Sabato 2 dicembre 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Reggina 2-0

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2 dicembre 2000 - 2923 - Campionato di Serie A 2000/01 - IX giornata

LAZIO: Peruzzi (49' Marchegiani), Negro, Nesta, Colonnese, Favalli, Stankovic, D.Baggio, Baronio, Nedved (80' Simeone), Salas (69' S.Inzaghi), Crespo. A disposizione: Pesaresi, Varriale, Lombardo, Ravanelli. Allenatore: Eriksson.

REGGINA: Taibi, Jiranek, Stovini, Oshadogan, Caneira, Bernini (16' Mamede), Brevi, Mozart (51' Da Costa), Morabito, Cozza (79' Marazzina), Possanzini. A disposizione: Belardi, Zoppetti, Zanchetta, Bogdani. Allenatore: Colomba.

Arbitro: Sig. Castellani (Verona).

Marcatori: 26' Salas, 57' Crespo.

Note: espulso Caneira al 90' per doppia ammonizione. Ammoniti Bernini, Morabito e Nesta. Recuperi: 2' p.t., 3' s.t.

Spettatori: 40.000 circa.


La rete di Marcelo Salas
L'esultanza del cileno
La rete di Hernan Crespo

Il logorio del calcio moderno rende pericolose anche le partite scontate come Lazio-Reggina, decisa da due giocate da campione di Marcelo Salas: un gol in girata su cross dal fondo di Nedved e un maradonesco assist di tacco per Crespo. Chiedere ad Angelo Peruzzi, acciaccato al tendine d'Achille della gamba sinistra, senza fare neppure una parata, quasi sicuramente k.o. per la Champions League di domani contro il Leeds (difficili i recuperi di Mihajlovic e di Veron, che oggi proverà un tutore in vetroresina per proteggere il perone incrinato in Cile-Argentina, Stankovic e Baronio sono squalificati, Dino Baggio non è utilizzabile perché ha già giocato in Coppa con il Parma, Nesta non sta benissimo ma giocherà per amor di patria).

Chiedere al guardalinee Di Mauro, infortunato e sostituito dal quarto uomo Coppola che si è esibito in uno strip tease sotto l'occhio della telecamera di Stream. Ma soprattutto chiedere a Simone Inzaghi, crocifisso dal labiale di Roberto Mancini in panchina (un diplomatico "è un deficiente"), dopo aver sbagliato il rigore bis del possibile 3-0. E se Hernan Crespo aveva sbagliato il rigore da comune mortale (tiro debole che non inganna Taibi), Simone Inzaghi ha diviso in tre il suo capolavoro al contrario. Uno: breve ma intensa contrattazione con Crespo per artigliare la ripetizione decisa dal mediocre arbitro Castellani (era il 46' della ripresa e la Reggina era già derelitta di suo). Due: tentativo di tiro a "cucchiaio", pallida imitazione del rigore che Francesco Totti tirò e segnò con la maglia della nazionale nella semifinale dell'Europeo contro l'Olanda. Tre: errore clamoroso e doppia sgridata di Mancini in panchina ed Eriksson in sala stampa ("Non si deve mancare di rispetto agli avversari, non ha fatto una bella figura. Comunque, Simone ha già chiesto scusa").

Dalla curva degli irriducibili è arrivato il solito male - hanno "democraticamente" spartito gli ululati tra Oshadogan (pelle scura), Caneira (cognome esotico) e Stovini (romanista) - ma anche un sussulto di buonumorismo nero. Un coro: "E con questa sono otto, Carminiello spacca tutto". Otto le sconfitte della Reggina in 9 giornate (record negativo del Venezia 1950 eguagliato, i veneti retrocessero in B con 15 punti di distacco dalla zona salvezza). Carminiello (nome in codice Heidi) è l'ultrà nipote del vescovo immortalato dalla tv domenica scorsa mentre faceva a pezzi lo stadio di Reggio. Peccato che Franco Colomba non abbia più forza per sorridere. Il presidente della Reggina, Foti, gli ha dato l'ultimatum: domenica, contro il Verona, si gioca l'ultimo spicchio di panchina.

Fonte: Corriere della Sera