Sabato 19 agosto 1967 - Falconara Marittima, stadio Comunale - Anconitana-Lazio 1-1

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19 agosto 1967 - Amichevole pre-campionato 1967/68

ANCONITANA: 1° tempo: Fusani; Panebianco, Bonvicini; Volpi, Recchi, Viappiani; Recinti, Giampaoli, Cavicchia, Campi, Pellegrini. 2° tempo: Cinelli; Bonvicini, Campagnola; Cassarozzo, Recchi, Viappiani; Luca, Giampaoli, Ciccatelli, Cavicchia, Donatello. All. Collesi.

LAZIO: 1° tempo: Cei; Zanetti, Adorni; Ronzon, Pagni, Marchesi; Fortunato, Cucchi, Fava; Gioia, Morrone. 2° tempo: Di Vincenzo; Castelletti, Adorni; Ronzon, Pagni, Governato; Fortunato, Cucchi, Dolso, Gioia, Morrone. All. Gei.

Arbitro: sig. D’Amico.

Marcatori: 44’ Cavicchia, 81’ Governato.

Note: serata afosa ed umida; terreno in ottime condizioni. Larga rappresentanza in tribuna di tifosi della Lazio. Ammonito Adorni per fallo di reazione nei confronti di un avversario. Lievi incidenti a Dolso, Adorni e Pellegrini. Calci d’angolo: 7-1 a favore della Lazio.

Spettatori: 4.000 circa.

In prima pagina il Corriere dello Sport titola: A Falconara (1-1 con l’Anconitana) pari in extremis. La Lazio annaspa. Ed Ezio Luzzi scrive: "Le cose sono andate peggio che nella prima amichevole. La Lazio ha giocato decisamente male: quasi in extremis in tandem Gioia-Morrone si attiravano addosso tutti gli avversari, lasciando a Governato il compito di sospingere la palla in rete e riuscendo quindi ad evitare l’umiliazione della sconfitta. L’Anconitana era passata in vantaggio con un gol inaspettato allo scadere del primo tempo. Anche se i risultati ad inizio stagione vanno presi con il beneficio dell’inventario, non si possono chiudere gli occhi di fronte alla realtà, la Lazio attualmente è senza attacco: gli esperimenti di Gei sono falliti, Fortunato all’ala destra è un pesce fuor d’acqua, Fava centravanti ha grossi limiti, tanto che Gei lo ha tolto; Morrone, pur dandosi da fare è rimasto isolato e non è riuscito a combinare nulla; in quest’incontro è venuto meno anche il centrocampo; Gioia e Cucchi sono apparsi slegati e senza mordente e la Lazio è andata avanti al piccolo trotto e senza idee contro un avversario che invece s’avventava su ogni palla con veemente determinazione. L’Anconitana si è rivelata una squadra già quadrata e combattiva che ha in Cavicchia l’elemento d’urto e di sfondamento di prim’ordine, Pagni ha dovuto sudare le fatidiche sette camicie per tenerlo a bada. Anche in questo secondo incontro le note positive sono venute dalla difesa: Zanetti ed Adorni in splendide condizioni; Pagni ha lottato con molta grinta; infaticabile Ronzon che ha profuso il suo mestiere e la sua classe per dare un po’ di ordine e talvolta si è avventato anche in solitarie galoppate, ma i suoi lanci non sono quasi mai stati sfruttati dalle punte biancazzurre, spesso «maltrattate» dai difensori avversari, che non riuscivano mai a «trovarsi» e a dare amalgama al loro gioco. Gei ha cercato di scambiarli di ruolo tra loro, ma i suoi tentativi sono risultati inutili, soprattutto sulla destra è stato impossibile rimediare al vuoto lasciato dall’assenza di Bagatti, neanche la sostituzione di Fava con Dolso ha apportato miglioramenti contingenti; Governato si è affiancato a Ronzon per dare suggerimenti alla manovra offensiva, ma tutto è risultato inutile; infine Governato ha tentato di proporsi come centravanti, dimostrando palesemente però quanto quello sia un ruolo non improvvisabile; in conclusione alla Lazio manca decisamente uno sfondatore, un uomo d’urto che non è identificabile né in Fortunato, né in Fava, né in Morrone. Negli spogliatoi il «trainer» ha concluso dicendo che la squadra aveva effettuato un buon galoppo, che era impensabile pretendere di più da una squadra che non aveva ancora i novanta minuti nelle gambe e contro un avversaria tanto grintosa, giustificando che l’amalgama ed il gioco verranno col tempo. I «dorici» contro la Lazio hanno profuso ogni energia, si sono dimostrati squadra rocciosa e battagliera che mira più al sodo che non al gioco con due ottime punte (Cavicchia e Recinti) ed un folto centrocampo che è riuscito nell’intento di tenere impegnata la difesa biancazzurra e di bloccarne le fonti d’ispirazione. Per buona parte dell’incontro si è assistito ad un batti e ribatti sulla fascia centrale ed il primo tiro in porta si è avuto al 31’ con una staffilata di Bonvicini, dopo uno scambio con Campi, che sfiorava il palo destro della porta di Cei; in seguito anche la Lazio creava tre buone occasioni con Fortunato e Fava, ma tutte senza esito; al 44’ il vantaggio dell’Anconitana: Viappiani scambiava con Campi, cross di questi a Cavicchia, rinvio corto di Pagni (forse di mano), e conclusione vincente di Cavicchia con un tiro forte ed angolato. Nella ripresa rivoluzione nelle file dell’Anconitana, cambiava ben otto elementi, inizio veloce con qualche scambio rude, al 60’ Morrone veniva sgambettato in area, ma l’arbitro lasciava correre; poi Di Vincenzo usciva a valanga su Cavicchia per sventare una pericolosa incursione del centravanti; al 81’ gol del pareggio di Governato".