San Terenziano

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Una veduta di Gualdo Cattaneo (PG) di cui S. Terenziano è una frazione
Una fase di allenamento nella cittadina umbra

Le origini del borgo risalgono all'età romana (I secolo), quando veniva identificato con il termine di locus petrosus ("luogo pietroso") per via dell'abbondanza di cave di travertino e pietra calcarea. Durante l'impero di Adriano vi furono traslate le spoglie di Terenziano, martire e primo vescovo di Todi, fatto uccidere insieme a Flacco per volere dell'imperatore: da quel momento, l'altopiano Petroso prese il nome di S. Terenziano. Durante il Medioevo, il borgo fortificato appartenne a Todi e ne segui tutte le vicissitudini: è ancora visibile lo stemma degli Atti, i signori locali. Nel 1354 subì l'attacco della "Grande Compagnia" di ventura del provenzale fra' Moriale d'Albarno, proveniente da Trevi e Montefalco e diretto alla volta di Todi.

Durante il Rinascimento divenne anche residenza dei Cesi di Acquasparta, che edificarono diversi palazzi signorili nei borghi della zona di Todi. Dopo il primo periodo di appartenenza all'influenza tuderte, a partire dal 1815 passò dapprima sotto la giurisdizione di Collazzone, e poi dal 1829 fu un comune a se stante; infine, dall'Unità d'Italia (1861) entrò a far parte del comune di Gualdo Cattaneo.


Sede del ritiro biancoceleste: 1980