Domenica 28 dicembre 1958 - Milano, stadio San Siro - Milan-Lazio 5-0

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28 dicembre 1958 - 1.192 - Campionato di Serie A 1958/59 - XIII giornata

MILAN: Buffon, A.Fontana, Zagatti, Liedholm, Maldini, Occhetta, Danova, Galli, Altafini (Mazzola), Grillo, Bean. All. Bonizzoni.

LAZIO: Lovati, Lo Buono, Molino, Carradori, Janich, Pozzan, Franzini, Tagnin, Tozzi, Costariol, Chiricallo (II). All. Bernardini.

Arbitro: sig. Bonetto (Torino).

Marcatori: 17' Altafini (Mazzola), 27' Danova, 57' Altafini (Mazzola), 75' Danova, 90' Grillo.

Note: tempo bello, terreno in buone condizioni. Nel secondo tempo la prima linea della Lazio si è schierata così: Chiricallo (II), Franzini, Tozzi, Tagnin, Costariol. Leggermente infortunato Danova al 35' del secondo tempo, al 40' un inutile fallaccio di Galli costringeva Costariol ad abbandonare il campo. Angoli: 9 per il Milan, 4 per la Lazio. Al 44' del primo tempo Altafini (Mazzola) ha fallito un calcio di rigore assegnato al Milan.

Spettatori: 40.000.

Il Corriere dello Sport titola: "I 'diavoli' sempre a pieno regime. Inarrivabili Liedholm e Mazzola. Milan-Lazio 5-0 (2-0). Niente da tentare per l'incompletissima squadra biancazzurra contro un'avversaria in ottima vene e registratissima in tutti i settori".

Continua il quotidiano: Troppi guai, povera Lazio, per poter reggere un Milan in tale stato di grazia. Cinque uomini fanno mezza squadra: cinque erano i titolari biancazzurri costretti a riposo. Fumagalli è stato l'ultimo della serie dopo Pinardi, dopo Prini, dopo Bizzarri, dopo Del Gratta. Niente di grave, perciò, nessuna colpa: la Lazio non è stata la prima e di certo neanche l'ultima a subire un punteggio pesante da un simile Milan. Era però una partita che i biancazzurri avrebbero potuto giocare meglio, diciamo la verità. Forse non sarebbe cambiato nulla: il Milan si sarebbe impegnato un po' di più ed il risultato sarebbe stato magari lo stesso. Un Liedholm però, non si può lasciare tanto indisturbato a centro campo a dettar legge. Un Mazzola non può essere messo a tu per tu con il solo Janich. Un po' di prudenza, insomma - se non addirittura un "catenaccio" bello e buono - ci sarebbe voluta per cercar perlomeno di limitare il passivo. La Lazio, invece no. Ha accettato la battaglia a viso aperto, senza "arrangiamenti", senza contromisure. Aveva dei giovani ed ha voluto, evidentemente, guardarli bene in faccia. Si può darle torto? Non sappiamo. Certo è che, in tal modo, la sconfitta grossa è stata inevitabile. Il distacco di classe, di stile, di esperienza era troppo netto per non farsi presto sentire. Il Milan ha stravinto. Lovati ha salvato la Lazio più di una volta dal disastro. Tozzi soltanto è stato, con il portiere, degno dei rivali. Ad un formidabile Milan, però, chissà chi avrebbe potuto resistere. Un grande Milan dunque. Mai si era visto Janich tanto in imbarazzo. E' stato Mazzola, un grande Mazzola, a stordirlo, a sorprenderlo in ogni maniera ed in ogni istante. Il centravanti campione del mondo è la semplicità fatta gioco. Nemmeno sembra un sud americano. Non c'è nulla di inutile nei suoi movimenti. I suoi lanci sono palle da gol, i suoi scatti annientano chiunque, i suoi tiri sono micidiali. Janich ha tentato di salvarsi in ogni maniera. Niente.

