Domenica 28 febbraio 1993 - Genova, stadio Luigi Ferraris - Genoa-Lazio 2-3

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

28 febbraio 1993 - 2554 - Campionato di Serie A 1992/93 - XXI giornata - calcio d'inizio ore 15.00

GENOA: Spagnulo, Van't Schip, Caricola, Panucci, Fortunato, Branco, Ruotolo, Bortolazzi, Padovano (81' Arco), Skuhravy, Fiorin (88' Onorati). A disp.: Tacconi, Collovati, Signorelli. All. Maifredi.

LAZIO: Orsi, Corino (46' Gregucci), Favalli, Bacci, Luzardi, Cravero, Fuser, Winter, Riedle, Gascoigne, Signori (87' Sclosa). A disp.: Fiori, Marcolin, Stroppa. All. Zoff.

Arbitro: Sig. Luci (Firenze).

Marcatori: 23' Padovano, 24' Skuhravy, 26' Riedle, 69' Signori (rig), 86' Riedle.

Note: giornata gelida, terreno duro. Espulso Gascoigne. Ammoniti: Skuhravy e Corino. Antidoping: Caricola, Padovano, Corino, Signori. Calci d'angolo: 13-3.

Spettatori: paganti 3.622 con un incasso di lire 103.292.500; abbonati 19.767 (quota 399.676.000 lire).

Beppe Signori in azione
Padovano sblocca l'incontro
Il raddoppio di Skuhravy
Il primo goal di Riedle
Il rigore di Signori che vale il 2-2
Il goal vittoria di Riedle
Il biglietto (celeste) in "Tribuna Superiore"
Il biglietto (giallino) in "Distinti"

E' stato proprio un buon compleanno per Dino Zoff, che ieri ha tagliato il traguardo dei 51, un giorno dopo aver ricevuto il premio "fair play" alla carriera. Però per la Lazio tornare a casa con due punti e il terzo posto è stata una fatica tremenda, perché la vittoria sul Genoa di Maifredi, che nella primavera del '90 lo aveva sfrattato dalla panchina della Juve, nel segno di una rivoluzione finita tra le macerie, è arrivata attraverso mille peripezie. Con una conclusione drammatica: un tentativo di invasione da parte di alcuni ultrà del Genoa, ormai in zona retrocessione, e l'imminente esonero del tecnico rossoblù. La cronaca spiega i mille umori di una partita giocata sotto la pioggia e con un vento gelido che non ha risparmiato nessuno. Dopo 24 minuti, il Genoa era avanti di due gol, realizzati nel giro di sessanta secondi. Branco calciava con veemenza una punizione, che Orsi respingeva di piede e che Padovano riprendeva, correggendo in rete (23'). Un minuto dopo, Orsi, con un rinvio goffo e maldestro, mandava il pallone a sbattere sul tallone di Luzardi, colpevole per non aver seguito l'azione, facendosi trovare con le spalle alla porta. Era il via libera per Skuhravy, solo davanti a Orsi. Eppure la Lazio non si scoraggiava. Dopo essere andato in gol a gioco fermo al 4' (fuorigioco), Riedle trovava subito il colpo del 2-1: cross di Winter da destra e testa del tedesco. Per il Genoa era un brutto segno, perché Riedle poteva saltare in una difesa assolutamente immobile e la squadra rossoblù, pur spendendo molto, dava l'immagine di una grande fragilità difensiva (mancavano Signorini e Torrente squalificati), avallata anche dal palo che Luzardi, di testa (su angolo di Signori), colpiva al 37'. Il tutto mentre fra i rossoblù gli unici ulteriori pericoli venivano da due punizioni di Branco spedite in angolo da Orsi. Era nella ripresa che si consumavano il dramma genoano e il sorpasso laziale. Cresceva Gascoigne, protagonista di una partenza macchinosa, forse emozionato per la presenza in tribuna del suo c.t. Taylor; cresceva a dismisura Winter, fino a diventare il padrone del centrocampo; crescevano Fuser e soprattutto Signori, magari non lucidissimo, ma sempre dinamico e generoso. E perdeva consistenza il Genoa, che non sfruttava nemmeno gli errori dei difensori laziali: Gregucci, dopo aver rilevato Corino, spalancava a Skuhravy la strada della rete, ma il gigante di Praga si lasciava prendere il pallone da Orsi (17') e trenta secondi dopo Signori colpiva la traversa. La Lazio non aveva nessuna voglia di perdere e il pareggio arriva al 24', quando Luci fischiava un fallo di Ruotolo su Gascoigne. Signori dal dischetto trovava il suo 19° gol. Il Genoa tremava e nemmeno la decisione di Luci di cacciare Gascoigne, per un fallaccio su Bortolazzi, dava una mano ai rossoblù, anche perché Fiorin, il più contestato dal pubblico, ma un pupillo di Maifredi, sbagliava la conclusione e Skuhravy si faceva respingere un'altra conclusione da Orsi. La Lazio, sebbene in dieci, dava l'immagine di una squadra più fresca, più determinata, più geometrica. Conclusione: minuto 41', incursione sulla sinistra di Favalli, difesa rossoblù totalmente allo sbando, cross per Riedle che poteva depositare il pallone in rete. Crollava il mondo addosso al Genoa. Ai suoi ultrà non restavano altro che cori vergognosi e un tentativo d'invasione di campo (è già diffidato) resa possibile dalla difettosa chiusura di un cancello della gradinata Nord. In tre minuti, le forze dell'ordine riportavano la calma. La seconda vendetta di Zoff era compiuta, dopo la vittoria del marzo '91 all'Olimpico contro la Juve.

Dino Zoff: "In certi casi la testa è più importante del corpo. è stato il suo commento...Fisicamente stavamo bene di gambe, ma psicologicamente siamo stati molto bravi, perché abbiamo avuto la forza di reagire e di ribaltare lo 0-2. E' stata giusta l'espulsione di Gascoigne, ma fino a quel momento era stato esemplare: all'arbitro ho chiesto di non drammatizzare". Riedle, che deve avere un fatto personale con le genovesi (segnò anche alla Samp il 31 gennaio), dedica la sua prima doppietta a Zoff; Gascoigne, invece, ha firmato un contratto triennale con la Lotto. Guadagnerà un miliardo all'anno, ma per evitare di pagare troppe tasse ha costituito una società con sede a La Valletta: verserà non più di 150 milioni di imposte.

Fonte: Corriere della Sera