Domenica 14 marzo 1993 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Milan 2-2
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14 marzo 1993 - 2556 - Campionato di Serie A 1992/93 - XXIII giornata - calcio d'inizio ore 15.00
LAZIO: Orsi, Bacci, Favalli, Sclosa (74' Stroppa), Bergodi, Cravero, Fuser, Doll, Winter, Gascoigne, Signori. A disp.: Fiori, Ballanti, Marcolin, Neri. All. Zoff.
MILAN: Rossi, Gambaro, Maldini, Albertini, Costacurta, Baresi, Lentini, Eranio, Papin (46' Simone, 65' De Napoli), Boban, Massaro. A disp.: Cudicini, Nava, Evani. All. Capello.
Arbitro: Sig. Boggi (Salerno).
Marcatori: 10' Papin, 38' Winter (aut), 39' Gascoigne, 86' Bergodi.
Note: ammoniti Baresi, Albertini e Signori. Antidoping: Ballanti, Neri, Gambaro e Nava. Calci d'angolo: 11-3.
Spettatori: 70.000 circa con 34.542 paganti con un incasso di £. 1.741.600.000; abbonati 30.269 (quota di £. 789.467.000).
Peggio in tutto, tranne che nel risultato. Il Milan abbandona la sponda laziale di Roma in vetta a novanta minuti di fatica, di cui quarantacinque di passione, con un pareggio che addolcisce la giornata e rende così meno agra la doppia trasferta all'Olimpico. I rossoneri allungano segnando un gol con Papin all'8' (destro di collo pieno, dopo errato disimpegno di Bergodi) e raccogliendo i resti di un equivoco tra Orsi e Winter al 37': sul lancio di Boban, l'olandese della Lazio viene zavorrato da Massaro, che gli si addossa completamente. Winter struscia di testa, il portiere oltre a essere a mezza strada, ha pure il riflesso lento e l'incapacità di un guizzo che allontani la palla prima che s'infili. In tutta la partita, altro il Milan non crea soltanto perché la squinternata organizzazione difensiva avversaria null'altro gli concede. Come ormai quasi sempre succede, la squadra di Capello si astiene dal confronto. La Lazio non interferisce. Fino alla rete di Gascoigne che rianima la partita trenta secondi dopo il raddoppio milanista, Zoff dispone di un centrocampo lento e monocorde. Balla, senza vento, la difesa: Orsi ha poche colpe sui gol, ma anche meno autorevolezza nell'ordinaria amministrazione (soprattutto palle alte); Cravero non chiude mai e non imposta neanche per sbaglio; Bergodi si salva da Papin quando il francese esce. Funziona solo il riciclato marcatore Winter (mai così arretrato), giocando su Massaro soprattutto d'anticipo. Solo che i suoi piedi servirebbero a centrocampo dove invece c'è Sclosa. Molto male in avanti anche Doll, incapace di dialogare con Signori, malino Fuser, ossessionato dalla fascia, bene Gascoigne se con la palla al piede: nella distribuzione del gioco, anzi, l'inglese è piuttosto macchinoso. Il suo gol (docile piatto sinistro al 38') è propiziato dal cross di Bacci e, secondo moviola, da un sospetto fuorigioco. Comunque è un gol cruciale. Da lì in avanti Gascoigne si ritaglia due slalom mal conclusi (sul primo, al 3', Baresi lo argina con mestiere) e la Lazio mette prima Doll e poi Winter in condizione di felice battuta. Più che in percussione, la Lazio è avvolgente: passa a sinistra (la destra della difesa rossonera), dove Gambaro, pur senza avversario, non contiene, ma anche Maldini stenta dalla sua parte, soprattutto quando nel Milan salta la protezione, causa l'inesistenza di Lentini e due infortuni (fuori Simone, appena entrato, Boban dentro per forza anche se malandato). Quando Winter può aggiungersi a centrocampo, la Lazio cambia ritmo: Rossi, come due volte nel primo tempo, è bravo al 34' a togliere dall'angolo un diagonale di Signori. Poi, nella foga, sempre Signori toglie il gol del pari dalla testa di Bergodi (38'), fino a quando Stroppa (41') non glielo restituisce: con la difesa del Milan scoperta, sul cross da sinistra, il difensore si allunga di testa. Pari per la Lazio e sufficienza in pagella per lui.
Roma caput calci. Anche se preferirebbe attaccare con Latium. Sergio Cragnotti ora è davvero convinto d'aver imboccato la strada giusta e generosamente l'allarga anche ai cugini. "Stavolta, specie nel secondo tempo, il Milan eravamo noi. attacca il presidente biancoceleste...Quattordici punti di differenza in classifica non si sono visti. Dobbiamo correggere qualcosa, anche se più dei nostri errori in difesa crediamo di poter recriminare per le assenze. Ma sistemeremo tutto: sto preparando grandi sorprese sul mercato. Roma merita di diventare capitale anche dello sport e soprattutto del calcio. Anche Ciarrapico sta operando bene. Il passo falso di Parma è cancellato". Zoff gongola alla sua maniera. Stavolta anche il gioco è piaciuto alla gente, ma a lui è piaciuto soprattutto il carattere della squadra: "E' venuto fuori quando ci siamo scrollati di dosso il peso psicologico della situazione, specie delle assenze, e i ragazzi si sono rimboccati le maniche. Non lo so se quella trattenuta di Baresi su Signori era da espulsione piuttosto che da ammonizione e non mi va di tornarci su. Winter difensore ? Non avevo altra scelta". Ed al compìto Aron la precisazione sta bene: "Quando ho saputo che mi sarei dovuto inventare difensore non ho mosso obiezioni, ma deve esser chiaro che io sono un centrocampista. L'autogol ? Ho solo avuto la fortuna di non aver visto entrare quel pallone in rete...". Con il generoso Orsi a sollevarlo da ogni responsabilità: "E stata colpa mia, sarei dovuto uscire direttamente sul cross di Boban". Cosa vale per Bergodi un gol tanto importante ? "Tutto, meno che una rivincita. E' vero che sono rimasto alla Lazio quasi per caso, che a novembre ero più fuori che dentro, ma io sono un ragazzo modesto ed ora penso solo a coltivare la soddisfazione di una conferma in una società destinata a diventare grandissima. E poi non potevo che segnare: Fiori mi aveva detto che l'avrei fatto al novantesimo, come non dar retta ad un amico che dimostra una tanto grande e pazza fiducia in te ?". m.f. Tafferugli nel settore distinti: la polizia è intervenuta per placare gruppi di tifosi rossoneri che protestavano per una decisione arbitrale.
Fonte: Corriere della Sera