Venerdì 23 agosto 1991 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Real Madrid 1-1 (5-6 d.c.r.)

Da LazioWiki.

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23 agosto 1991 - Amichevole precampionato 1991/92 - Trofeo Giorgio Calleri

LAZIO: Orsi, Bergodi, Bacci, Pin, Gregucci (75’ Corino), Verga, F.Marchegiani, Doll (85’ Melchiori), Riedle (73’ Capocchiano), Sclosa, Sosa (55’ Stroppa). All. Zoff.

REAL MADRID: Buyo, Chendo, Villaroya, Ricardo Rocha (83’ Tendillo), Sanchis, Hierro, Luis Enrique (70’ Alonso), Michel, Milla, Hagi (86’ Maqueda), Gordillo (61’ Aldana).

Arbitro: sig. Ceccarini (Livorno).

Marcatori: 70’ Hierro, 94’ Stroppa.

Marcatori rigori: Michel gol, Stroppa gol, Hierro gol, Melchiori gol, Alfonso gol, Pin parato, Tendillo gol, Sclosa gol, Milla gol.

Note: espulsi Bergodi e Aldana. La partita è stata trasmessa da Rai 3 con l'esclusione della zona di Roma.

Spettatori: 35.000 spettatori circa.

La formazione iniziale: in piedi Gregucci, Orsi, Riedle, Bergodi, Doll, Bacci; accosciati Pin, Verga, Sosa, Sclosa, Marchegiani
Il biglietto della gara
L'articolo de La Gazzetta dello Sport
L'arrivo di Gazza a Fiumicino
da La Stampa
L'articolo de La Stampa
L'articolo de Il Tempo
L'articolo di Paese Sera
Poco incisivi Riedle e Sosa
da La Gazzetta dello Sport
Il saluto allo stadio in delirio
(foto Guerin Sportivo)
Sotto la Curva Nord
(foto Guerin Sportivo)

Tutti gli occhi sono puntati su Paul Gascoigne, giunto a Roma il giorno precedente ed accolto a Fiumicino da 3.000 tifosi entusiasti. Gazza, alloggiato all'Hotel Hilton, si è poi presentanto alla stampa nel pomeriggio. Tutto il numeroso pubblico convenuto all'Olimpico pensa più al suo arrivo allo stadio che non alla prestigiosa amichevole con i Campioni del Real Madrid. I tabelloni luminosi mostrano le immagini delle prodezze dell'inglese con in sottofondo una sua già popolare canzone, la Nord mostra tre grandi pannelli con i disegni di un boccale di birra, di un dolce e di ragazza senza veli e un enorme striscione con su scritto: "Noi ti vogliamo così".

"Ciao a tutti. Piacere di conoscervi. Arrivederci a presto": queste sono le prime parole del nuovo acquisto ai suoi tifosi pronunciate tramite un microfono di bordocampo. Segue la consegna da parte degli Eagles Supporters di una sciarpa e di una targa con su scritto: "Tu sei già nei nostri cuori. Noi presto saremo nel tuo. Il domani è nostro". Paul si accomoda quindi in tribuna al fianco del Presidente Calleri e di Sergio Cragnotti. Real, reduce da due sconfitte al Torneo di La Coruna, che rinuncia a Butragueno e Prosinecki, Lazio ancora stordita dallo 0-2 con il Milan della precedente amichevole.

Partenza super degli spagnoli che dominano in lungo e in largo per la prima mezz'ora. Orsi deve dare tutto il meglio di sé su due conclusioni di Hagi e Luis Enrique, quindi Verga è decisivo con due provvidenziali recuperi sugli scatenati attaccanti madrileni. Proprio sul finale del tempo, i ragazzi di Zoff mettono il naso in avanti divenendo a loro volta pericolosi. Prima un difettoso intervento di Buyo su retropassaggio di Rocha e poi due occasioni fallite da Riedle mettono paura ai blasonati ospiti.

Ad inizio ripresa Lazio intraprendente fino al vantaggio del Real. 67': cross di Chendo e spettacolare destro al volo dai sedici metri di Hierro, pallone nell'angolo alto e applausi da parte di tutti. Nei successivi tre minuti il Real butta al vento le occasioni per un facile bis: Michel sbaglia un pallonetto e quindi Bergodi rimedia sulla linea ad un tiro di Luis Enrique. Doll guida i suoi alla riscossa, ma un suo tiro si stampa sul palo e Buyo si salva con tanta fortuna sulla ribattuta.