Mazzola è andato a segno due volte, ha "inventato" per Bean e per Danova il quarto gol, ha impegnato Lovati allo spasimo, ha sbagliato soltanto un calcio di rigore. Un centravanti simile ha diritto a far concorrenza anche ad Angelillo. A centro campo ha dominato incontrastato Liedholm. Né Costariol nel primo tempo né Tagnin nella ripresa sono mai riusciti a disturbarlo. Liedholm non ha sbagliato un intervento, non ha fallito un passaggio. Fuoriclasse del suo calibro bastano per dare tono tutta una squadra. Magnifico è stato anche Maldini nel duello appassionato con Tozzi. Il centravanti biancazzurro era troppo solo. Ma era, però, ben disposto. Maldini l'ha controllato alla perfezione. I rossoneri tutti, ad ogni modo, si sono sempre mantenuti ad un livello elevato. Forse Grillo ed Occhetta hanno giocato un gradino al disotto delle loro possibilità. Ma Fontana e Zagatti, Bean e Galli e soprattutto Danova sono stati bravissimi. Per giunta il Milan ha saputo adeguatamente neutralizzare i grossi calibri biancazzurri. Indubbiamente la partita di Alessandria, duramente giocata sul fango, ha avuto un peso non indifferente sulla Lazio. Carradori, Pozzan e Tagnin, ad ogni modo, hanno trovato rivali capaci di bloccarli, di anticipare addirittura le intenzioni. Efficacemente contrastata a centro campo, la Lazio è "saltata" presto, i giovani si sono smarriti ed i difetti più vistosi sono venuti fuori. L'improvvisato tandem Costariol-Chiricallo ad esempio, non è mai esistito (Fumagalli e Prini: non c'è dubbio sarebbero stati altra cosa), Molino ha fatto rimpiangere l'impetuoso Del Gratta. Franzini si è dato un gran daffare, senza però riuscire a spezzare la manovra rossonera: è stato lui comunque l'unico dei "nuovi" a salvarsi. Una buona mano al Milan, che non ne aveva davvero bisogno, l'ha data anche l'arbitro, un Bonetto sempre casalingo. Ogni dubbio è stato risolto a favore della squadra di casa. Non vogliamo discutere il calcio di rigore concesso, al 44' del primo tempo, per un fallo di Janich su Galli. Dobbiamo però sottolineare che al 17' del secondo tempo Maldini ha "falciato" Tozzi in piena area senza conseguenze. Il fallo era forse meno vistoso, ma indubbiamente più grave. E' legittimo anche il sospetto del fuori gioco, reclamato da Janich, sul secondo gol di Mazzola, il terzo per il Milan. Primo brutto momento per la Lazio al 3': lancio di Galli, tocco di Mazzola, uscita di Lovati, corta respinta di Lo Buono, replica di Galli alle stelle a porta sguarnita. Tiro fiacco di Costariol. La prima insidia biancazzurra all'8'. Secondo calcio d'angolo per il Milan al 9'.

Gol di Mazzola al 17': azione di Bean sul centro, passaggio a Mazzola smarcato sulla sinistra, tiro di rara potenza, nulla da fare per Lovati. Intervento volante del portiere laziale su Danova messo in movimento da Mazzola al 20'. Una buona occasione per la Lazio al 21': Buffon si lasciava sfuggire un tiro di Tozzi, ma nessuno era pronto a sfruttare il momento. Da un palo all'altro Lovati al 25' per sventare a stento una punizione di Mazzola. Secondo gol al 28' da Mazzola a Bean a Danova, con le spalle alla porta: mezzo giro su sé stesso, fuori causa Molino, gol imparabile.

"Serie" di Lovati dal 36' al 43' minuto: 36': punizione di Mazzola, tiro di Grillo, palla in angolo miracolosamente. 37': stupendo scatto su Bean lanciatissimo. 39': gran parata ancora su Grillo messo in movimento da Mazzola. 43': doppio intervento incredibile su Mazzola e poi su Danova. Rigore al 44', lancio di Mazzola, allungo di Galli: "carica" di Janich. Mazzola a lato, grossolanamente. Buon momento della Lazio in apertura di ripresa. Parata fortunosa, col corpo, di Buffon su un gran tiro di Tozzi. A lato, al 9' una stoccata di Carradori. Da un errore di Pozzan prendeva lo spunto il terzo gol del Milan all'11': Grillo gli portava via la palla da un tentativo di dribbling e spingeva in avanti; Janich tentava di mettere Mazzola in fuori gioco, ma Bonetto aveva gli occhi chiusi ed il centravanti andava via indisturbato e fulminava Lovati. Palo di Tozzi al 20' per uno sbaglio di Occhetta, presto equilibrato però da una palla di Mazzola corretta di tacco da Galli (23'). Quarto gol al 28' rovesciata abilissima di Mazzola su Bean, centro preciso a Danova smarcato e facile conclusione. Ancora magnifico Lovati al 34' su Mazzola. Fallaccio inutile (perché ?) di Galli su Costariol al 40'. Ultimo gol al 44': ancora Mazzola in azione con una palla oltre la difesa biancazzurra, nettamente sorpresa da Grillo, che non aveva difficoltà a cogliere una personalissima rete.



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