Degli Uberti Fabio

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Una rara foto di Fabio Degli Uberti
Il diploma di laurea di Fabio Degli Uberti (Courtesy Claudio Pellegrini)
Il lapidario presente nella sede dell'Accademia Militare della Marina a Livorno. Tra i tanti nomi dei caduti è presente anche quello di Fabio Degli Uberti. Da http://www.pietredellamemoria.it/pietre/lastre-ai-caduti-accademia-navale-livorno/
Il nome di Fabio degli Uberti sul lapidario presente nella sede dell'Accademia Militare della Marina a Livorno
L'atto di nascita di Fabio Degli Uberti
All'attico di questa palazzina di via di Trasone n. 21 a Roma visse Fabio Degli Uberti

Giocò come portiere con i Boys della Lazio nella stagione 1923/24 e con gli Allievi nel 1924/25. Più tardi di dedicò al tennis diventando uno dei più forti giocatori romani. Nato a Roma il 23 dicembre 1908 in Via Tuscolana, da Guglielmo, possidente, e Margherita Uzielli. Intrapresa la carriera militare all'Accademia navale di Livorno ne uscì con il grado di ST.CCM.C.. Durante la guerra fu catturato in Africa dagli inglesi e trasferito in India nel campo di prigionia n. 28 nei pressi di Dharamsala dove morì il 30 aprile 1946 per un morbo lì contratto. Riposa nel Sacrario Militare Italiano di Bombay (oggi Mumbai). Il trattamento subito in prigionia fu particolarmente severo in quanto Fabio non volle rinunciare al giuramento di fedeltà e non accettò mai il capovolgimento delle alleanze. Nel 1936 si era laureato in Scienze Economico-Marittime. Suo padre Guglielmo, nativo di Napoli, fu ammiraglio e autore di numerosi libri di carattere marinaro. Sua madre apparteneva a una ricca famiglia mercantile di Livorno di origine ebrea sefardita e per questo sottoposta a un procedimento di accertamento della razza nel 1939. La sorella di Fabio, Anna, fu prima la musa ispiratrice e poi la donna amata di un giovane Eugenio Montale durante i comuni soggiorni estivi dei primi anni '20 a Monterosso. A lei il poeta dedicò la raccolta "Ossi di seppia".

La famiglia di Fabio abitava a Roma in via di Trasone n. 21 e possedeva una villa in via Pola, oggi non più esistente.