Finale pirotecnico con tanti calcioni e pochissimo calcio: cartellino rosso per Bergodi e Aldana, tafferugli in tribuna Tevere tra tifosi e forze dell'ordine. La festa di Gazza non può essere rovinata e, a tempo scaduto, Stroppa riagguanta il risultato con un bolide che supera Buyo.

Per l'assegnazione del trofeo intitolato alla memoria di Giorgio Calleri si passa così direttamente ai calci di rigore. Nemmeno un errore per le Merengues, uno solo (Pin) per i biancocelesti.

La Gazzetta dello Sport titola: “La Lazio ride solo con Gazza - La squadra di Zoff subisce ai rigori la seconda sconfitta di fila all'Olimpico - Stroppa raggiunge in extremis il Real Madrid ma costano cari gli errori dal dischetto - Sviste nella difesa, poi i nervi fanno brutti scherzi - Acuto di Hierro, poi il Real non dilaga - Espulsi Bergodi e Aldana - Alcuni tifosi vengono caricati dalla polizia - Buyo fa ostruzionismo nel finale: dalla punizione nasce l'1-1 laziale - Decisivo lo sbaglio di Pin dagli 11 metri”.

Roma – Gazza non ha motivi per entusiasmarsi. Sulla Lazio incombe la maledizione dei rigori. Come in Val d'Aosta col Genoa, la squadra biancazzurra consegna al Real Madrid il trofeo “Giorgio Calleri” battuta dal dischetto. È proprio capitan Pin, bravo e sfortunato, a farsi parare il rigore fatale.

La preparazione imballa i muscoli. La Lazio si presenta nel primo tempo con le idee annebbiate. Ci vuole quasi tutta la frazione di gioco iniziale per aprirsi alle giocate ariose. Riedle manda di poco al lato al 35', raccogliendo un suggerimento di Sosa, che ruba palla alla difesa del Real in stato confusionale. Ma sono i madridisti a comandare le danze. Sei tiri nella prima parte. Luis Enrique a scompaginare le modeste velleità di Verga e compagni. Tre minuti di gioco e la coppia Villaroya-Gordillo si presenta davanti a Orsi. Michel in assoluta libertà riesce a offrire palloni allettanti.

Le gambe pesanti della Lazio si fanno sentire. Eppure alla mezz'ora la Lazio potrebbe passare. Buyo non trattiene, Riedle a due passi non ci crede e vede il pallone carambolare fuori a mezzo metro dai suoi piedi. La carburazione lenta della Lazio comincia a funzionare. Doll-Pin in verticale avanzano seminando scompiglio. Sosa scambia a destra; spinta e 'infila Rocha e Villaroya. Bergodi (al 42') ha il pallone buono per il sinistro dell'uruguaiano. Finta, Sanchis abbocca, ma Sosa scocca il tiro addosso al madridista e l'azione sfuma. Occasionissima di Riedle pochi secondi dopo. Sosa infila la difesa. Scambia col tedesco. Michel e Villaroya guardano come turisti. Scatta il sinistro di Riedle e il pallone sfiora il palo alla destra di Buyo.

Nella ripresa Zoff preferisce risparmiare Sosa. Entra Stroppa che si piazza sulla fascia destra. A sinistra persiste un buco pericoloso. E guarda caso, proprio a sinistra, al 25' della ripresa, Hierro s'infila per raccogliere da 16 metri il cross dalla destra di Chendo. Destro al volo in girata acrobatica del madridista. Gol strepitoso e nulla da fare per Orsi. Il Real, a 20' dalla fine, però, si accontenta. Sulla sinistra, alla mezz'ora, Luis Enrique scavalca Orsi e, con un pizzico di fortuna e molta freddezza, Bergodi salva sulla linea di porta.

La Lazio capisce che deve osare. Doll si gira quasi al centro dell'area del Real. Collo pieno del piede destro (al 30') e il pallone calciato dal tedesco finisce sul palo, sul tocco del portiere Buyo e in angolo.

