Sabato 31 dicembre 1988 - Pisa, stadio Arena Garibaldi - Pisa-Lazio 1-1

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31 dicembre 1988 - 2392. Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1988/89 - XI giornata - Inizio ore

PISA: Grudina, Cavallo, Lucarelli, Faccenda, Boccafresca, Bernazzani, Cuoghi, Gazzaneo, Incocciati, Been (81' Dolcetti), Piovanelli (65' Dianda). A disp. Nista, Brandani, Severeyns. All. Bolchi.

LAZIO: Martina, Monti, Piscedda, Pin, Gregucci, Marino, Dezotti, Icardi, Muro, Acerbis (65' Rizzolo), Sosa. A disp. Fiori, Di Loreto, Greco, Prodosmo. All. Materazzi.

Arbitro: Di Cola (Avezzano).

Marcatori: 36' Incocciati, 86' Sosa.

Note: espulso Gregucci.

Spettatori: 7.011 paganti, incasso di 117.597.000; abbonati 4.110, quota partita di 149.731.766.

Pin in azione
Una fase della gara
La rete di Incocciati
Mister Materazzi parla con Elliott del Pisa

Un pareggio esemplare, seppure avventuroso nella forma: dell'1-1 fra Pisa e Lazio è stato determinato a tre minuti dal termine da un errore «storico» del portiere di casa Grudina che si è lasciato sfuggire la palla calciata da Sosa dopo averla fermata senza apparenti difficoltà. Il calcio è pieno di errori, e non è il caso di gettare la croce su questo sardo trentaduenne che nel Pisa è riserva del titolare Nista; del resto Grudina aveva fatto una buona gara. Tutto ciò premesso non è azzardato dire che il Pisa ha gettato al vento una vittoria che, se pur non meritata per qualità di gioco e autorevolezza di impostazione, aveva ormai quasi condotto in porto. Ma non è stato soltanto l'errore di Grudina a condannare la squadra di casa: contro una Lazio ridotta in dieci per l'allontanamento del fallosissimmo Gregucci, contro una Lazio priva di ben quattro titolari, il Pisa non ha trovato di meglio che organizzare una maldestra gara difensiva lasciando gli ospiti ad imperversare al bordi dell'area.

Eppure proprio nell'occasione del gol messo a segno da Incocciati, il Pisa aveva trovato la chiave della gara utilizzando l'arma del contropiede. Espulso Gregucci, l'allenatore Bolchi ha ritenuto di non usare più quest'arma lasciando la punta Severeyns ad ammuffire in panchina. In questo carosello di paure sta il senso della gara, che la Lazio ha pareggiato con pieno merito grazie alla ferrea volontà di raggiungere il risultato. I laziali hanno avuto in Acerbis (fino a quando è stato in campo), Icardi e Sosa i centri pensanti e quelli motori; l'inserimento di Rizzolo ha dato nella fase conclusiva un'ulteriore carica di aggressività. Il Pisa, che teneva molto a questo incontro, ha trasferito sul campo i timori della vigilia. Ha subito la Lazio per larga parte del primo tempo, salvato da un geniale scatto di Cuoghi che ha liberato bene al cross marcante la testa di Incocciati, in agguato.

Per il resto un'affannosa difesa del vantaggio conquistato, una tattica che poteva anche risultare vincente considerato che il pareggio della Lazio é giunto soltanto a tre minuti dal termine, ma che la legge compensativa ha punito. Se la titolarità del ruolo ha un significato, c'è infine da considerare che una Lazio che avesse potuto disporre dei suoi quattro titolari assenti (Gutierrez, Beruatto, Sclosa e Di Canio) avrebbe avuto vita facile ali arena Garibaldi. La cronaca. Al fischio d'inizio il Pisa è una vampata che si concretizza in tiri di Lucarelli (2') e di Incocciati (4') il primo ribattuto da Monti, il secondo a fil di traversa. Il tempo di organizzare le marcature e Materazzi prende il pallino in mano. La Lazio orchestra a centrocampo fino al limite dell'area nerazzurra ma incontra difficoltà in fase di esecuzione; nonostante questi limiti, forse legati anche alle assenze, al 9' Sosa sfiora il montante ed al 14' è Gregucci che di testa fa caracollare il pallone a fil di palo; opportunità che gli si ripresenta al 22'. Nel momento di maggior autorevolezza degli ospiti, viene il gol del Pisa. E' Cuoghi che recupera palla a centrocampo, lancia a Been e questi pesca Incocciati, che segue con intelligenza l'azione: il colpo di testa a un metro dalla porta è imparabile.

La Lazio tenta di riorganizzarsi ed in certi casi carica a testa bassa: al 37' un tiro radente di Sosa è ben parato da Gradina. Al 40' un episodio che potrebbe essere fatale agli ospiti: Gregucci entra in maniera fallosissima su Piovanelli e l'arbitro Di Cola lo manda anzitempo negli spogliatoi. Nella ripresa la Lazio in dieci continua a tessere la sua trama di gioco, ma la pressione si esaurisce ai limiti dell'area pisana; il tecnico Bolchi matura l'illusione di condurre in porta la vittoria, e rinforza la squadra a centrocampo e in difesa, non soltanto non inserendo il belga Severeyns, ma addirittura togliendo la punta Piovanelli. Bolchi si priva così dell'arma di contropiede e viene punito: al 42' punizione del limite Dezotti tocca Sosa che calcia verso Grudina. Palla parata, poi persa, infine rotolante per un palmo oltre la riga di porta.

Fonte: La Stampa