'arbitro titolare.

Marcatori: 10' A.Filippini, 64' Rocchi, 82' D.Conti, 102' Zola, 119' Rocchi.

Note: Ammoniti Giannichedda e Cesar per gioco scorretto. Debutto nella Lazio di Fabio Bazzani preso in prestito dalla Sampdoria. Recuperi: 1' p.t., 6' s.t.

Spettatori: Spettatori paganti 5.223, incasso di 58.675 euro.

Il biglietto della gara
Sebastiano Siviglia contrasta Rolando Bianchi
Il secondo gol di Rocchi

La Gazzetta dello Sport titola: "Cagliari, basta un po' di Zola. Il capitano rossoblù entra nel finale ed elimina la Lazio ai supplementari. La squadra di Papadopulo, fuori nonostante la vittoria, è piaciuta di più, ma ha sbandato in difesa".

Continua la "rosea": La Lazio ha già abdicato. Sulle maglie dei suoi giocatori continuerà a campeggiare fino al termine della stagione la coccarda tricolore, che spetta alla squadra detentrice della coppa Italia. Ma da ieri i biancocelesti non possono più difendere il trofeo vinto un anno fa. A estromettere i romani dalla manifestazione vinta per tre volte negli ultimi sette anni, ci ha pensato un Cagliari attendista, spietato e anche un po' fortunato. Arrigoni ha schierato le seconde linee (con due eccezioni, Maltagliati e Lopez), gettando nella mischia solo nel finale un paio dei suoi pezzi pregiati: Langella e Zola. Ma ai sardi è bastato per riacciuffare i supplementari a pochi minuti dal gong e poi strappare la qualificazione nel corso dell'extra-time. La Lazio è piaciuta di più, almeno per due terzi di partita. Ma ha avuto il torto di non chiuderla nel momento in cui ne ha avuto la possibilità. Le è mancato il colpo del k.o. e alla fine ha pagato le assenze in difesa e la stanchezza (Papadopulo, a differenza del collega sardo, ha operato solo un parziale turnover rispetto alla formazione schierata in campionato domenica). Così alla fine il tecnico biancoceleste ha dovuto incassare la prima delusione della sua gestione. Ma, pur amaro nell'epilogo, il pomeriggio di coppa ha comunque riservato a Papadopulo anche parecchie note liete. La terza vittoria su tre partite, tanto per cominciare. Un dato platonico, ma pur sempre confortante. E poi il debutto di Bazzani. L'ex doriano (sotto gli occhi della fidanzata Alessia Merz, presente in tribuna) si è disimpegnato bene, pur palesando qualche limite di condizione. Ma, soprattutto, l'allenatore della Lazio ha potuto constatare che la sua squadra ha ormai imboccato la strada giusta sotto il profilo del gioco.

Certo, con il passaggio al turno successivo, il Papa avrebbe chiuso col botto la sua prima settimana da tecnico laziale. L'impresa non gli è riuscita davvero per un'inezia. La Lazio ha recitato la sua parte in maniera pressoché irreprensibile fino al quarto d'ora finale, salvo poi crollare a pochi metri dal traguardo. Sbloccato il risultato dopo appena dieci minuti con Antonio Filippini (in rete pure nella gara d'andata al Sant'Elia), i biancocelesti hanno gestito la partita con saggezza e puntualità, mantenendo costantemente il controllo delle operazioni. Papadopulo ha ancora una volta puntato sul 4-4-2 per non scoprire troppo il lato debole della squadra, che è una difesa ancora alle prese con troppe defezioni (per la terza gara consecutiva Giannichedda è stato costretto a fare lo stopper). Pur senza pigiare troppo sull'acceleratore, però, la Lazio non si è limitata a difendere l'1-0 (che l'avrebbe già qualificata), ma ha cercato il raddoppio, arrivato a metà della ripresa grazie a Rocchi (da poco entrato al posto di Pandev), che ha trasformato in rete un pregevole assist di Liverani. Fino a quel momento il Cagliari si è di fatto limitato ad assistere, dando l'impressione di non essere poi così interessato alla qualificazione. Arrigoni non ne ha certo agevolato il compito. Con Esposito mandato in tribuna per precauzione, Zola e Langella in panchina, il tecnico ha puntato tutto sulla voglia di rivalsa di Suazo (cui ha affidato pure la fascia di capitano) e altri elementi che in campionato di solito non trovano spazio. Privato dei suoi uomini migliori, il 4-3-3 dei sardi si è fatto notare più per gli spazi che lasciava alla manovra dei padroni di casa che non per la sua forza offensiva. Il progetto tattico del tecnico dei cagliaritani era quello di colpire in contropiede.

Ma, a parte una sortita (sfruttata male) di Suazo, il Cagliari non si è mai reso pericoloso. Neppure l'imprevisto e singolare cambio nella direzione di gara (l'infortunato Preschern ha dovuto cedere il posto al quarto uomo Tagliavento al 5' della ripresa) ha mutato l'inerzia della partita. Ci sono invece riusciti, quando ormai sembrava troppo tardi, Langella e Zola. Il loro ingresso nei minuti conclusivi, oltre a rendere più pesante il potenziale d'attacco sardo, ha avuto soprattutto il potere di risvegliare i compagni. E infatti il gol che ha riaperto la partita è nato da una combinazione Suazo-Conti che ha portato al gol il figlio del campione del mondo, nello stadio in cui il padre Bruno è divenuto famoso. Ma è stato poi Magic Box a segnare la rete-qualificazione nel corso del primo tempo supplementare, quando con la Lazio in ginocchio era rimasto il solo Sereni l'unico ostacolo tra i sardi e i quarti di coppa Italia. La rete di Rocchi nel finale è servita a regalare alla Lazio una vittoria buona solo per la statistica.


La Repubblica riporta:

La Lazio batte 3-2 il Cagliari dopo i tempi supplementari ma sono i sardi ad approdare ai quarti di finale di Tim Cup. Dopo 10' la squadra di Papadopulo passa in vantaggio con Antonio Filippini che piazza il pallone nell'angolo destro di Katergiannakis. Al 19' della ripresa il raddoppio di Rocchi, appena entrato, che ribadisce in rete un ottimo suggerimento di Liverani. Al 36' il 2-1, stesso risultato dell'andata, al termine di un bel triangolo Suazo-Conti concluso da quest'ultimo con un tiro al volo di destro. Si va ai supplementari, dominati dalla formazione rossoblù che va a segno al 12': cross dalla sinistra di Sabato, Cesar manca l'intervento in area, Zola controlla di petto batte Sereni con un destro che si insacca sotto la traversa. Il definitivo 3-2 al 15' del secondo tempo sipplementare con Rocchi che da distanza ravvicinata batte Katergiannakis. C'è tempo anche per due curiosità: Manfredini colpisce con una pallonata un piccione che resta stordito ma dopo un po' di tempo torna a volare. Al 5' della ripresa, invece, infortunio per l'arbitro Preschern di Mestre, costretto a lasciare il posto al quarto uomo, Tagliavento di Terni. Ai quarti il Cagliari affronterà la Sampdoria.