La partita si accende e riflessi pericolosi infiammano gli spalti. Aldana snoda una sciarpa biancazzurra legata sulla rete della porta, prima difesa da Orsi e nella ripresa da Buyo. Fischi e battimani polemici. Intanto, sulla sinistra è partito Stroppa (al 35'), lo affronta Aldana. Lo spagnolo è aggressivo, commette fallo. Da tergo arriva Bergodi che lo “stacca” da Stroppa. Gomitate. Spinte e insulti. L'arbitro espelle entrambi I giocatori. La polizia carica i tifosi della tribuna Tevere che sembrano voler debordare in campo.

Zoff manda in campo il lungo e conteso Capocchiano, che arranca. Si accende la mischia. Stroppa viene scalciato. Doll finisce a terra. Zoff sostituisce il tedesco con Melchiori. Nel finale il portiere Buyo si fa ammonire perché trattiene la palla. Calcio a due in area. Melchiori mette dietro per Stroppa. Botta di destro e 1-1. Ma i rigori cancelleranno le illusioni.


Il Tempo titola: “Ma il Real Madrid rovina la festa – Il Memorial Giorgio Calleri, cominciato col grande entusiasmo per la presenza di Gazza, finisce male per la Lazio, sconfitta ai rigori per 6-4 dagli spagnoli - I bianchi avevano segnato con Hierro – Espulsi nella ripresa Bergodi e Aldana – Il Real ha insaccato tutti i suoi cinque rigori, per i romani ha sbagliato Pin".

Ci sono voluti i rigori per assegnare il trofeo dedicato alla memoria di Giorgio Calleri. Il rocambolesco pareggio laziale a tempo scaduto da quattro minuti ha vanificato l’impresa balistica di Hierro. E il dischetto ha restituito al Real Madrid, cinque centri su cinque, quanto gli spettava di diritto, per le molte occasioni che si era procurato all’inizio per una più felice disposizione in campo. Fatale alla Lazio l’errore di capitan Pin, il cui tiro ha visto Buyo prodursi in una bloccata volante sulla destra.

Decisamente volto al futuro, quasi volesse nell’inconscio mascherare un incerto presente, il popolo laziale ha fatto sentire la sua voce possente esclusivamente nel prologo, tutto dedicato a Paul Gascoigne, per il momento grande speranza in prospettiva. Perfino l’annuncio della formazione, l’abituale sottolineatura di ogni nome con il boato di sortita, è passato nel silenzio di un’apatia spia di una disaffezione che il periodo difficile della squadra non arriva a giustificare.

Il calore dell’accoglienza, la consapevolezza o almeno il sogno di avere finalmente in casa il fuoriclasse, hanno fatto dimenticare che c’è una stagione da affrontare, con i suoi problemi, con le sue auspicabili gioie, con i suoi momenti meno lieti. E, soprattutto, senza Gascoigne, al quale sembra dedicato in esclusiva, per ora, ogni pensiero, al quale sembra delegata ogni immagine di gloria a venire.

Con Marchegiani al posto di Stroppa, quantità a scapito forse di un pizzico di fantasia in più, la Lazio ha affrontato un Real dimezzato, una volta che Prosinecki e Butragueno, i più attesi, non erano neanche stati inclusi nella lista dei diciotto, spettatori forzati in panchina a causa di problemi fisici emersi di recente. Una sola punta hanno schierato le “merengue”: l’agile Luis Enrique, a supporto del quale partivano da lontano Hagi, molto abile nel difendere la palla, e il vecchio Gordillo, ancora capace di bruciare sullo scatto un Bergodi alla ricerca della condizione che gli aveva assicurato un ruolo di protagonista nella stagione scorsa.

Il Real si muoveva secondo ritmi soporiferi, la Lazio esercitava buon pressing a centrocampo ma non aveva la forza e l’autorità di garantire al gioco accettabili accelerazioni. Sornioni, i bianchi di Antic palleggiavano stretto, per poi verticalizzare di colpo mettendo in crisi una difesa tuttora incapace di chiudere accettabilmente, almeno in attesa che Verga acquisisca un meno precario senso della posizione. Così, proprio come si era verificato contro il Milan, la fase di avvio ha visto la Lazio in affanno di fronte ai raid rapidi e incisivi dei rivali. Orsi si è dovuto salvare dopo 30 secondi da Hagi, smarcato da Gordillo, poi sono finiti di poco fuori i tiri violenti di Michel e dello stesso Hagi, il portiere ha prodotto ancora un’uscita determinante su Luis Enrique, scattato in area senza apprezzabile contrasto. Su Luis Enrique è dovuto intervenire alla disperata Verga, ma poi l’attaccante ha saltato anche Orsi in uscita, allargandosi però troppo.

