Domenica 4 ottobre 1992 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Parma 5-2
Turno precedente - Turno successivo
4 ottobre 1992 - 2534 - Campionato di Serie A 1992/93 - V giornata - calcio d'inizio ore 15.00
LAZIO: Fiori, Luzardi (70' Corino), Favalli, Bacci, Gregucci, Cravero, Fuser, Doll, Winter, Gascoigne (67' Sclosa), Signori. A disp.: Orsi, Stroppa, Neri. All. Zoff.
PARMA: Taffarel, Pin (67' Pulga), Matrecano, Minotti, Apolloni, Grun, Melli, Zoratto, Osio, Cuoghi, Pizzi (61' Asprilla). A disp.: Ballotta, Donati, Monza. All. Scala.
Arbitro: Sig. Sguizzato (Verona).
Marcatori: 13' Signori (rig), 25' Fuser, 31' Osio, 34' Signori, 37' Fuser, 44' Osio, 70' Signori (rig).
Note: ammoniti Luzardi, Pizzi, Taffarel, Fuser, Minotti, Favalli. Antidoping: Gregucci, Corino, Taffarel, Melli. Calci d'angolo: 6-6.
Spettatori: paganti 11.307, incasso 387.330.000 lire; abbonati 30.264, quota 787.430.000.
Una Lazio da Signori. Ma pure una Lazio che, prima di prendere il largo col ragguardevole potenziale offensivo, balla in difesa sul versante Bacci-Favalli, incoraggiando troppo gli oppositori parmensi, raggrumati soltanto per dieci minuti a protezione dell'impossibile 0-0. E sono i momenti travolgenti dell'imprendibile Doll: Apolloni viene schiantato, Minotti annaspa quando deve chiudere quel suo profondo suggerimento verso Gascoigne, bravo a rimanere impigliato tra le braccia Taffarel, che non intenderebbe lasciarsi scavalcare. Rigore più cartellino rosso ? No, l'arbitro Sguizzato non giudica intenzionale l'abbattimento di "Gazza" e allora vai Signori secondo specifica competenza: penalty scaricato senza rincorsa, portiere spiazzato, Scala già costretto ad improvvisare rettifiche dentro al copione di partenza. Rettifiche che dovrebbero prevedere l'inserimento dell'elettrico Asprilla. Invece, s'allunga appena a rischio l'assembramento centrocampistico, forse illuso dalla facilità con la quale l'Osio-ovunque sfonda d'un tratto laddove ciabatta Favalli, catapultando finalmente Melli all'esecuzione-brivido, che Fiori comunque graffia via. Occorre insistere: e malamente dilatati dal loro stesso orgoglio, ci provano Cuoghi, Grun, Zoratto, salvo spalancare spazi per i colpi d'incontro dell'equilibratore Winter, sontuoso assistente dell'amatissimo Gazza. Proprio l'ex burlone del Tottenham, in vena di "maradonate", pesca da parte a parte l'esterno Fuser, srotolandogli praticamente la passerella d'una bravata memorabile: difatti converge col dribbling, beffa Matrecano, allunga la falcata, salta Apolloni e Minotti, chiudendo l'assolo con martellata trapassante. Altro che "pareggite" cronica ! Adesso, frantumato l'inguardabile Parma, incapace di sprintare causa le assenze di Benarrivo e Di Chiara, i fans biancoazzurri fiutano aria d'evento raro, cioè di goleada priva di minime complicazioni. Sennonché, nell'euforia, essi dimenticano il rovescio della medaglia laziale, rappresentato da un reparto arretrato sempre pronto a pasticciare. Stavolta tocca ad Osio l'incursione dimostrativa: Pizzi lo sgancia puntualmente giù per la voragine di destra; botta come viene, ribattuta a porta vuota da Gregucci e palla che s'impenna giusto ancora per permettere al capelluto scattista di comandare la danza. Chi l'ostruisce ? Neppure un'anima pia e lui raccorcia mirando accanto al primo palo, complice il ritardatario Fiori. Roba da scongiuri biancoazzurri. Che si profili l'incubo della solita rimonta, nell'Olimpico terra straniera ? Beh, la Lazio non fa in tempo a completare l'harakiri. Dagli impacci la salva Matrecano, approssimativo gendarme di Fuser ma soprattutto disastroso mentre inventa l'alleggerimento ammazza-Taffarel. E' un angolato progetto d'autorete, che il saltimbanco non potrebbe mai sventare, usando i piedi. Serve addirittura una mano prensile: e l'infrazione costa l'inevitabile punizione, appena un metro fuori dell'area piccola. Cravero tocca e Signori sbatte automaticamente dentro, nonostante tutto il Parma schierato sulla linea di porta. Parma alle corde. Fuser, scatenato a mezzo "Gazza", trova perfino il lampo spettacolare: fiondata sotto traversa, da venti metri, e Taffarel abbagliato s'inchina. Fiesta conclusa ? Certo, qualsiasi altra formazione gestirebbe tranquillamente il 4-1. Solo che i laziali prima dell'intervallo si concedono la seconda amnesia: scende Minotti e centra, Bacci struscia la traiettoria fuorviando Fiori, Favalli rinvia sbilenco, Osio stoppa, si coordina, firma l'inutile doppietta personale. Inutile, perché Nevio Scala sprecherà un altro prezioso quarto d'ora con un Pizzi superfluo e con quel Pin che proprio non sa molestare la sua vecchia compagnia biancoceleste. Poi, assimilati Pulga e Asprilla a frittata servita, sostituito lo sfiatato Gascoigne col puntello-Sclosa, la vicenda non può che favorire lo scatenato Signori, che Grun non sa inquadrare. L'ex foggiano slitta a seguire la sventagliata Sclosa, e in dribbling riuscito chiede diritto di puntare Taffarel. Minotti lo stende. Segue il secondo rigore trasformato da fermo, per il 5-2 conclusivo. E sono sette finora i centri del capocannoniere di Tor di Quinto.
Fonte: Corriere della Sera