Domenica 8 maggio 2011 - Udine, stadio Friuli - Udinese-Lazio 2-1
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8 maggio 2011 - 3.421 - Campionato di Serie A 2010/11 - XXXVI giornata - inizio ore 15.00
UDINESE: Handanovic, Benatia, Zapata, Angella, Isla, Badu, Pinzi, Asamoah, Armero (92' Pasquale), Sanchez (69' Ekstrand), Di Natale (71' Corradi). A disposizione: Belardi, Abdi, Cuadrado, Denis. Allenatore: Guidolin.
LAZIO: Muslera, Lichtsteiner, Biava, Dias, Garrido (46' Scaloni), Brocchi, Matuzalem, Gonzalez, Hernanes (66' Rocchi), Floccari (66' Kozak), Zarate. A disposizione: Berni, Scaloni, Del Nero, Bresciano, Sculli, Kozak, Rocchi. Allenatore: Reja.
Arbitro: Sig. Rizzoli (Bologna) - Assistenti Sigg. Faverani e Stefani - Quarto uomo Sig. Giannoccaro.
Marcatori: 35' Di Natale, 42' Di Natale, 76' Kozak.
Note: espulso Angella per fallo su chiara occasione da rete. Ammoniti: Badu, Scaloni, Dias e Kozak per gioco falloso, Brocchi per proteste, Pinzi per simulazione. Il portiere dell'Udinese Handanovic ha parato un calcio di rigore battuto da Zarate al 68'. Calci d'angolo: 1 - 6. Recuperi: 0' p.t., 5' s.t. Esordio in serie A per Ekstrand.
Spettatori: 23.000 circa con 10.922 paganti con un incasso di euro 139.680,00 e 11.122 abbonati.
La Gazzetta dello Sport titola: "L'Udinese soffre ma è 4/a. Di Natale affossa la Lazio. Una doppietta del capitano, che arriva a 28 gol in campionato, regala ai friulani la zona Champions: inutile rete di Kozak, Zarate sbaglia un rigore (espulso Angella nell'occasione)".
Continua la "rosea": Il capolavoro alla terz'ultima curva. Con le ruote un po' sgonfie, magari, ma anche con un cuore grande. L'Udinese, che sembrava in caduta libera, recupera le energie al momento giusto, batte la Lazio 2-1 nello spareggio per il quarto posto Champions ed è a un passo dall'Europa che conta. Mancano due partite, va bene, ma intanto il vantaggio sulle due romane è di due punti. E, dolcezza nella dolcezza, Di Natale prende il volo nella classifica cannonieri: doppietta, 28 gol in totale, e Cavani (oggi espulso) di nuovo distanziato. Vittoria pesante, meritata, e costruita con le armi che avevano portato l'Udinese in alto: velocità, gioco sulle fasce, grande dinamismo. Le quattro sconfitte nelle ultime cinque partite parevano aver detto la parola fine sulle ambizioni dei friulani, e invece ecco la resurrezione. Di Natale è il veleno, ma la miccia la mettono Isla e Armero, imprendibili a destra e a sinistra: come due motorini tra le fuoriserie. Soprattutto il cileno, che travolge Garrido e Floccari (non a caso sostituiti) è il vice-migliore in campo. Suo l'assist del 2-0, e sue le sgroppate più devastanti. Da quando Reja lo schiera trequartista o, come oggi, largo a destra, ci siamo dimenticati che il mestiere di Sergio Floccari resta il gol e non dovrebbe rincorrere gli avversari.
E' ingiusto dare la colpa di questa sconfitta all'ex Atalanta e Messina, perché è tutta la Lazio a rimanere negli spogliatoi nel primo tempo: solo Lichtsteiner e Gonzalez ci mettono un po' di grinta, ma il resto della tela è bianco. La scossa arriva a buoi scappati, quando nella ripresa entrano Rocchi e Kozak: il primo conquista il rigore dopo 20 secondi dal suo ingresso in campo, mentre il ceco segna il gol dell'1-2 e prende un palo di testa. Un caso? No. Ma è giusto, comunque, celebrare Di Natale. Perché senza di lui l'Udinese non sarebbe qui. Due gol pesanti, da attaccante di razza: il primo su lancio di Sanchez, che non è al meglio ma mette tutto quello che ha nella partita, e il secondo chiudendo un triangolo aperto da Asamoah e rifinito da Isla, con Garrido colpevole a far saltare il fuorigioco. Aggiungiamoci un altra rete mancata di poco, quasi a porta vuota, ed ecco servita la prestazione da incorniciare. Nel marasma del finale, in cui l'Udinese in dieci (espulso Angella in occasione del rigore) si rintana a difesa del risultato, spicca ancora una volta Handanovic.
Sì, perché il portiere sloveno non contento della sua stagione da fenomeno, para il sesto rigore del campionato: Zarate ci mette del suo, tirando una "mozzarella" centrale, ma il buon Samir non si muove e blocca. E c'è di più, perché si regala un'altra grande parata su colpo di testa di Dias. Anche Handanovic, come Di Natale, merita la copertina di questa Udinese quasi da Champions.