Cosciente di dover dare un senso alla sua presenza in campo, la Lazio ha preso finalmente a muoversi con maggiore convinzione, affidandosi soprattutto alla continuità d’azione di Sclosa e alle improvvisazioni di Doll, spesso pericoloso. Buyo, a lungo a riposo, ha dovuto svegliarsi: messo in allarme prima da uno stordito disimpegno di Rocha, poi da due tentativi di Riedle di poco imprecisi, infine da un destro di Doll, bloccato a terra.

Nella ripresa, una bella incursione del solito Doll ha offerto la ribalta a Buyo, in anticipo volante su Riedle. Dopo dieci minuti, Zoff ha finalmente dato via libera a Stroppa, togliendo però Sosa, poco a suo agio in spazi divenuti via via sempre più angusti. E Antic ha risposto affiancando a Luis Enrique il poderoso Aldana, in sostituzione di Gordillo. Lazio più stabile all’offensiva, Real molto chiuso e sterile nei contropiede di fronte a una difesa meno precaria, ma soltanto occasionalmente; e battuta al 20’ da un gol della domenica. Sul cross di Michel dalla destra, si è avventato Hierro miracolosamente coordinandosi, per battere di pieno collo destro al volo. Ne è venuto fuori un siluro autentico, e Orsi ha visto solo il pallone alle sue spalle.

Poi la difesa ha ripreso a ballare e il Real ha mancato occasioni incredibili: in particolare al 24’, quando, su errore di Verga, Luis Enrique ha colpito sporco, consentendo a Bergodi di salvare sulla linea bianca. Fortunato a sua volta, però, il Real al 25’ quando Doll, in area, ha battuto di collo destro centrando il palo e la palla ha picchiato sul tacco di Buyo finendo in angolo.

È affiorato uno sgradevole nervosismo, sulla fascia laterale si è accesa una rissa che Ceccarini ha sedato sbattendo fuori Bergodi e Aldana, scioccamente venuti alle mani. Sembrava finita così, ma il fiscale Ceccarini ha deciso diversamente, concedendo due punizioni indirette in area per le esitazioni di Buyo nel rinviare. Sulla seconda, ha fatto centro Stroppa al 94’, rimandando ogni decisione ai rigori.


Paese Sera titola: “Ci vuole pazienza - Contro il Real i biancazzurri perdono ai rigori il memorial Calleri (6-4). decisivo l'errore di Pin - La condizione atletica di alcuni giocatori è ancora precaria”.

È stata la serata dei punti interrogativi. Quelli legati al presente (insufficiente il pareggio ottenuto col Real al 93' da Stroppa su punizione a due in area, poi vanificato dall'errore di Pin dal dischetto, 6-4 il finale) e quelli sul futuro recupero di Gascoigne, protagonista positivo della serata. A otto giorni da Lazio-Parma, la squadra di Zoff è ancora sbilanciata in difesa, ha Doll spesso ignorato a centrocampo e tanta gente in grave ritardo di condizione. Finisce 6-4. con l'assegnazione del Memoríal Giorgio Calleri ai rigori, e con Gazza e il suo giro di campo trionfante a fare da unico vincitore.

Nel primo tempo inizio col panico per la retroguardia biancazzurra. Ne approfittano gli spagnoli per offrire dieci minuti da brivido a chi i brividi ne aveva provati poc'anzi per Gazza. Al 1', un liscio a centrocampo mette Luis Enrique solo davanti a Orsi, che però è in serata. Al 3' e al 5' il Real sfugge ancora. Hagi tira fuori, Luis Enrique viene neutralizzato da Orsi. Poca Lazio, dunque. Ancora Luis Enrique salta Orsi, ma Gregucci recupera.

