Rispoli Bruno
Portiere. Nato a Montagano (CB) il 22 novembre 1917 da Antonio ed Ester De Biasi. Traferitosi molto presto con la famiglia a Roma dove abitava al quartiere Prati. Cresce nelle squadre giovanili della Lazio, dimostrando buone capacità nel suo ruolo e giocando fino alla categoria Allievi. Gli impegni di studio non gli consentono di fare un salto decisivo in campo calcistico. E' infatti studente di liceo classico al Mamiani. La Lazio lo inserisce nelle liste di trasferimento nell'agosto 1933. Rispoli decide di non accettare proposte di altre società minori e si limita a difendere la porta del suo Liceo nei tornei studenteschi. Terminati gli studi si iscrive all'Università di Roma. Allo scoppio della guerra si arruola nel celeberrimo battaglione universitario Aosta, assegnato al 26° corso Bassano dove diviene sottotenente. Passa poi al 2° Gruppo Valle, battaglione Val Leogra. Cade in combattimento il 22 aprile 1943 nei pressi di Gianina (Grecia).
In quei frangenti il Regio Esercito aveva lanciato un'offensiva contro i greci in ritirata: si verificarono numerosi scontri isolati. Il 14 aprile 1943 le truppe italiane entrarono di nuovo a Coriza e il 18 ad Argirocastro, mentre i tedeschi erano alla periferia di Larissa, con il reggimento "Leibstandarte" e manovravano verso Gianina, dopo aver sostenuto duri scontri al passo di Metsovo. Dopo difficili trattative per concordare una resa delle truppe greche, che all'inizio avevano vista esclusa l'Italia con relativa ira di Benito Mussolini, alle 14:45 del 23 aprile a Gianina fu siglato il definitivo armistizio sul fronte greco-albanese: firmarono Tsloakoglu per la Grecia, il generale Alfred Jodl per la Germania e il generale Alberto Ferrero per l'Italia.
Bruno non vide mai la fine delle ostilità su quel quadrante, in quanto fu ucciso da una pallottola che lo colpì sulla fronte il giorno prima dell'armistizio.
Nel 1948 gli viene assegnata la Medaglia d'Argento al V. M. alla Memoria e la Croce di Guerra. Molto vicino agli ideali del Regime fascista, non mancava mai di proporsi come volontario nelle missioni più pericolose.
I suoi resti mortali, custoditi inizialmente in un cimitero militare italiano in Grecia, furono traslati in seguito presso il Sacrario Militare dei Caduti d'Oltremare di Bari.