Venerdì 31 luglio 1998 - Dublino, Lansdowne Road - Lazio-Leeds 1-1 (3-5 d.c.r.)

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Stagione

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31 luglio 1998 - Amichevoli stagione 1998/99 - IV amichevole - Trofeo Carlsberg - semifinale

LEEDS UNITED: Martyn, Kelly, Molenaar, Radebe, Harte, Halle, Bowyer, Ribeiro (73' Beeney), Granville; Hasselbaink (87' Haaland), Hopkin (73' Hiden). A disp. Wetherall, Mc Pail, Hatthens). All. Graam.

LAZIO: Marchegiani; Negro, G.Lopez, Mihajlovic (84' Lombardi), Favalli; Rambaudi (53' Venturin), Stankovic (53' Gottardi), De La Peña (62' Marcolin), Nedved, Iannuzzi (53' Aquino), Mancini. A disp. Ballotta, Baronio. All. Eriksson.

Arbitro: O'Hanlon di Tipperary.

Marcatori: 79’ Aquino, 90’ Bowyer.

Sequenza rigori: Beebey (parato), Nedved (fuori); Harte (gol), Aquino (gol); Haaland (gol), Venturin (fuori); Bowyer (gol), Marcolin (gol); Hiden (gol).

Note: spettatori 30 mila circa. Ammonito Harte per gioco scorretto.

Al Torneo di Dublino la squadra di Eriksson brilla anche se perde ai rigori. E' una Lazio che si ritrova. Con De La Peña, Stankovic e Mihajlovic è un'altra musica. Lo spagnolo sfodera numeri da applausi, Stankovic eccelle soprattutto in fase di copertura e Mihajlovic rispolvera l'intesa con Mancini. Bene anche Rambaudi e Favalli. Lampi nella notte irlandese. Sono di bel gioco e li ha mostrati la Lazio, che finalmente si avvicina alla sua fisionomia nuova. La terza sconfitta ai rigori (dopo le due al torneo di Trento) fa sfumare la possibile affascinante sfida con il Liverpool di campioni vecchi (l'ex Riedle) e nuovi (il gioiellino Owen). Peccato, anche perché la Lazio ha subito il pari del Leeds proprio al 90'. E' la sera dei debutti in biancoceleste: De La Peña, Mihajlovic e Stankovic. E a illuminare la serata è proprio il fuoriclasse spagnolo. Ancora lontano da una forma fisica accettabile, Ivan però mostra tutta la sua classe palla al piede. Che poi è un modo di dire, perché il Pelat al piede la palla la tiene solo per attimi, come il respingente di un flipper: le sue sono quasi sempre verticalizzazioni da brivido, almeno per i difensori avversari. E poi quando proprio deve tenere la sfera, ecco dal suo destro partire tre tunnel con gli avversari per terra (Harte perde pure le staffe e si fa ammonire): segno di grande padronanza tecnica. Se lo spagnolo raggiungerà la miglior forma fisica e terrà i ritmi, ecco che la Lazio ha trovato un'arma incredibile per lanciare le sue punte Boksic (che ieri ha preferito non rischiare) e Salas. E se Ivan fa partire i suoi fuochi d'artificio il merito è anche di chi gli sta a fianco: Dejan Stankovic, un muro di muscoli difficile da aggirare per gli inglesi del Leeds. Il diciannovenne slavo ancora deve trovare una sua migliore collocazione in fase offensiva, ma in copertura è già eccellente. Infine Mihajlovic, che non è una scoperta. La nota più lieta arriva dalla sua rispolverata intesa con Mancini, pronto a calamitare i lunghi lanci del serbo che ha anche tirato insidiosamente un paio di calci piazzati. La partita con il Leeds non è giocata a gran ritmo, ma la Lazio impressiona di più per le sue giocate. Bene Rambaudi, bravo Favalli in contropiede. Poi intorno alla mezz'ora duetto per palati fini De la Peña-Mancini con quest'ultimo che tira a fil di palo. Nel finale su uno sbandamento difensivo, il potente olandese Hasselbaink colpisce il palo. Buona palla di Favalli ad inizio ripresa, ma la deviazione di Iannuzzi è centrale. Risponde subito il Leeds con Bowyer, ma è bravo Marchegiani a deviare il tiro scoccato da dentro area. Poi il portiere si ripete con Hopkin. Ed è normale che col passare dei minuti salga il Leeds già pronto per il campionato, visto che la Premier League inizierà il giorno di Ferragosto. Però al 20' è Mihajlovic a tirare una sventola che il portiere Martyn salva di piede. Poi è Rosario Aquino a sprecare una buona occasione (bello l'assist di Gottardi). Ma questo diciottenne di buona volontà si rifà poco dopo realizzando un bel gol nato da un'altrettanto bella verticalizzazione di Nedved prima e Mancini poi. Peccato che proprio allo scadere una leggerezza di tutta la difesa consente a Bowyer il pari di testa. Ai rigori poi errori di Venturin e Nedved decisivi.