Sabato 14 ottobre 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Perugia 3-0

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14 ottobre 2000 - 2911 - Campionato di Serie A 2000/01 - II giornata

LAZIO: Peruzzi, Pancaro, Nesta (46' Fernando Couto), Mihajlovic, Favalli, Stankovic, Veron, Simeone (46' Baronio), Nedved, Crespo (69' S.Inzaghi), C.Lopez. A disposizione: Marchegiani, Negro, Colonnese, Lombardo. Allenatore: Eriksson.

PERUGIA: Mazzantini, Rivalta, Materazzi, Monaco, Ze Maria, Tedesco, Liverani, Baiocco, Pieri (73' Ahn), Vryzas, Bucchi (59' Guinazu). A disposizione: Tardioli, Hilario, Sogliano, Blasi, Tatti. Allenatore: Cosmi.

Arbitro: Sig. Collina (Viareggio).

Marcatori: 44' Crespo, 68' Mihajlovic (rig), 78' S.Inzaghi.

Note: ammoniti Rivalta e Monaco per gioco falloso. Recuperi: 2' p.t., 3' s.t. Angoli: 6 a 4 per il Perugia.

Spettatori: 35.000 circa

Il biglietto della gara (curva sud)
La rete di Hernan Crespo
Il biglietto della gara (distinti est)
Il rigore calciato da Sinisa Mihajlovic
La rete di Simone Inzaghi

Tre gol della Lazio contro il povero Perugia dell'applauditissimo Gaucci, incarnazione nell'immaginario tifoso dello scudetto strappato alla Juve cinque mesi fa. Convalidati i gol, resta un giallo: la rete realizzata al 9' in condominio tra Ze Maria e Peruzzi (cross da destra e controllo oltre la linea bianca), vista da molti ma non da Collina e soprattutto dal suo assistente Marano. La prodezza-fantasma - firmata più dal portiere distratto che non dal terzino brasiliano - avrebbe probabilmente regalato più illusioni che punti alla modestissima squadra di Cosmi.

Difficile pensare che la Lazio, sia pure a lungo tormentata dallo scirocco, da una certa involuzione di gioco e dal pessimo pomeriggio di alcune star (Claudio Lopez su tutte), non sarebbe comunque riuscita a far sua la partita. Incoraggia di sicuro quest'ipotesi il largo 3-0 poi maturato attraverso un gran colpo di testa di Crespo (63.mo centro in A, primo per la Lazio), un impeccabile rigore di Mihajlovic (atterramento di Nedved) e il secondo gol infilato dall'implacabile Simone Inzaghi nei 44 minuti sin qui concessigli da Eriksson (23 a Bergamo, 21 ieri).

Ma anche il progressivo crollo del Perugia, ben messo in campo quanto scarso tecnicamente, lascia credere che in ogni caso i campioni d'Italia avrebbero finito per bagnare felicemente il loro esordio in campionato all'Olimpico. Certo, l'avvio non è stato di quelli che fanno spellare le mani al pubblico, peraltro impegnato in buona parte nella contestazione alle istituzioni. Troppi buchi in difesa, dove anche Nesta dopo un tempo ha alzato le braccia, e troppa lentezza in mezzo al campo, almeno fino all'ingresso di Baronio, che ha regalato ordine e profondità. Di buono per gli "erikssoniani", alla fine, i tre punti, la bella partenza di Crespo e dello stesso Baronio e soprattutto la rinnovata convinzione che tante formidabili individualità potranno spesso sopperire, come ieri, ai vuoti di gioco e di condizione della squadra.