Storia della stagione 2019/20
Il campionato più lungo che la storia del calcio italiano ricordi, dovuto alla pandemia da Covid-19 causata dal nuovo coronavirus SARS-Cov-2 che ha colpito l'intero pianeta dal febbraio 2020, è stato vinto dalla Juventus.
Sospeso dalla prima settimana di marzo fino a metà giugno, la sua storia si deve raccontare in due fasi distinte.
Fino alla sospensione era un campionato equilibrato dominato dal duello fra i bianconeri e la Lazio, che, prima dello stop, era ad un solo punto di distanza ed in grande ascesa. L'Inter aveva perso prezioso terreno ed era distante diversi punti.
I biancocelesti erano stati la vera sorpresa della stagione che li aveva già visti vincere la Supercoppa Italiana proprio contro i torinesi battuti nettamente anche in campionato.
Prima del blocco di tutte le attività sportive, i bianconeri avrebbero dovuto disputare una partita ogni tre giorni per gli impegni di campionato, Coppa Italia e Champions League, mentre la Lazio poteva colmare lo svantaggio di una rosa più esigua dovendo giocare solo una gara a settimana.
Purtroppo la lunga inattività, e il protrarsi della sospensione, facevano cambiare la situazione alla ripresa delle ostilità.
La Lazio non esprimeva più il suo bel gioco nonché si rivelavano decisivi i pochi cambi a disposizione di Inzaghi, costretto a giocare ogni tre giorni nel calendario riformulato.
Nel corso del campionato deludenti sono state le prestazioni del Napoli, della Roma e del Milan, mai stati in lotta per il vertice. Torino, Sampdoria e Genoa sono state a lungo in lotta per non retrocedere tra i cadetti.
Alla conclusione del campionato, il 2 agosto, la Lazio centrava la qualificazione in Champions League classificandosi al 4° posto con 78 punti, a pari merito con l'Atalanta in vantaggio negli scontri diretti; la Juventus vinceva il suo 9° scudetto di fila totalizzando 83 punti, l'Inter raggiungeva il 2° posto con 82 punti, mentre il Napoli, 7° in campionato, vinceva la Coppa Italia.
Ciro Immobile vinceva il trofeo della "Scarpa d'oro" primo laziale nella storia a riuscirvi, nonché la classifica dei cannonieri con 36 reti, record italiano eguagliato.
Retrocedevano Brescia, Lecce e Spal, mentre in serie A venivano promosse Crotone, Spezia e Benevento. Per i liguri si tratta della prima volta in massima serie dal secondo dopoguerra.