Storia del Campionato di Serie A 1956/57

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Una formazione biancoceleste 1956/57
Il Milan Campione d'Italia 1956-57

Stagione

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Storia dei campionati


Il Campionato 1956/57 fu vinto dal Milan con 48 punti. Al secondo posto giunse la Fiorentina con 42 punti che precedette la Lazio di un solo punto. Più staccate giunsero l'Udinese con 36 punti e con 35 Inter, Bologna, Torino e Sampdoria a pari merito. Retrocessero in serie B il Palermo e la Triestina, mentre furono promosse nella massima serie il Verona e l'Alessandria. L'allenatore laziale Jesse Carver e l'assistente Enrico Radio cominciarono la stagione tra molte difficoltà generate da fattori economici che videro coinvolti sia il presidente Costantino Tessarolo che Mario Vaselli che nelle loro attività private vennero colpiti da gravi circostanze. Inoltre molti giocatori e gli allenatori pretesero il pagamento di un premio di 2 milioni a testa, promesso loro con eccessiva prodigalità, per il terzo posto conquistato nella stagione precedente e minacciarono di scioperare. La squadra mancava di punti di riferimento societari e di motivazioni e all'ottava giornata era tra le ultime in classifica con soli 5 punti e con severe sconfitte interne riportate con la Juventus (per 0-3) e nel derby cittadino (sempre per 0-3).

Appianate, purtroppo provvisoriamente, le problematiche economiche con la nomina a presidente di Leonardo Siliato, la Lazio cominciò a raccogliere progressivamente punti a partire dalla nona giornata e fino al termine del girone d'andata si registrarono confortanti vittorie esterne con la Sampdoria (0-1), il Padova (0-1), il Torino (0-1) ed interne con l'Udinese (2-1), la Triestina (2-0) ed il Palermo (3-0). All'inizio del girone di ritorno la Lazio era in quinta posizione in classifica. Il pareggio a Torino per 3-3 con la Juventus e la vittoria casalinga per 3-0 con i campioni d'Italia della Fiorentina, diedero slancio e sicurezza e i biancocelesti raccolsero prestigiosi successi con il Bologna (3-2), l'Atalanta (0-1), la Sampdoria (2-1), il Milan, schiantato per 3 a 0, l'Inter (0-1), battuta a San Siro, ed il debole Palermo che fu travolto alla Favorita con un netto 2 a 6. Deludenti furono, invece, il pareggio per 2-2 nel derby di ritorno, l'inaspettata sconfitta casalinga con la Spal e quella esterna con l'Udinese.

In complesso la Lazio riportò, nell'arco del campionato, 14 vittorie, 13 pareggi e 7 sconfitte. I goal segnati furono 52 e quelli subiti 40. La difesa si confermò il reparto più affidabile, ma anche l'attacco con i 12 goal di Bengt Selmosson, i 9 di Humberto Tozzi e Pasquale Vivolo diede un notevole contributo al raggiungimento della terza posizione finale. I giocatori con più presenze, 34, furono Roberto Lovati, Giovanni Molino, Bengt Selmosson, seguiti da Luigi Moltrasio, Ermes Muccinelli ed Umberto Pinardi con 29.


La classifica finale del torneo




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