Domenica 13 settembre 1992 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fiorentina 2-2
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13 settembre 1992 - 2531 - Campionato di Serie A 1992/93 - II giornata - calcio d'inizio ore 16.00
LAZIO: Fiori, Bonomi, Favalli, Bacci, Gregucci, Cravero, Fuser, Doll (64' Marcolin), Riedle, Winter, Signori (82' Corino). A disp.: Di Sarno, Stroppa, Neri. All. Zoff.
FIORENTINA: Mannini, Carnasciali, Luppi, Di Mauro, Faccenda, Pioli, Effenberg, Laudrup, Batistuta, Orlando (84' Verga), Baiano. A disp.: Betti, Iachini, Beltrammi, Dell'Oglio. All. Radice.
Arbitro: Sig. Baldas (Trieste).
Marcatori: 9' Batistuta, 21' Signori (rig), 34' Doll, 67' Batistuta.
Note: espulso Cravero per doppia ammonizione. Ammoniti: Bacci, Carnasciali, Winter, Orlando, Gregucci, Bonomi, Fiori, Marcolin. Calci d'angolo: 5-9.
Spettatori: 22.700 paganti e 29.297 abbonati.
Buona questa Lazio dell'era Cragnotti, ma ancora più brava la Fiorentina. E non soltanto per via del pareggio portato via dall'Olimpico con pieno merito e larghi consensi. Piuttosto per la maniera con cui i viola, in versione nord-europea, l'hanno conquistato, anzi strappato, allorché la Lazio, ridotta in dieci per una buona mezz'ora, ha accusato paure e complessi d'inferiorità che spesso, nel recente passato, ne avevano frenato slanci e ambizioni. Buona, finché ha giocato in undici, questa Lazio che Zoff ha presentato in un nuovo abito tattico, con una zona che gli addetti ai lavori chiamano "mista", ma che invece, nel caso nostro, sa di un'audacia poco convinta. Ma molto più brava questa Fiorentina che la zona ha abbracciato con maggior convinzione, spesso rischiando le infiltrazioni dei tedeschi e di un Signori che immaginavamo più brillante ma, alla resa dei conti, riuscendo a spegnere le insidiose punte biancoazzurre. Il resto l'hanno fatto i due nuovi assi della Fiorentina, Laudrup e Effenberg, che hanno impresso al meccanismo viola una fantasia sconosciuta ma certamente più efficace di quella che l'ottimo Winter, finché ha potuto, è riuscito a trasmettere alla Lazio. Questa, infatti, s'è trovata subito in difficoltà con gli inafferrabili nordici, troppo veloci e imprevedibili. Cosicché i biancoazzurri, visibilmente preoccupati, hanno puntato tutto sull'iniziativa privata dei loro formidabili tedeschi. Effervescente primo tempo: dopo 9' è passata la Fiorentina, grazie ad un raffinato suggerimento di Laudrup che Baiano ha indirizzato di testa verso Fiori. Questi, sorpreso, s'è lasciato sfuggire il pallone che Batistuta ha scaraventato in rete. Così la Fiorentina ha proseguito a muoversi con maggiore ordine e sapienza. E al 14' sarebbe passata in vantaggio se Effenberg, imbeccato da un ottimo Orlando, non avesse visto il suo bolide respinto dal palo con Fiori battuto. Ma la Lazio non meritava assolutamente un più pesante svantaggio. Giocava anch'essa bene. E ha raggiunto il pareggio con un rigore segnato da Signori, grazie ad un fallo di Pioli sullo sgusciante Doll. Uno di quei falli che fanno discutere, ma che Baldas ha accordato forse per compensare un superficiale giudizio precedente. A questo punto la Lazio ha ripreso coraggio ed è passata in vantaggio con un bolide scagliato da Doll. Ma quando è uscito forzatamente di scena Cravero, espulso per doppia ammonizione, la Lazio ha stravolto il suo impianto tattico fino a quel momento senz'altro sufficiente. Ha subito ancor più le brillanti operazioni viola, s'è asserragliata disperatamente davanti alla porta di Fiori, ha eletto Bacci libero d'emergenza, ha sostituito lo spento Doll con Marcolin (e più tardi anche Signori con Corino) per rafforzare le linee difensive sull'orlo del tracollo. Quella che sembrava la vecchia Lazio ha corso qualche altro rischio, s'è fatta vedere in avanti soltanto in un contropiede di Signori, ha subito il gol del pareggio intorno alla mezz'ora, quando Fiori è stato beffato da una solitaria avanzata di Batistuta, sfiorando addirittura la figuraccia allorché Baiano, in chiusura, s'è arenato davanti a Fiori.
Zoff confessa di aver avuto i brividi nel finale e ammette che la sua squadra s'è salvata. "E stata una bellissima partita, complicata dall'espulsione di Cravero. E il pareggio l'abbiamo strappato con i denti...". Cragnotti gli ha messo in mano un giocattolo da 65 miliardi che lui deve assemblare a medio termine inseguendo posizioni da primato. E il tecnico sembra esserne consapevole: "Fino al momento del cartellino rosso per il nostro libero abbiamo giocato bene, sono soddisfatto". Una partita divertente, anche grazie alla Fiorentina che, con la sua zona e il suo pressing, ha spesso complicato la vita a Doll e compagni. Radice lo sa perfettamente e se ne compiace: "Dovevamo riscattare la prova opaca contro il Genoa e lo abbiamo fatto". Il tecnico dei viola contesta invece il penalty concesso da Baldas: "I miei ragazzi giurano che il fallo c'era ma che è iniziato nettamente fuori area". L'ombra di Gascoigne continua a perseguitare Doll ? Il tedesco non sembra preoccuparsi. "Questo è un gol importante per me. Lo dedico ai miei tifosi e a quelli della Lazio".
Fonte: Corriere della Sera