Vieri (I) Christian

Da LazioWiki.

Christian Vieri
Christian Vieri
Vieri in azione
Christian Vieri
in maglia nerazzurra
L'esultanza dopo una marcatura
La rivista "Planet Football" dedica la copertina all'attaccante biancoceleste
Vieri in uno stacco aereo
Vieri in azione
La copertina del libro

Attaccante, nato a Bologna il 12 luglio 1973.

Figlio di un ottimo calciatore degli anni '60, Roberto Vieri, è cresciuto in Australia ed è lì che ha cominciato a giocare a calcio in squadre di quartiere. A quindici anni fa ritorno in Patria e si stabilisce con la famiglia a Prato, città d'origine del padre. Nel 1988 gioca nella squadra locale del Santa Lucia dove si mette in luce, tanto da essere notato dal Prato che lo ingaggia e lo schiera nel campionato giovanile della categoria Berretti. Nella squadra toscana rimane una stagione e nel 1990 viene ceduto al Torino dove gioca nelle giovanili. Esordisce in prima squadra con i granata in serie A nel dicembre 1991. In questa stagione viene schierato 7 volte e segna 1 rete e contribuisce alla conquista della Coppa Italia. L'anno successivo va al Pisa, 18 presenze e 2 reti, e nella stagione 1993/94 milita nel Ravenna. Con i giallorossi romagnoli gioca con continuità e segna 12 reti in 32 partite. Ma anche in questa compagine rimane un solo anno per poi andare a Venezia dove segna 11 reti in 29 incontri. Ancora una stagione e viene ingaggiato dall'Atalanta. Con gli orobici totalizza 19 presenze e mette a segno 7 reti.

Nel 1996/97 eccolo vestire la maglia della Juventus e segnare 8 reti in 23 partite. In questa stagione vince lo scudetto, la Coppa Intercontinentale e la Supercoppa europea. La Juventus lo vuole confermare e lo schiera al centro del suo attacco nella finale di Champions League, persa dai bianconeri contro il Borussia Dortmund, ma l'Atletico Madrid, che tende a contrastare lo strapotere calcistico del Real, offre una cifra elevatissima e la dirigenza juventina non può rifiutare il trasferimento agli spagnoli. Nel campionato iberico diviene capocannoniere, è la stagione 1997/98, e mette a segno 24 reti in 24 gare. Spesso scende in campo in condizioni fisiche non ottimali e accusa frequentemente problemi di natura muscolare. Vince il premio come miglior giocatore italiano all'estero assegnato dal settimanale Guerin Sportivo.

Il presidente della Lazio Sergio Cragnotti, che lo ha apprezzato nei Campionati del Mondo in Francia dove segna 9 reti, mette sul piatto 56 miliardi di lire e il calciatore, desideroso di far ritorno in Italia, gioca con i biancocelesti nella stagione 1998/99. Nella Lazio entra in campo per la prima volta a torneo iniziato, dopo esser guarito da un serio infortunio. Gioca 22 partite e segna 12 reti, contribuendo non poco alla conquista del secondo posto in classifica e segna il primo dei due goal, con uno spettacolare colpo di testa, con cui i biancocelesti battono il Real Mallorca e si aggiudicano la Coppa delle Coppe. Diviene un idolo dei sostenitori laziali, ma la politica economica del presidente Cragnotti è quella di ricavare utili molto elevati dai movimenti di mercato e quando il presidente Moratti offre la cifra record di quasi 92 miliardi di lire, il patron laziale non fa resistenza alcuna e Vieri va a vestire la maglia dell'Inter. A Milano rimane per ben sei stagioni, ma l'unico alloro che conquista è la Coppa Italia nel 2004/05 ed il titolo di capocannoniere nel 2002/03 con 24 reti in 23 partite (più il premio Guerin d'Oro nel 2001/02). Comunque in maglia nerazzurra segna ben 103 reti in 144 gare di campionato. In assoluto le gare in partite ufficiali sono 190 e le reti 123.

La stagione 2005/06 lo vede vestire la maglia rossonera del Milan, dopo un burrascoso commiato dall'Inter, ma gioca solo 8 gare e segna 1 goal. Il suo rendimento è condizionato da una lunga sequela di incidenti. All'inizio del 2006 firma un contratto con il Monaco e gioca 7 gare, segnando 3 reti. Subisce l'ennesimo infortunio e deve saltare i vittoriosi mondiali di Germania. Nell'estate del medesimo anno va alla Sampdoria, ma dopo qualche settimana rescinde il contratto e si accasa con l'Atalanta con un accordo economico a rendimento. A Bergamo gioca 7 partite e segna 2 reti. Le condizioni fisiche ne limitano l'impiego ed il rendimento. La stagione 2007/08 lo vede in forza alla Fiorentina e, tutto sommato, il rendimento è positivo: 26 gare e 6 reti. Nella stagione 2008/09 firma un nuovo contratto con l'Atalanta tra l'ostilità dei tifosi che non gli perdonano il precedente abbandono per andare ai viola. L'1 aprile 2009 il calciatore rescinde il contratto con la società lombarda dopo 9 gare e 2 reti. In questi ultimi anni il calciatore, oltre ai continui problemi fisici, ha avuto una forte depressione che l'ha costretto a sottoporsi a cure di tipo psicologico.

Oltre alla brillante e varia carriera in squadre di club, Vieri vanta un ottimo curriculum in Nazionale. Il suo esordio risale al 1997 contro la Moldavia. In totale ha giocato 49 partite e ha segnato 23 reti (tra cui la rete numero 1000 degli azzurri nella partita Italia-Moldavia 3-0 del 29 marzo 1997). Nell'Under 21 ha giocato 22 gare e messo a segno 11 reti, vincendo il campionato europeo di categoria in Francia nel 1994.

Christian Vieri è passato come una meteora in maglia biancoceleste. I tifosi laziali ne serbano un ottimo ricordo e ne vanno fieri. Con la Lazio sfiorò lo scudetto nell'anno in cui lo vinse, tra molte polemiche, il Milan. La stagione laziale racchiude perfettamente le qualità del giocatore: potentissimo grazie ad un fisico compatto (m 1,85 per 86 Kg), micidiale in progressione, un tiro violento con ambedue i piedi (anche se è tendenzialmente mancino), ottimo nel colpo di testa, sente la porta come solo i migliori centravanti sanno fare. Corretto e generoso in campo, non è in possesso di una tecnica sopraffina, ma supplisce a ciò con la personalità e gettandosi su ogni pallone. L'unico limite è, come detto, la fragilità muscolare che gli ha impedito, tra l'altro, di partecipare ai mondiali del 2006 e gli Europei del 2000. Con Vieri la Lazio ha rinnovato la tradizione dei grandi attaccanti e Christian non sfigura di certo nel confronto con i vari Piola, Chinaglia, Giordano, Signori.



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