Nadi Nedo
Nato a Livorno il 9 giugno 1894, deceduto a Roma il 29 gennaio 1940.
Da un articolo del grande schermidore e socio Lazio Vito Resse, apparso su "Il Popolo d'Italia" ad aprile del 1933, dal titolo "Allo stadio con Nedo Nadi", apprendiamo che fu direttore tecnico della Sala di scherma della Società Sportiva Lazio, ubicata allo Stadio del partito ora Stadio Flaminio. Avviato alla scherma dal padre Giuseppe Nadi, fondatore della prestigiosa scuola Circolo Scherma Fides di Livorno, debuttò diciottenne alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912, ottenendo l'oro nel fioretto individuale. Alfiere della selezione azzurra e capitano della squadra di scherma alle Olimpiadi di Anversa del 1920, si aggiudicò l'oro a squadre nella sciabola, nel fioretto e nella spada e l'oro individuale nella sciabola e nel fioretto, mancando quello nella spada per problemi intestinali che lo portarono al ritiro dal torneo. Dopo una parentesi in Argentina, nel 1923 rientrò in Italia continuando a tirare di scherma per passione, tanto che nel 1930 vinse un torneo internazionale di maestri d'arme. Commissario tecnico della nazionale di scherma alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1932, fu nominato presidente della FIS nel 1936 in vista delle Olimpiadi di Berlino che si sarebbero tenute quell'anno e che furono un trionfo con quattro ori, tre argenti e due bronzi. Valente giornalista, fu stroncato da un ictus nel 1940. Riposa a Portofino.