Sabato 24 agosto 1974 - Ancona, stadio Dorico - Ascoli-Lazio 0-1

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24 agosto 1974 - Amichevole pre-campionato 1974/75

ASCOLI: Grassi (46' Masoni), Perico (68' Vezzoso), Legnaro, Scorsa, Castoldi, Salvori (38' Calisti), Minigutti (23' Reggiani) (46' Macciò), Vivani, Silva, Gola (46' Morello), Campanini (46' Zandoli). All. Mazzone.

LAZIO: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni (75' Polentes), Franzoni, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D'Amico (68' Badiani). All. Maestrelli.

Arbitro: Sig. Falasca di Chieti.

Marcatori: 49' D'Amico.

Note: partita trasmessa in diretta via cavo da Tele Ancona. Ammonito al 80' Petrelli per scorrettezze.

Spettatori: 8.000 spettatori.

I campioni d'Italia della Lazio e la squadra neopromossa dell'Ascoli, si sono affrontati stasera allo stadio Dorico di Ancona. Maestrelli ha schierato la solita formazione standard, con l'eccezione di Franzoni al posto di Garlaschelli, leggermente infortunato ad una caviglia. Stimolati dal confronto con i campioni d'Italia e deciso a riscattare la sconfitta subita con la Maceratese, l'Ascoli ha subito impresso alla gara un tono sostenuto, con la sua manovra a tutto campo con improvvise fiondate verso le punte. Aggredita sul piano del ritmo, la Lazio ha incontrato qualche difficoltà a trovare la giusta carburazione. Le rarissime occasioni che hanno avuto a disposizione i laziali, sono apparse più occasionali, che frutto di manovre concertate. Ai campioni sembra mancare ancora il sostegno di Frustalupi e D'Amico che sono andati progressivamente scomparendo di scena. Nella ripresa l'Ascoli ha presentato una formazione ritoccata: lo schieramento della Lazio era lo stesso del primo tempo e al 3' i campioni d'Italia hanno segnato con D'Amico il quale ha centrato la rete ascolana approfittando di una madornale incertezza della difesa.

La sistematica contestazione che continua a svilupparsi nei confronti di Chinaglia ad ogni occasione ha fatto perdere le staffe ad un uomo tranquillo come Maestrelli. Ieri sera il trainer, dopo la partita disputata dalla Lazio contro l'Ascoli allo stadio di Ancona, è apparso ai giornalisti col volto tirato dalla rabbia. Ha usato un inedito tono battagliero che nessuno gli conosceva, minacciando rappresaglie del pubblico romano nei confronti di coloro che disapprovano troppo vivacemente il numero nove biancazzurro. Pure ieri sera Chinaglia ha dovuto sorbirsi la solita, robusta razione di fischi accompagnata da pesanti insulti. Non è censurabile un pubblico che manifesta la sua ostilità nei confronti di un giocatore che per varie ragioni sembra avviato a conquistare l'oscar dell'antipatia. Ma quando la disapprovazione non viene più contenuta entro termini civili, come ad esempio è avvenuto allo stadio Dorico e rischia di sconfinare sul piano della volgarità, allora i tifosi passano dalla parte del torto.

« E' semplicemente vergognoso il trattamento che si continua a riservare a Chinaglia — ha detto con tono irato Maestrelli —. Non riesco a capire le ragioni di tanto astio. Giorgio è un giocatore generoso, che dà tutto sul campo per sua soddisfazione personale e per la squadra. Ce ne dovrebbero essere tanti di Chinaglia in campionato. Non si lamentino le altre squadre se quando arriveranno all'Olimpico riceveranno lo stesso trattamento riservato al nostro giocatore. Per fortuna, lui ci ha fatto il callo, non si smonta, continua a giocare con la stessa caparbietà. Ma ormai sarebbe ora di finirla ». Esaurito lo sfogo, con Maestrelli si passa ad analizzare il primo confronto « vero » della stagione che ha visto impegnata la sua squadra con la matricola ascolana guidata da Mazzone. « Io penso che la Lazio abbia giocato in maniera più che dignitosa per almeno 65 minuti. Abbiamo segnato un solo gol con D'Amico all'inizio della ripresa. Però, in precedenza eravamo riusciti a costruire numerose azioni da rete ».

Però Pulici è stato il migliore in campo. Significa che l'Ascoli, forse più della Lazio, è andato vicinissimo a numerose marcature impedite dalla serata strepitosa del numero uno biancazzurro. Maestrelli non è sembrato d'accordo: « Dopo aver segnato è naturale che la mia squadra si sia in parte rilassata mentre l'avversario cresceva nel tentativo orgoglioso di rimontare lo svantaggio davanti a numerosi tifosi. La Lazio ha giocato e fatto gol quando lo riteneva necessario rispettando i programmi di preparazione ». — Questa Lazio, alla vigilia della stagione agonistica che avrà inizio con la Coppa Italia, le sembra in grado di ripetere l'impresa dello scorso anno? « A parte il valore tecnico della squadra, che è rimasto praticamente quello della passata stagione, c'è un'importante considerazione da fare: nessun giocatore si è montato la testa. Tutti si comportano come se lo scudetto fosse un traguardo ancora da raggiungere. L'umiltà sarà la nostra arma più efficace per difendere il titolo ».

Fonte: La Stampa