Venerdì 28 luglio 2006 - Ipswich, Portman Road - Ipswich Town-Lazio 0-2

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28 luglio 2006 - Amichevole

IPSWICH TOWN: Supple, Sito, Naylor, De Vos, Wilnis (73' Barron), Peters, Westlake, Richard, Currie (73' Garvan), Forster, Bowditch (46' Lee). A disposizione: Price, Parkin, Clarke. Allenatore: Magilton.

LAZIO: Ballotta, Belleri (89' Diakite), Stendardo, Cribari (46' Siviglia), Zauri, Manfredini (61' De Silvestri), Mutarelli, Ledesma (70' Baronio), Mauri (77' Bonetto), Rocchi (77' Tare), Pandev (82' Quadri). A dispsozione: Berni, Buelli, Greco, Santarelli. Allenatore: D.Rossi.

Arbitro: Sig. Marriner (Gran Bretagna).

Marcatori: 8' Rocchi, 53' Rocchi.

Note: assenti Peruzzi ed Oddo in permesso post-Mondiali, Mudingayi, Behrami e S.Inzaghi per infortuni; ammoniti Tare e Westlake. Recuperi: 1' p.t., 4' s.t.

Spettatori: 15.000 circa.


La copertina del programma ufficiale del match
Il biglietto della gara

Il Corriere dello Sport titola: "Bella vittoria ad Ipswich 2-0, con doppietta dell'attaccante e palo di Pandev; ottima la prova di Ledesma e Mutarelli; il 19 o il 20 agosto debutto all'Olimpico. È una Lazio europea con Rocchi superstar.

Pietro Cabras scrive: Tre giorni dopo aver perso l'Europa a tavolino la Lazio si regala una notte di emozione ed atmosfera da coppa ad Ipswich, in Inghilterra, ammutolendo i 15.000 tifosi locali, in una partita che di amichevole ha avuto poco, quanto a ritmi ed intensità, compresi un paio di principi di rissa. Con un atteggiamento assolutamente maturo, di fronte ad una squadra che sta per iniziare il campionato di seconda divisione inglese con l'intenzione di scalare la Premier League. Rocchi ha già sei goals al suo attivo dall'inizio delle amichevoli. Il primo goal glielo ha propiziato un perfetto servizio di Mutarelli. Di fronte ad un Ipswich più avanti nella preparazione la Lazio ha risposto colpo su colpo. L'argentino Ledesma è apparso ispirato, cattivo in chiusura e di costante aiuto alla difesa ed essenziale nelle ripartenze. La difesa ha tenuto bene: Cribari prima (sostituito per affaticamento) e Siviglia poi hanno fatto un egregio lavoro ben supportati da Stendardo. Anche Belleri e Manfredini hanno retto bene sulla destra, non rinunciando a qualche affondo, mentre a sinistra Mauri ha badato solo ad offendere delegando a Zauri il presidio dell'intera fascia. Sul fronte mercato: Makinwa cerca la Lazio, il suo manager Martina ha chiamato Lotito, ma il Palermo è fermo sui 3.5 milioni di euro per la metà mentre la Lazio offre 2,5. Mentre la pista che porta a Marco Di Vaio risulta poco praticabile, mentre l'argentino Zarate, 28 anni del Velez Sasfield, ha un costo elevato per un anno in prestito con diritto di riscatto, resta Jimenez, cileno affascinante ma difficilmente collocabile nel modulo di Rossi alle spalle di Rocchi e Pandev.


La Gazzetta dello Sport titola: "E' una bella Lazio anche in Europa. Pandev lancia, Rocchi segna: non c'è scampo per l'Ipswich. Ma Delio Rossi scopre anche un Ledesma in grande crescita".

Continua la "rosea": C'era un impegno da rispettare e un brutto precedente da cancellare. Pur lontana dalla migliore condizione, la Lazio fa bene l'una e l'altra cosa e, al cospetto di un avversario molto più duro dei precedenti, continua la sua serie positiva nei test precampionato. Con una doppietta di Rocchi la squadra di Rossi si aggiudica l'amichevole organizzata tre anni fa (ma mai disputata) nell'ambito dell'affare che portò Sereni (oggi separato in casa) alla Lazio. E cancella così anche quel 4-0 subito a Ipswich nella coppa Uefa del 1973. In tribuna, a ricordare quel precedente, c'è la vecchia gloria locale Trevor Whymark. Un nome che ai tifosi laziali delle ultime generazioni non dice nulla. E che invece mette ancora i brividi a chi ha qualche anno (e qualche ricordo) in più. In quella sfida dell'ottobre '73, infatti, Whymark con un poker di reti schiantò da solo la Lazio di Maestrelli che qualche mese dopo avrebbe vinto lo scudetto. Una batosta che, nel retour-match dell'Olimpico, si trasformò in un incubo ancora peggiore per quella Lazio che, a causa degli incidenti verificatisi in campo e fuori, fu squalificata per un anno dall'Uefa e fu costretta a rinunciare alla coppa dei Campioni l'anno successivo. Altra epoca e altro calcio. Ma un'analogia con questa Lazio c'è. Anche la squadra di Rossi, infatti sarà costretta a stare fuori dall'Europa a causa di un provvedimento disciplinare. E la sfida di ieri, con l'atmosfera e le emozioni tipiche delle partite di coppa, non farà altro che accrescere i rimpianti per quella che sarebbe stata per molti laziali (a cominciare dall'allenatore) la prima volta in una competizione europea.

Recriminazioni acuite anche dalla bella prestazione fornita dai biancocelesti, soprattutto nel primo tempo, quando il tecnico romagnolo ha mandato in campo la formazione-tipo con le sole eccezioni dei nazionali Oddo e Peruzzi e dell'infortunato Behrami (l'acciaccato Siviglia è entrato nella ripresa). Pur appesantita dal lavoro svolto nei diciotto giorni del ritiro di Bad Tatzmannsdorf, la Lazio si è espressa su discreti livelli sia atletici che tecnici contro un avversario che gioca sì nella Coca-cola Championship (la nostra serie B), ma che è molto più avanti nella preparazione. E' piaciuta, la banda di Rossi, soprattutto nei primi venti minuti, fino a quando cioè l'ha sorretta una condizione fisica accettabile. In quel frangente i biancocelesti hanno dettato legge a centrocampo e colpito in area avversaria grazie alla splendida intesa Pandev-Rocchi. Il primo ha creato (due assist e anche un palo che gli ha negato la soddisfazione della rete personale), il secondo ha concretizzato, in apertura di gara sfruttando alla perfezione un lancio millimetrico del macedone e, in avvio di ripresa, un passaggio filtrante dello stesso Pandev. Molto bene Ledesma in cabina di regia, nonostante qualche alto e basso derivante da una condizione ancora così così. E straordinario il sempreverde Ballotta che ha abbassato la saracinesca quando gli inglesi hanno provato a raddrizzare il risultato.