Mercoledì 22 dicembre 2021 - Venezia, stadio Pier Luigi Penzo - Venezia-Lazio 1-3

Da LazioWiki.

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22 dicembre 2021 – Venezia, stadio Pier Luigi Penzo - Campionato di Serie A, XIX giornata - inizio ore 16.30

VENEZIA: Romero, Mazzocchi, Caldara, Ceccaroni, Ebuehi, Crnigoj (67' Tessmann), Vacca (55' Busio), Ampadu (74' Sigurdsson), Aramu, Kiyine (55' Okereke), Forte. A disposizione: Maenpaa, Molinaro, Modolo, Johnsen, Heymans, Svoboda, Peretz, Haps. Allenatore: Zanetti

LAZIO: Strakosha, Marusic, Luiz Felipe, Acerbi, Radu (74' Lazzari), Milinkovic, Cataldi (67' Leiva), Basic (74' Luis Alberto), Pedro, Felipe Anderson (80' André Anderson), Zaccagni. A disposizione: Reina, Furlanetto, Patric, Akpa Akpro, Moro, Romero, Muriqi. Allenatore: Sarri

Arbitro: Sig. Maresca (Napoli) - Assistenti Sigg. Bresmes e Valeriani - Quarto uomo Sig. Barone - V.A.R. Sig. Di Paolo - A.V.A.R. Sig. Costanzo.

Marcatori: 3' Pedro, 31' Forte, 49' Acerbi, 90+5' Luis Alberto.

Note: ammonito al 45' Luiz Felipe, al 54' Pedro, al 55' Crnigoj, al 64' Basic, al 74' Ampadu, all'86' Caldara. Espulso al 90'+1' Tessmann. Angoli . Recuperi: 2' p.t., 5' s.t.

Spettatori: .


Sergej Milinkovic-Savic
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Mattia Zaccagni
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Felipe Anderson e Francesco Acerbi
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Pedro in azione
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Luis Alberto
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Toma Basic
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Stefan Radu in azione di contrasto
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Danilo Cataldi
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Francesco Acerbi
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Luiz Felipe
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I calciatori convocati per la partita odierna

La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio di Spagna. Apre Pedro, chiude Luis. Venezia con poca benzina. Due lampi dei fantasisti e il gol di Acerbi piegano i neroverdi, che si impegnano ma sembrano stanchi".

Continua la "rosea": Imparare dai propri errori è segno di intelligenza e tutto il girone d’andata della Lazio è stato un susseguirsi di prestazioni incerte e di prove convincenti. La media è l’ottavo posto in classifica che può essere letto in diversi modi: la delusione di chi si aspettava un impatto più profondo da parte di Sarri, l’ottimismo di chi intravede una discreta base su cui nella seconda parte della stagione potrà nascere una manovra più incisiva. Ieri a Venezia la Lazio ha giocato due volte la stessa partita e alla fine l’ha vinta perché dopo l’intervallo ha evitato gli errori commessi nel primo tempo. La squadra di Sarri è andata in vantaggio al terzo minuto di entrambe le frazioni: nella ripresa è stata più brava a controllare gli avversari e a gestire la gara, chiusa poi in pieno recupero dal gol realizzato da Luis Alberto.

Lettura dei momenti. Detto che non è ancora tempo di Sarriball, e probabilmente non lo sarà mai (almeno non se il punto di riferimento resterà quell’irripetibile Napoli), è lecito comunque attendersi qualcosa di più e di meglio anche in assenza di Immobile. Dai quattro tiri complessivi nello specchio della porta la Lazio ha tratto praticamente il massimo, ma due dei tre gol sono arrivati in modo un po’ casuale. Il primo è stato frutto di un’iniziativa personale dell’ottimo Pedro, favorita da un mancato filtro di Ampadu e più in generale da una certa passività di tutto il Venezia. Il secondo è nato da corner con deviazione di spalla di Acerbi. Insomma, le azioni manovrate e il gioco limpido sono un’altra cosa. Ed è più facile averli quando in campo c’è anche Luis Alberto che è entrato nel finale e ha chiuso la gara triangolando splendidamente con Milinkovic e sentenziando Romero con una volée di sinistro. Dopo il primo vantaggio la Lazio è stata passiva, si è fatta aggredire dal Venezia e non ha mai saputo gestire i tempi. Dopo il secondo vantaggio, invece, la squadra di Sarri è stata padrona della situazione anche se ha sbagliato a cercare spesso la verticalizzazione e solo raramente il fraseggio. Così ha tenuto il risultato in bilico, pur senza concedere nulla tranne qualche cross, reso insidioso anche dall’infortunio di Acerbi che è rimasto in campo perché Sarri aveva esaurito gli slot. Nel ritorno la crescita passerà anche attraverso una più lucida lettura delle partite.

Modulo variabile. Il Venezia chiude un girone d’andata soddisfacente sotto tanti aspetti, ma è apparso un po’ in riserva di energie psicofisiche. Zanetti ha cercato di non dare punti di riferimento agli avversari. Il 4-3-3 teorico di partenza era in realtà un 4-3-2-1 che cambiava di continuo e si modulava in base alle esigenze dei vari momenti. Così diventava un 4-1-4-1 con Vacca basso oppure un 4-2-3-1 con Vacca e Ampadu davanti alla difesa o anche un 4-4-2 più classico quando Aramu si avvicinava a Forte. Tutto studiato ed eseguito bene, ma contro squadre più forti spesso non basta, soprattutto se si commettono errori gravi. Dopo una ventina di minuti Crnigoj ha cominciato a seguire da vicino Milinkovic. Kiyine si accentrava e si allargava, avanzava e arretrava, cercava spazio per portare su la palla o per smistarla. E in effetti la Lazio per un po’ è andata in confusione, prima di riprendere in mano la partita grazie soprattutto alla differenza di qualità. Però al giro di boa il Venezia ha sei punti di vantaggio sulla terzultima: chi l’avrebbe detto ad agosto?


Il Corriere dello Sport titola: .

Prosegue il quotidiano sportivo romano:

Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano:



La formazione biancoceleste:
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La formazione iniziale biancoceleste in grafica




► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:

  • Portieri: ;
  • Difensori: ;
  • Centrocampisti: ;
  • Attaccanti: .
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I convocati in grafica






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