XV^ Coppa del Mondo - USA 1994

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Stagione

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Storia della competizione[modifica | modifica sorgente]

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L'America, si sa, fa le cose in grande: prima delle partite si vedono veri e propri show, gli sponsor la fanno da padroni, a volte rischiando di rovinare tutto. E' il caso dell'orario delle partite: per motivi di fuso orario e per accontentare gli sponsor europei, i match vengono fatti giocare ad orari impossibili. I grandi impianti da football, riadattati per il soccer, fanno registrare valori di umidità pazzeschi, rendendo le partite vere e proprie sfide all'ultimo respiro. Tra i fatti del calcio giocato, è da segnalare il record di Salenko: il Russo realizza 5 reti in una sola partita ed entra dritto dritto nel guinness dei primati della competizione. Per l'Italia questo rimarrà il mondiale di Roberto Baggio: il "codino" salva l'onore e la qualificazione alla seconda fase. Infatti dopo il debutto con sconfitta contro l'Irlanda (da ricordare Maldini che continua a giocare con un piede slogato), vinciamo con la Norvegia, ma non andiamo oltre il pareggio nella terza sfida, 1-1 col Messico. Veniamo ripescati e negli ottavi affrontiamo le "super eagle" nigeriane: Roby prende per mano la squadra rimontando lo svantaggio iniziale e regalandoci l'accesso ai quarti (2-1 doppietta di Baggio). La sfida successiva è contro i rossi di Spagna: ancora 2-1 per gli azzurri (R. Baggio e D. Baggio, ma andiamo avanti solo per merito del nostro Pallone d'Oro: la squadra non gioca come vorrebbe Sacchi, tranne che per alcuni spezzoni di partita che comunque non sono sufficienti per il tipo di zona-press che ha in mente il nostro Ct. Infliggiamo un altro 2-1, questa volta alla Bulgaria di Stoichkov, in semifinale: questa è la gara meglio giocata dalla nostra nazionale, che inizia a convincere anche per il gioco ed ha in Roberto Baggio un vero mattatore (sono suoi anche questi 2 goals). Il 17 luglio a Pasadena si gioca la finale: di fronte ci sono Brasile ed Italia, il nuovo e il vecchio continente che si sfidano per affermare la propria supremazia nel gioco più bello del mondo. Entrambe le nazionali hanno tre trofei mondiali in bacheca e una delle due otterrà, prima nella storia, un favoloso terzo titolo. Nelle fila degli azzurri rientra capitan Baresi (operato 24 giorni prima al menisco), mentre il Brasile schiera una coppia di attaccanti di razza: Romario e Bebeto. La partita è avara di emozioni, procede senza grossi scossoni (tranne un palo per il Brasile, colpa di una "dormita" di Pagliuca) sino al novantesimo: né gli azzurri, né i verdeoro riescono a segnare. Anche i supplementari si rivelano sterili, così, per la prima volta, la Coppa del Mondo verrà assegnata ai calci di rigore. Come già quattro anni prima, la dea bendata ci volge le spalle: fallisce il penalty Baresi, rimedia Pagliuca, ma l'errore di Roby Baggio (vero trascinatore della squadra per tutto il torneo e in condizioni fisiche precarie nella finale) è irrimediabile... Il Brasile festeggia la sua quarta coppa, mentre gli italiani lasciano il campo in lacrime: l'avventura ai mondiali americani si chiude nel modo più triste.

Giocatori biancocelesti convocati[modifica | modifica sorgente]

Giocatori biancocelesti convocati
Nome Nazionale Presenze Maglia
Luca Marchegiani Italia 3 n. 12
Giuseppe Signori Italia 6 n. 20
Pierluigi Casiraghi Italia 3 n. 18
Aron Winter Olanda 3 n. 20