Sabato 19 settembre 1981 - Terni, stadio Libero Liberati - Lazio-Spal 1-2

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19 settembre 1981 - 2.091 - Campionato di Serie B 1981/82 - II giornata

LAZIO: Marigo, Chiarenza, De Nadai (82' Marronaro), Mastropasqua, Pochesci, Sanguin, Vagheggi, Bigon, D'Amico (46' Viola), Badiani, Speggiorin. A disp. 12 Di Benedetto, 13 Pighin, 15 Ferretti. All. Castagner.

SPAL: Vecchi, Maritozzi, G.Reali, Castronaro, Giovannone, Morganti, Giani, Rampanti, Bergossi, M.Giovannelli (79' Joriatti), Tivelli (73' C.Venturi). A disp. 12 Gavioli, 13 Capuzzo, 16 Artioli. All. Rota.

Arbitro: Sig. Bianciardi (Siena).

Marcatori: 20' Bigon, 28' Bergossi, 62' Tivelli.

Note: gara giocata in campo neutro a Terni per squalifica dello stadio Olimpico. Ammoniti Maritozzi, Morganti, Rampanti e Tivelli. Angoli 6-1 per la Lazio.

Spettatori: 20.000 circa di cui 9.605 paganti.

La formazione: Marigo, Vagheggi, De Nadai, Speggiorin, Pochesci, D'Amico; Mastropasqua, Bigon, Badiani, Sanguin, Chiarenza
Una panoramica dello stadio
Un'altra foto della formazione
Lo stadio ternano gremito dai tifosi laziali
La rete biancoceleste
Albertino Bigon esulta dopo la marcatura
Bigon controllato da Morganti

La Stampa titola: "E' già in crisi la Lazio sconfitta (1-2) a Terni. Gioca e vince la Spal nell'anticipo di Serie B".

L'articolo così prosegue: La Lazio era riuscita a salvarsi avventurosamente sul campo della Sambenedettese domenica scorsa dimostrando una crisi di gioco che contro la Spal, nella partita giocata sul "neutro" di Terni, è affiorata in tutta la sua gravità. I ferraresi si sono imposti per 2-1 e non è stato nemmeno tanto difficile. I biancoazzurri di Castagner, la cui poltrona comincia a vacillare pericolosamente, sono apparsi fragili e sfasati in ogni reparto. Molto atteso era l'esordio in campionato di Speggiorin che avrebbe dovuto infondere quell'auspicata incisività al reparto attaccante, che finora era mancata. L'ex perugino ha fallito clamorosamente la prova. Ma sarebbe ingeneroso addossare solo a lui tutte le responsabilità che invece vanno divise in parti uguali fra tutti i laziali. Soprattutto a centrocampo, vero tallone d'Achille, dove sono mancate la spinta e la fantasia di D'Amico, imitato dai compagni di reparto, la Lazio non è riuscita a trovare una valida fonte di gioco.

Badiani ha corso molto, ma spesso a sproposito; Bigon è risultato uno dei più intelligenti, ha siglato il gol del provvisorio vantaggio, però anche lui ha finito per rimanere sommerso nel naufragio generale. Contro una squadra senza nerbo e senza idee, la Spal ha saputo opporre una manovra fresca, rapida, con uomini sorretti da una condizione fisica apparsa piuttosto superiore. Il migliore è stato l'anziano Rampanti sempre presente nelle azioni di rilievo, dotato ancora di un bel tocco che gli ha procurato applausi a scena aperta da parte degli stessi tifosi avversari. Rampanti e Bigon, nella chiave tattica del confronto, si marcavano da lontano e in maniera assai approssimativa. Ma mentre lo spallino ha saputo sfruttare a dovere la sua libertà, rivelandosi uomo determinante, Bigon ha proceduto a corrente alternata adeguandosi alla scialba fisionomia della Lazio vista ieri. La Lazio si è vista praticamente soltanto nei primi 10 minuti con alcuni spunti di D'Amico. Al 20' i biancoazzurri riuscivano anche a portarsi in vantaggio alimentando le speranze dei 10-12 mila appassionati venuti in carovana a Terni: De Nadai allungava verso Vagheggi che apriva a sua volta a Bigon spostato sulla destra. Tiro molto abile d'esterno destro dell'ex milanista e la Lazio esultava dopo che la palla si era insaccata imparabilmente in rete.

Ma la Spal ha subito fatto intuire di non essere disposta a subire: sorretta oltre che da Rampanti, dalla vena felice di Castronaro, Morganti e Giani, ben assestata in difesa con Giovannone e Maritozzi, la squadra di Rota non tardava ad accorciare le distanze sfruttando una madornale indecisione della retroguardia avversaria: Rampanti effettuava un passaggio in verticale verso Castronaro che fuggiva a fondocampo; il cross rasoterra era raccolto da Bergossi, lasciato inspiegabilmente solo in area, che con una mezza rovesciata di destro faceva secco Marigo. Al 64' si registrava la logica svolta del confronto: Maritozzi dava la palla a Rampanti che la faceva filtrare abilmente in un corridoio lasciato libero. Tivelli agganciava l'invitante pallone e spiazzava Marigo con un tiro che s'insaccava quasi all'incrocio dei pali.