Domenica 11 dicembre 1977 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Napoli 1-1
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11 dicembre 1977 - 1949 - Campionato di Serie A 1977/78 - X giornata
LAZIO: Garella, Pighin, Ghedin, Wilson, Manfredonia, Cordova, Giordano (46' Garlaschelli), Agostinelli, Clerici, Lopez, Boccolini. A disp.: Avagliano, Pivotto. All. Vinicio.
NAPOLI: Mattolini, Bruscolotti, Valente, Restelli, Ferrario, Stanzione, Massa (75' Capone), Juliano, Savoldi (I), Vinazzani, Chiarugi. A disp.: Favaro, La Palma. All. Di Marzio.
Arbitro: sig. Gussoni (Tradate).
Marcatori: 75' Garlaschelli, 88' Juliano.
Note: giornata di sole, terreno in ottime condizioni. Ammoniti Clerici e Vinazzani. Angoli 8-3 per la Lazio.
Spettatori: 51.084 circa di cui 13.640 abbonati per un incasso di £ 152.912.600.
C'era stata polemica fra Vinicio e Di Marzio, polemica su chi fosse più offensivista. Entrambi avevano promesso il gioco d'attacco, dichiarandosene «vecchi paladini». In pratica succede l'opposto. Vediamo squadre che manovrano a rilento, che arretrano due o addirittura tre uomini della prima linea, che chiamano tra i difensori un centrocampista affidandogli il ruolo di centromediano metodista alla vecchia maniera. Forse più il Napoli che non la Lazio, ma a discolpa di Vinicio non basta l'affermazione d'aver attaccato per quasi tutta la gara. Che vuol dire attaccare ? Significa creare occasioni da gol e possibilmente sfruttarle. I laziali, invece, s'accontentano di tenere l'iniziativa, di mandare in avanscoperta il vecchio Clerici, coadiuvato da uno spento Giordano prima e da un intraprendente Gariaschelli poi.
Ma Agostinelli corre più a difesa che in attacco, Cordova soltanto all'inizio tenta qualche azione offensiva, Lopez quasi non si vede, impegnato com'è nel coprire zona e uomo avanzante. Così Mattolini non sbriga che ordinaria amministrazione. Le colpe di Di Marzio sono maggiori. Il Napoli manda in avanti soltanto Savoldi. Chiarugi lo affianca partendo da lontano. Juliano è difensore per avanzare soltanto quando il Napoli, subito il gol, rischia di perdere. Vinazzani e Restelli controllano, giocano, ma non rischiano mai. E' una tattica valida, tanto buona da fruttare un punto. Ma non si venga a gabellare le folle con tesi d'attacco. E' soltanto il vecchio gioco all'italiana, modificato da una generosa prestazione atletica. Finisce 1 a 1, ed il risultato non piace a Vinicio, che parla apertamente di beffa. Soddisfa invece Di Marzio forse rallegrato dallo scampato pericolo. Dopo il gol laziale c'era da temere il peggio. Vinicio protesta perché è sempre triste subire un gol nei minuti finali, è ancora più doloroso lamentare l'episodio decisivo per una collettiva distrazione difensiva. Ma il calcio è fatto così. Vinicio manda in campo una formazione rimaneggiata per quattro assenze importanti.
Rimangono negli spogliatoi Ammoniaci, D'Amico, Badiani e Martini. I sostituti non sono ragazzi, ma elementi esperti. Giocano Pighin, Lopez, Boccolini e Ghedin. Il Napoli all'ultimo momento deve rinunciare a Pin. Il centrocampista non vuol giocare. Dice di non essere a posto. Di Marzio ne prende atto e manda in campo Massa. Sarebbe una scelta valida, ma Massa fa il centrocampista per completare la tattica di prudenza. Tocca alla Lazio attaccare, ma lo fa senza molta convinzione. Cordova suggerisce, Lopez chiude i varchi, Agostinelli caracolla con il suo stile elegante ma non sempre efficiente. Clerici aspetta l'imbeccata buona, ma Giordano non va, Boccolini non azzecca un passaggio, mentre dalle retrovie arrivano scarsi aiuti. Le cose non vanno meglio in campo opposto. Avevamo letto meraviglie di Savoldi, ed il centravanti infatti è mobile, determinato, cocciuto nella ricerca dell'occasione ma sbaglia troppo. Riceve però pochi appoggi validi. Chiarugi sfarfalleggia, porta la palla, si intrappola in uno o più difensori che regolarmente lo fermano. Questi sono gli attacchi promessi da Vinicio e Di Marzio ? Non viene il gol, né potrebbe venire. La Lazio assomma alcuni calci d'angolo, ma Mattolini non ha lavoro difficile.
I momenti di interesse sono scarsi. Nessuna emozione. Al 21' Clerici crossa e Mattolini esce su Giordano. Un minuto dopo un'azione Massa-Savoldi porge allo stesso Massa un pallone pulito, ma il tiro è fiacco e sbagliato. Non c'è altro fino alla ripresa quando Vinicio lascia negli spogliatoi Giordano per utilizzare Garlaschelli. C'è maggiore vivacità nel gioco laziale, e c'è anche una certa continuità. Ghedin chiama in causa Mattolini per una parata d'istinto (51'), e poco dopo un'errata valutazione di Valente concede a Clerici un pallone che Mattolini deve respingere in uscita. La prima parata di Garella viene al 71' su colpo di testa di Ferrario. Poco dopo il gol laziale: Cordova dà ad Agostinelli che centra in un'area affollata. La palla non incontra ostacoli ed arriva a Gariaschelli appostato dalla parte opposta. Tocco rapido e gol (74').
Pare fatta, ma il Napoli reagisce. Entra Capone al posto di Massa, ma la variazione è contingente, non tattica. Comunque gli ospiti attaccano con maggiore determinazione. Juliano abbandona i settori difensivi per tentare il colpo grosso. C'è un calcio d'angolo. Valente butta al centro un pallone che Wilson respinge di testa. Valente riprova ma Savoldi si impappina e non riesce a tirare. Nuova respinta e nuovo rilancio di Valente. Juliano entra e da terra devia in rete fuori dalla portata di Garella. E' l'1-1. Mancano appena due minuti alla fine. Per la Lazio non c'è più tempo per rimediare. Fanno festa i ventimila tifosi napoletani giunti a Roma con ogni mezzo. Il pari li accontenta e li ricambia dei sacrifici fatti per arrivare all'Olimpico. Alcuni incidenti sono avvenuti fuori e dentro lo stadio Olimpico. Sono stati operati cinque arresti ed un «tifoso» è stato denunciato a piede libero. Motivo della denuncia di quest'ultimo: spaccio di biglietti falsi. I cinque arresti sono stati decisi per possesso di pistole lanciarazzi e botti pirotecnici. Durante una rissa è stato ferito un agente che era intervenuto per dividere i contendenti.
Fonte: La Stampa