Il Messaggero titola: "L'Udinese piega la Lazio 2-1 e prenota la Champions: scavalcata anche la Roma. Doppietta Di Natale e gol di Kozak, Zarate sbaglia un rigore".
Continua il quotidiano romano: Totò Di Natale riaccende il sogno europeo dell'Udinese e gela le speranze della Lazio. La classifica vede infatti ora l'Udinese a quota 62, a più 2 sui biancocelesti e sulla Roma. Decide una doppietta del numero 10 friulano nel primo tempo. Alla Lazio, che sbaglia malamente un rigore con Zarate, non basta il gol di Kozak a un quarto d'ora dal termine. Di Natale, intanto, vola a quota 28 gol e stacca Cavani nella classifica dei marcatori. La Lazio dura poco più di mezz'ora, poi l'attacco dell'Udinese mette a nudo le lacune difensive della formazione biancoceleste. La squadra di Edy Reja] fatica sulle veloci ripartenze dei friulani e la linea arretrata, poco supportata dal centrocampo, sbaglia sempre i tempi del fuorigioco. Di Natale e Sanchez sembrano imprendibili e dopo tre minuti, sul cross insidioso di Di Natale, suona già l'allarme: la Lazio si salva con affanno. Al 7' Asamoah serve in profondità Di Natale e Muslera salva il risultato chiudendo lo specchio sulla conclusione del numero 10. L'unico squillo della Lazio è merito di un'invenzione di Hernanes, che al 21' salta Badu e poi scarica in porta un sinistro che termina sul fondo. I biancocelesti provano ad alzare il baricentro, ma rischiano in contropiede.
Come al 24' quando Pinzi, lanciato da Sanchez, scavalca Muslera: il pallone attraversa tutto lo specchio della porta, Di Natale cerca la zampata ma non riesce a correggere in porta. Il bomber dei friulani spreca un'altra chance al 31', quando sbaglia una sorta di rigore in movimento vanificando l'assist di Isla, poi si rifà al 35' con la complicità della difesa della Lazio e l'assistenza del solito Sanchez: la trappola del fuorigioco s'inceppa ancora e il n.10 di collo pieno infila Muslera sul primo palo. La disastrosa giornata della Lazio continua e al 42' Di Natale concede il bis dopo un'azione iniziata da Sanchez e rifinita da Isla: la difesa della Lazio non sale, l'attaccante stavolta deve solo spingere dentro col sinistro il pallone del 2-0. Ma la gara non è finita perché al 68' l'Udinese rimane in 10 per il fallo da rigore di Angella (punito con un rosso forse eccessivo da Rizzoli) ai danni del neo-entrato Rocchi. Dagli 11 metri però Zarate calcia malissimo: tiro centrale e lento che Handanovic non ha difficoltà a bloccare. Sciupata la palla che avrebbe potuto riaprire la partita, la superiorità numerica spinge comunque di nuovo in avanti la Lazio. Zarate prova a farsi perdonare l'errore dal dischetto fornendo l'assist che a un quarto d'ora dal termine riapre tutto: cross dalla destra, Biava va a vuoto e Kozak, entrato al posto di Hernanes, sbuca nel mucchio a centro area e tocca di piatto destro in rete in mezzo a un nugolo di gambe.
Nel quarto d'ora finale è un autentico assedio: i biancocelesti sfiorano ancora il pari con un colpo di testa di Kozak che si stampa sul palo e con due incornate di Dias: la prima fuori, la seconda respinta da un super-Handanovic. Le speranze della Lazio si spengono però definitivamente al 90' sul tentativo da due passi di Rocchi che non trova la porta. Finisce 2-1 per l'Udinese e la Champions ora è più lontana.
La Repubblica titola: "Udinese, colpo Champions. Ormai è tracollo Lazio. Una doppietta di Di Natale blinda il successo (2-1) con il quale i friulani tornano al quarto posto, abbandonato dai capitolini ora sesti e al terzo ko consecutivo. Primo tempo di marca bianconera, nella seconda frazione Zarate sbaglia un rigore e non basta il gol di Kozak".
L'articolo così prosegue: Il calcio sa essere uno sport pazzo e bellissimo. La riprova arriva dopo la battaglia del Friuli: l'Udinese domina per 45 minuti salvo poi smettere di giocare e dover ringraziare la fortuna e Mauro Zarate per un quarto posto che ora passa soltanto per i piedi bianconeri, con qualche velleità addirittura di terza piazza in caso di en plein nelle sfide contro Chievo e Milan. La Lazio, come da tradizione stagionale, fallisce l'ennesima gara da dentro o fuori e si ritrova sesta in classifica, con la Juventus che in caso di vittoria nel match di domani volerebbe ad un solo punto dal tandem capitolino. Il primo tempo vede una sola squadra in campo. I padroni di casa aggrediscono selvaggiamente i portatori di palla biancocelesti, asfissiati da un pressing che fino al 10' non si concede la minima pausa. Reja sbaglia totalmente il piano partita, affidandosi ad una linea difensiva altissima e a Floccari nell'inedita veste di esterno sinistro nel 4-2-3-1. Dopo soli tre giri d'orologio il copione appare chiarissimo: i romani sbagliano il fuorigioco, Di Natale va al cross ma Isla e Asamoah non raccolgono.