Doll è fuori dalla manovra. Lo servono poco, la sua presenza riempie solo l'Olimpico di incognite. Calleri, impomatato, ha l'occhio fisso; Gazza sbadiglia e pensa a sè, al tempo che verrà, e a fare una smorfia in favore di telecamera. È il 31', e forse grazie a quello sbadiglio, la Lazio si sveglia. Tira Riedle: alto di poco. Poi i biancazzurri scoprono Doll, che duetta bene con Sosa e Riedle, il centravanti però calcia a lato. Ancora uno scambio tra Sosa e Riedle propizia l'ultima occasione laziale del primo tempo. È l'intervallo, si torna a parlare e sorridere con lo spot di Gazza.

Il secondo tempo inizia con Doll su buoni livelli e la Lazio sale di tono. Un paio di azioni convincenti e un tiro di Doll, parato da Buyo al 59', dopo uno scambio con Sosa. L'uruguaiano al 55' esce per Stroppa. Sembra cambiare nulla. Invece cambia tutto, perché al 63' Chendo crossa di destro per Hierro: mezza girata e rete fantastica. Poi altri 5 minuti di sbandamenti. Passano facile Michel e Luis Enrique, al quale un recupero di Bergodi nega il raddoppio. La reazione laziale al 70'. Collo pieno di Doll al limite dell'area, il pallone rimbalza sul palo e sulla schiena di Buyo. Sembra il pareggio; è solo un calcio d'angolo. Entra Capocchiano al 73' per Riedle e, mentre Corino sostituisce Gregucci, si accende una mischia.

A picchiarsi per Ceccarini sono solo Bergodi e Aldana, entrato da 10'. Cartellino rosso per i due. Tutto molto brutto, per finire una partita ancora zeppa di punti interrogativi per Zoff e che la Lazio pareggia in extremis con un calcio di punizione a due in area di Stroppa al 93'. Ma la squadra biancazzurra deve ancora crescere parecchio e all'avvio del campionato manca poco. Forse troppo poco.


La Stampa titola: “Ai rigori (6-4) il Real ha ragione della Lazio - Assente Butragueno, in ospedale: orticaria”.

Roma - Il Real Madrid batte la Lazio 6-4 dopo i calci di rigore e conquista il trofeo Giorgio Calleri. Alla rete di Hierro al 65', la Lazio è riuscita a rimediare al 94' con Stroppa. Poi dal dischetto il Real ha fatto sempre centro, mentre la Lazio ha fallito con Pin. Nella squadra spagnola c'è stato l'improvviso forfait di Butragueno, ricoverato in ospedale per un violento attacco di orticaria.

Nel primo tempo solo Luis Enrique approfitta un paio di volte dei corridoi che si aprono invitanti nella difesa biancazzurra, arriva a tu per tu con Fiori, lo salta anche, poi riesce a pasticciare e spreca. Zoff dovrà fare gli straordinari per cambiare volto a questa Lazio povera d'idee e sempre sul punto di perdere la testa. Pin nuota da solo a centrocampo. Doll, Sosa e Riedle aspettano palloni che non arriveranno mai. C'è solo un'occasione gol per la Lazio nel primo tempo, regalata dal Real. Sbaglia prima Rocha, poi Buyo si lascia sfuggire il pallone, Sosa lo guarda rotolare sul fondo. Ma davvero non si può mettere sotto accusa l'attacco. I guai sono nella difesa orfana di Sergio e traballante in Bergodi, Bacci e Verga. Anche a centrocampo vince l'incertezza e l'errore facile.

Lo spettacolo viene da Gascoigne, in tribuna. Nel secondo tempo la Lazio ha una fiammata d'orgoglio, l'Olimpico si scalda, ma il gol non arriva. Al quarto d'ora entra Stroppa al posto di Sosa, e improvviso risorge il Real con Hierro che dal limite dell'area fa secco Orsi con una botta al volo. Che non sia la sera buona per la Lazio lo prova un gran tiro di Doll. Pallone sul palo, rimbalzo sui piedi di Buyo e palla sul fondo. Poi, dopo gli spintoni tra Bergodi (nell'articolo de La Stampa è indicato erroneamente Bacci, nota LW) e Aldana (espulsi), il gol di Stroppa e i rigori.