Sabato 7 giugno 1958 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Palermo 5-1

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7 giugno 1958 - Coppa Italia 1957/58 - I turno

LAZIO: Lovati, Colombo, Lo Buono, Carradori, Pinardi, Pozzan (46' Napoleoni), Bizzarri, Tagnin, Tozzi, Burini, Prini - A disp. Giglietti, Lucentini. All. Bernardini.

PALERMO: Forte; De Bellis, Sereni; Benedetti, Piovanelli, Malavasi; Barbieri, Vernazza, Gomez, Sandri, Lonardi.

Arbitro: sig. Grillo di Afragola.

Marcatori: 11' Burini (rig.), 29' Tozzi, 43' Tozzi, 54' Napoleoni, 58' Burini, 75' Vernazza.

Note:

Maurizio Barendson su Il Giornale d'Italia scrive: Tozzi ha dato spettacolo.

L'Olimpico non ha la luminosità potente e ben diffusa degli altri maggiori stadi italiani, si può quasi definire in emergenza in attesa di quello che sorgerà nel nuovo stadio Torino che sarà della massima portata. Comunque l'effetto visivo delle quattro torri soddisfa le immediate necessità tecniche e spettacolari degli incontri ufficiali. La Lazio ha imposto al meno esperto avversario una schiacciante superiorità di gioco scaturita da una serie di gol di pregevole fattura. In prima linea la Lazio è apparsa trasformata per rapidità e chiarezza di manovra, in Tozzi si è avvertita una gran voglia di riprendersi ed in questo è stato favorito dall'apporto dei nuovi compagni e dall'impostazione di gioco che Bernardini ha messo in atto in funzione delle sue attitudini, filtrante ed aggressivo. Quindi è stato lui il fulcro di maggior interesse. È emersa la sua classe limpida ed indiscussa, sostenuta da un adeguato impegno. Il capolavoro del brasiliano è avvenuto alla mezz'ora, quando a conclusione di una splendida azione in profondità di Tagnin e Burini il centravanti è scattato fra i difensori ed ha sparato imparabilmente a rete. Ma già prima la Lazio si era portata in vantaggio con Burini che trasformava un calcio di rigore. Artefice di questo doppio vantaggio era sicuramente Tagnin che dettava il ritmo della manovra con autorità ed istintiva bravura. Prima dell'intervallo Tozzi realizzava di testa la terza marcatura poco dopo aver spedito alle stelle un ulteriore tiro al volo da quaranta metri. Nella ripresa si notava ancor più la superiorità del centrocampo laziale per la salda cerniera costituita dalle mezz'ali e dai mediani a cui dava man forte un Prini in ottima forma. Sempre velocissime e manovriere le controffensive laziali per la gran vena di Tozzi e per la linearità di Bizzarri, il gioco si affinava maggiormente, pur non perdendo in semplicità e prontezza secondo il miglior stile che caratterizza le squadre di Bernardini. In pochi minuti venivano realizzati altri due gol ad opera di Napoleoni, subentrato a Pozzan, e di Burini, che riprendeva un fortissimo tiro di Tozzi respinto dalla traversa; sul 5-0 il Palermo, fin lì brillante ma sterile, trovava il gol della bandiera con Vernazza ad un quarto d'ora dal termine. In questa fase, ma anche in precedenza, la Lazio si concedeva di tanto in tanto dei momenti di allentamento di tensione e delle incertezze difensive tanto che negli ultimi minuti il punteggio rischiava radicali modifiche: tre tiri dell'attacco ospite, due di Gomez ed un altro di Vernazza che centravano i pali, mentre alla fine Humberto sfiorava il sesto tra gli applausi del pubblico.