Al 6' il numero 10 si mette in proprio sfruttando l'imbucata del nazionale ghanese, Muslera è attento in uscita bassa. Il primo sussulto ospite è un'invenzione di Hernanes: gran numero su Badu - scelto per sostituire Inler - e mancino dal limite che si spegne di poco a lato. Al 24' la trappola dell'offside laziale funziona ma il guardalinee non se ne accorge, lasciando correre Pinzi fino al tu per tu solitario col portiere: l'estremo uruguagio smanaccia a lato. La tattica suicida prosegue, Di Natale a porta vuota mette clamorosamente fuori. E' un fuoco di paglia, il capocannoniere ha solo aggiustato la mira. Sanchez, chiaramente non in condizione da un punto di vista fisico, rinuncia agli strappi che lo contraddistinguono e si traveste da regista. Minuto 35, il cileno imbuca per Di Natale che è talmente solo da non crederci: stop e sassata immediata sotto l'incrocio per la rete che toglie il tappo al Friuli. La Lazio va fuori di testa e al 42' capitola nuovamente. Linea arretrata in bambola, Isla legge alla perfezione il posizionamento sbagliato e può raccogliere in agilità l'ennesimo pallonetto di Sanchez: sul cross del cileno c'è ancora Di Natale a porta sguarnita che stavolta non sbaglia. E' il 2-0 che sembra chiudere il match ma le sorprese non sono finite. Dopo venti minuti di sbadigli la partita torna ad accendersi. Rocchi, appena entrato, si procura un penalty che provoca anche l'espulsione, forse eccessiva, di Angella. Sul dischetto va Zarate, la conclusione dell'argentino è surreale. Interno destro centrale, Handanovic rimane immobile e blocca il tiro, volando a quota 6 rigori parati in stagione.
L'inferiorità numerica si fa però sentire e gli ospiti trovano la forza di accorciare: cross proprio di Zarate, Kozak ci mette il piattone e fa rimpiangere a Reja tutte le volte in cui lo ha lasciato in panchina. Il gigante ceco non ha la fortuna dalla sua, visto che al 35' il suo colpo di testa impatta contro il palo. E' il momento del massimo sforzo biancoceleste: Dias spara alle stelle una girata aerea, ci prova anche Gonzalez che mette a lato. Il difensore brasiliano, centravanti d'emergenza, al 38' va vicinissimo al pari con uno stacco imperioso sul quale Handanovic compie il primo miracolo di giornata. L'ultimo brivido arriva al novantesimo: Rocchi fallisce incredibilmente da un metro, l'Udinese vede la Champions mentre la Lazio fa i conti con la sua cronica fragilità nei momenti importanti.
Sempre tratte da La Repubblica, alcune dichiarazioni post-gara:
Reja prova a crederci. "La speranza c'è ancora". L'allenatore biancoceleste sulla lotta per il quarto posto: "Andiamo avanti fino in fondo cercando di dare tutto. Abbiamo sbagliato tanto in difesa e in attacco. Il rigore sbagliato da Zarate? Ci può stare, si aspettava il tuffo di Handanovic e ha tirato centrale".
Una sconfitta, la terza consecutiva, che di fatto condanna la Lazio: Reja crede ancora al quarto posto. "Non siamo stati particolarmente fortunati sotto porta nel secondo tempo, sprecando troppo. Crediamo ancora al quarto posto, la speranza è l'ultima a morire: andiamo avanti fino in fondo cercando di dare il massimo. Ripartiamo da sabato contro il Genoa e poi avremo il Lecce all'ultima. Rimane l'amarezza: il rigore sbagliato, il palo e qualche altra chance. La fortuna purtroppo da qualche mese sembra averci abbandonato". Il tecnico non ha gradito l'atteggiamento difensivo dei suoi nel primo tempo. "Abbiamo commesso troppi errori in fase difensiva, pagandoli a caro prezzo. L'Udinese ha fatto qualcosa in più di noi però se si concede un gol come il secondo c'è poco da dire, era evitabilissimo con un po' di attenzione in più. Hanno fatto per quattro volte la stessa azione, dovevamo capirli".
Un po' a sorpresa, Reja difende Zarate. "I rigori si possono anche fallire, si aspettava il tuffo di Handanovic e l'ha tirato centrale. Segnando lì avremmo girato la partita, così come si è aperta sul gol di Kozak. Mauro è quello che ha giocato di più fra gli attaccanti, è un giocatore particolare che a volte è determinante e altre volte lo paghi. A me sta bene averlo così, non ho mai avuto problemi con lui". I numeri dicono che lo scarso rendimento esterno rischia di costare l'Europa che conta: Reja non ne è convinto. "Abbiamo perso contro squadre più forti di noi, battendo chi ci è inferiore. Purtroppo il calendario ci ha fortemente penalizzato con questo trio di gare in cui abbiamo perso sempre. La squadra sta facendo il massimo ma indubbiamente abbiamo qualche difetto. Se con le grandi abbiamo sempre fallito probabilmente di limiti ce ne sono".