Sabato 12 febbraio 1972 - Brescia, stadio Mario Rigamonti - Brescia-Lazio 4-0

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12 febbraio 1972 - 1713 - Campionato di Serie B 1971/72 - XX giornata - calcio d'inizio ore 14.30

BRESCIA: E.Galli, Cencetti, Cagni, Fanti, Busi, Rogora, Inselvini, Mazzanti, Nardoni, Guerini, Vaccario (74' Tedoldi). A disp. D.Facchetti. All. Bassi.

LAZIO: Bandoni, Papadopulo, Oddi, Wilson, Polentes, Legnaro (59' Fortunato), Massa, Martini, Chinaglia, Moschino, Facchin. A disp. Di Vincenzo. All. Maestrelli.

Arbitro: Campanini (Finale Emilia).

Marcatori: 14' Cagni, 35' Nardoni, 70' Nardoni, 79' Guerini.

Note: cielo coperto, terreno molto pesante. Presenti in tribuna il presidente Umberto Lenzini, il vicepresidente Ercoli, il consigliere Gilardoni e l'ex Ghio. Ammonito Massa per proteste. Calci d'angolo: 9-9.

Spettatori: circa 10.000 con 4.531 paganti e 3.701 abbonati per un incasso di £. 7.121.300.


Dopo due settimane di sosta ritorna il campionato cadetto con la prima giornata di ritorno. Per la trasferta di Brescia, Maestrelli allestisce una formazione inedita con Legnaro nel ruolo di mediano e con Martini spostato in avanti come mezz'ala. Già dopo pochi minuti di gioco ci si accorge che i due calciatori si applichino nella marcatura degli avversari senza però dare un minimo di contributo nell'impostazione del gioco. Moschino rimane così abbandonato al suo destino e il Brescia assume con facilità il predominio a centrocampo. Al 14' "le rondinelle" passano in vantaggio con Cagni che con un esterno destro sorprende un Bandoni che appare colpevole nel suo piazzamento. Lazio che rimane confusa e che si fa viva in avanti solo alla mezz'ora con Chinaglia che salta in progressione tre avversari ed impegna Galli in un intervento con i pugni. Poco dopo arriva il secondo goal dei padroni di casa. Dopo una serie imbarazzante di errori della difesa laziale, l'ala Vaccario s'impadronisce del pallone e crossa radente al centro dove Nardoni prende il tempo a Polentes e trafigge Bandoni. All'inizio della ripresa ancora uno slalom di Chinaglia, che impegna poi con un diagonale il portiere avversario, fa sperare nella riscossa, ma subito i ragazzini terribili del C.T. Bernardini e dell'allenatore Bassi riprendono a macinare il gioco. Al 59' Maestrelli comprende che l'esperimento del nuovo centrocampo è fallito e ridisegna la squadra togliendo dalla contesa Legnaro e inserendo Fortunato; Martini retrocede nel suo ruolo naturale di mediano. Le correzioni sembrano dare dei frutti perché Rogora sventa in extremis su Facchin, ben servito da Chinaglia, che poi al 66' non arriva per un soffio su una splendida apertura operata da Moschino. Lazio in avanti nel tentativo di rimontare e Brescia pronto a ripartire col suo micidiale contropiede. Al 70' Guerini, il migliore dei suoi, parte a razzo dalla sua area e divora il campo per servire un pallone d'oro a Francesconi che ha il tempo di aggiustare la mira e di fulminare Bandoni con un gran sinistro al volo. Dopo nove minuti Guerini mette la ciliegina sulla torta della sua splendida partita realizzando la quarta rete al termine di uno spunto personale. Chinaglia è l'unico dei suoi a non arrendersi e Galli deve compiere un miracolo su una bordata del bomber. A cinque minuti dal termine Tedoldi centra la base del palo. Finisce con una vergognosa disfatta e le polemiche si scatenano già al rientro negli spogliatoi. La Società decide l'immediato ritiro a Palestrina a spese dei calciatori che accettano il provvedimento senza fiatare, anche pensando a quello che sarebbe potuto accadere a Tor di Quinto, da parte di una tifoseria che da qualche settimana contesta Maestrelli e gran parte della squadra.



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