Sabato 17 gennaio 2004 - Modena, stadio Alberto Braglia - Modena-Lazio 1-1

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17 gennaio 2004 - 3080 - Campionato di Serie A 2003/04 - XVII giornata -

MODENA: Ballotta, Pivotto, Cevoli, Grandoni, Campedelli, Marasco, Milanetto (80' Music), Balestri, Vignaroli (76' Taldo), Domizzi, Makinwa (83' Allegretti). A disposizione: Zancopè, De Luca, Pavan, Scoponi. Allenatore: Malesani.

LAZIO: Peruzzi (55' Sereni), Oddo, Stam, Couto, Favalli, Dabo (86' Cesar), Liverani, Stankovic, Muzzi, Corradi, C.Lopez (65' Fiore). A disposizione: Zauri, Giannichedda, Gottardi, Delgado. Allenatore: Mancini.

Arbitro: Sig. Racalbuto (Gallarate).

Marcatori: 24' C.Lopez, 61' Campedelli.

Note: serata fredda, terreno in discrete condizioni. Ammoniti: Pivotto, Cevoli, Campedelli, Muzzi, Stankovic. Recuperi: 0' p.t., 4' s.t. Esordio in serie A per Makinwa.

Spettatori: 20.000 circa.

Il biglietto della gara
L'esultanza di Claudio Lopez
Un'azione della gara
Un'azione della gara
Claudio Lopez in azione
Il goal di Lopez

La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio, un pari. E la vita continua. Lopez segna, Racalbuto sbaglia. La grinta riaccende il Modena. Ma la vittoria che conta riguarda il club: varato l'aumento di capitale".

Continua la "rosea": A determinare questo 1-1, che ha la consistenza di un bicchiere d'acqua fresca, pensano la Lazio (che fa pochissimo per scuotersi dal torpore), il Modena (che spinge ma non concretizza) e l'arbitro Racalbuto che prima non espelle Stankovic e poi non concede un rigore (fallo di Pivotto su Corradi) apparso netto nel finale di partita. Se mettete insieme questi tre fattori avrete la spiegazione di un pareggio che serve al Modena per uscire dal buio e pure alla Lazio che veniva da due sconfitte consecutive in campionato. Ma qualcosa in più, soprattutto dagli uomini di Mancini, era lecito attendersi. Il Modena gioca sul ritmo e sull'anticipo e si impossessa della gara fin dall'inizio: difesa a tre, centrocampo di corridori con il ragionatore Milanetto a dettare i tempi, due mezzepunte sempre larghe a sostenere il giovane Makinwa, al debutto in serie A.

Nei primi 23 minuti, in campo, la Lazio si vede davvero poco. Un po' perché il modulo scelto da Mancini, il 4-3-3, non è il più adatto per contrastare la superiorità atletica del Modena, un po' perché una volta in possesso di palla Liverani, Dabo e Stankovic hanno pochi riferimenti offensivi e nessuno sulle fasce, dove Oddo a destra e Favalli a sinistra non spingono mai. Corradi, nel cuore dell'attacco, non viene supportato a dovere da Lopez e Muzzi, quest'ultimo costretto a lavorare anche "di gamba" per arginare le avanzate di Balestri. Così succede che gli ohhh della gente siano tutti per Makinwa, che dialoga bene con Vignaroli, tiene in ansia la difesa laziale e, al minuto 9, regala addirittura un numero d'alta scuola "bevendosi" in un fazzoletto Stam e Couto e, se non ci fossero le manone di Peruzzi, sarebbe stata una meraviglia di gol. Tuttavia, quando tutti si aspettano la rete degli emiliani, ecco nascere un'azione incredibile da parte della Lazio. Un calcio d'angolo del Modena viene ribattuto, è il 24', Muzzi anticipa un avversario al limite della propria area e parte in contropiede spalleggiato da Lopez: nella metà campo gialloblù è rimasto il solo Grandoni a difendere (ingenuità clamorosa, dettata dalla voglia di segnare, d'accordo, ma come si fa) e non può fare nulla. Il passaggio di Muzzi a Lopez è preciso e per l'argentino è semplice timbrare il suo primo gol in campionato. Poi, spinta dall'entusiasmo, la squadra di Mancini macina azioni e possesso di palla, senza però impensierire Ballotta fino al termine del primo tempo: una maggiore concretezza sarebbe stata necessaria per chiudere i conti.

E allora, siccome il colpo del kappaò è stato evitato, Malesani ordina di insistere con la tattica utilizzata in avvio di gara: pressing forsennato, difesa molto alta (rischiando anche parecchio), e movimento in attacco. Il gol del pareggio di Campedelli (minuto 16) è il premio meritato dopo una insistente azione di recupero-e-rilancio che sfianca la Lazio. Liverani e Dabo non riescono più a tenere in piedi la baracca, Stankovic (già ammonito) commette un fallo che meriterebbe un altro "giallo" su Vignaroli e trattiene per la maglia Campedelli (Racalbuto fa lo gnorri): Mancini capisce che non è serata e che conviene tirare su la coperta, così inserisce Fiore e toglie Lopez, passando a un più logico 4-4-2. E al 37' della ripresa sale sul palcoscenico il signor Racalbuto da Gallarate: Liverani batte velocemente una punizione, pesca Corradi che arriva in area e, praticamente davanti a Ballotta, viene steso da Pivotto che gli impedisce di tirare. Il rigore è netto, ma l'arbitro si chiude gli occhi, pensando che forse il risultato di 1-1 è giusto, che la Lazio non avrebbe meritato e questo Modena, pur con tutti i suoi limiti, la pagnotta se l'è guadagnata. Peccato che non tocchi all'arbitro ergersi a giudice supremo e, allora, le lamentele dei laziali sono sacrosante.