Domenica 13 marzo 1983 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Bologna 1-1
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13 marzo 1983 - 2157 - Campionato di Serie B 1982/83 - XXV giornata
LAZIO: Orsi, Podavini, Saltarelli (71' Ambu), Vella, Miele, Manfredonia, Surro, Tavola, Giordano, D'Amico, Sciarpa. A disp. Moscatelli, Pochesci, Badiani, Pucci. All. Clagluna.
BOLOGNA: Zinetti, Logozzo, Frappampina, Roselli, Bachlechner, Fabbri, M.Marocchi (78' Cilona), Guidolin, Gibellini, Colomba, De Ponti. A disp. Boschin, Sacchetti, Russo, Treggia. All. Cervellati.
Arbitro: Paparesta (Bari).
Marcatori: 77' Gibellini, 78' Surro.
Note: giornata primaverile e terreno in perfette condizioni. Ammoniti Logozzo, Bachlechner, Marocchi, Vella e Colomba.
Spettatori: oltre 40.000 (29.939 paganti per un incasso di 212.409.500 lire più 9.461 abbonati per una quota-partita di 62.090.000 ed un incasso complessivo di 274.499.500 lire).
Il Bologna ha disputato una delle migliori partite del suo sofferto campionato, riuscendo a conquistare piuttosto agevolmente un prezioso punto sul campo della Lazio. La definitiva conferma di Cervellati in panchina sembra aver restituito la necessaria tranquillità dei propri mezzi. La formazione emiliana ha fatto capire fin dalle prime battute di aver azzeccato la giornata buona per rendere la vita difficile ai biancocelesti. Inoltre i bolognesi sono stati taciutati nel loro difficile compito da una Lazio che continua a suscitare perplessità. La formazione di Clagluna, pur conservando intatte le sue possibilità di promozione in virtù dei punti conquistati in periodi di grande vena, è apparsa priva di un gioco razionale.
Le tue manovre, come sempre impostate dalla bravura di Giordano, sono mancate sul piano della fantasia e della varietà di temi. Cervellati ha afferrato al volo la situazione. Ha posto alle costole un mastino come Logozzo, aiutato da un ottimo Frappampina, spegnendo la fonte di gioco più pericolosa degli avversari. Fermato Giordano, in alcune fasi in maniera anche abbastanza energica, per la Lazio il buio è stato quasi totale. Tuttavia il Bologna non si è soltanto preoccupato di difendersi Ha eretto una solida barriera a centrocampo da dove scattavano rapidi contropiede affidati soprattutto ad un vivacissimo De Ponti, assecondato dagli inserimenti dei compagni fra i quali si sono distinti Gibellini, Guidolin e in modo particolare Marocchi. Con precise triangolazioni, gli uomini di Cervellati, spinti anche da un grande orgoglio, riuscivano ad avvicinarsi ripetutamente all'area laziale. La difesa avversaria, stranamente imprecisa e incerta, come del resto tutta la squadra che ha sbagliato numerosi passaggi, ha avuto in Manfredonia un ostacolo pressoché insormontabile. Restituito al ruolo di libero, più congeniale alle sue notevoli doti, Manfredonia è riuscito a contrastare, praticamente da solo, le iniziative dei rossoblu. Accanto al libero, ha giocato una bella gara anche Tavola, l'unico apparso in grado di fornire una valida spinta, Surro è sembrato animato da una grande volontà, il giovane Sciarpa ha avuto, qualche spunto felice.
Ma non tono stati sufficienti per infondere una precisa fisionomia ad una Lazio che è andata avanti a corrente alternata. Si è atteso invano qualche *lampo* del rientrante D'Amico, apparso giù di forma e incapace di guidare le confuse offensive del biancocelesti. Il Bologna avrebbe potuto dare un dispiacere alla Lazio, in chiusura del primo tempo, quando De Ponti, su un preciso cross di Guidolin, girava a colpo sicuro da corta distanza, ma la palla veniva fermata in extremis da un ottimo intervento del solito Manfredonia. Nella ripresa, con le contendenti sullo zero a zero, i laziali sono apparsi più lucidi. Hanno premuto a lungo. Al 61' il portiere Zinetti era bravissimo a volare su un gran tiro di Tavola, scagliato da lunga distanza, al Bologna non restava a guardare.
Ribatteva colpo su colpo, deciso a non lasciare la partita nelle mani degli avversari. Gibellini, da ottima posizione, si vedeva respingere fortunosamente da un difensore la palla del possibile vantaggio che, tuttavia, si concretizzava un minuto più tardi con lo stesso Gibellini su calcio d'angolo, battuto da Guidolin. Il numero nove rossoblu entrava deciso sorprendendo la difesa e il portiere laziale e insaccava imparabilmente. Appena il tempo di mettere la palla al centro, la Lazio riusciva a riequilibrare le distanze: l'azione partiva da Podavini che allungava verso Tavola; il centrocampista «pescava» alla perfezione Surro in corsa il quale faceva partire un preciso diagonale che si infilava sul palo opposto. Negli ultimi minuti la gara si accendeva. Con l'inserimento di Ambu al posto del terzino Saltarelli, gli uomini di Clagluna spingevano sull'acceleratore. Giordano sfiorava il palo su calcio di punizione. Si accendeva qualche mischia. Ma il Bologna riusciva a condurre in porto il risultato.
Fonte: La Stampa