Montesi Maurizio

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Maurizio Montesi
Maurizio Montesi con lo scudetto del Campionato Primavera 1975/76

Centrocampista, nato a Roma il 26 luglio 1957.

Minuto (m 1,70, kg 67) ma generosissimo ed infaticabile pendolo di centrocampo. Comincia a giocare nella Petriana finché, giovanissimo, effettua un provino con la Lazio e convince i tecnici biancocelesti. Gioca in tutte le formazioni giovanili biancocelesti fino alla Primavera. Viene valorizzato dal tecnico Roberto Lovati che stravede per lui. E' Campione d'Italia Primavera nella stagione 1975/76. Successivamente entra a far parte della rosa della prima squadra nel 1976, ma senza esordire. Viene, infatti, inviato in Serie B all'Avellino, allenato dall'ex bandiera laziale Paolo Carosi, con l'intento di fargli fare esperienza. Con gli irpini gioca 21 partite e contribuisce notevolmente a ottenere la storica promozione degli campani in Serie A.

L'anno seguente viene confermato e offre il suo contributo con 20 presenze in serie A. Nel 1979/80 ritorna a Roma e gioca 19 gare da titolare in biancoceleste. Purtroppo è vittima un grave infortunio (frattura tibia e perone della gamba destra in uno scontro con Bellini) il 24 febbraio 1980, contro il Cagliari. Il 4 marzo 1980, in un'intervista rilasciata a "Repubblica", denuncia le malefatte del suo ambiente e il giro di soldi che le scommesse clandestine fanno arrivare a tutti i livelli del sistema calcio. Il 23 dello stesso mese esplode ufficialmente lo scandalo e insieme alle penalizzazioni e alle squalifiche di molti giocatori e squadre, anche Montesi viene squalificato per quattro mesi per omessa denuncia. Pur essendo l'unico che abbia avuto il coraggio di aprire la botola della corruzione, viene punito mentre molti degli gli artefici dello scandalo riescono a farla franca. Il calciatore, intanto, riceve continue minacce anonime che ne minano la tranquillità.

Nei campionati successivi, con la Lazio spedita in Serie B dai tribunali sportivi, rimane inattivo nella stagione 1980/81 e poi, nelle due successive, 1981/82 e 1982/83, totalizza complessivamente solo 11 presenze. Un secondo infortunio, sempre alla stessa gamba, all'Olimpico contro la Sambenedettese, pone fine prematuramente alla sua carriera. Con la Lazio colleziona 30 presenze in Campionato.

Montesi aveva molte qualità tecniche e una grinta fuori del comune. Un giocatore che in campo era l'ultimo ad arrendersi e onorava sempre la maglia. Un giovane degli anni '70, acuto e sensibile, colto e impegnato. Militava in gruppi di estrema sinistra e non rinunciava mai a denunciare le storture della società. Da Avellino fu rispedito alla Lazio quando dichiarò che i tifosi erano pronti a mobilitarsi e a creare disordini per la squadra del cuore, ma si assoggettavano passivamente di fronte ad un potere politico corrotto e prepotente. Abbandonato da tutti quelli che conosceva nel mondo del calcio, coinvolto in alcuni mai chiariti episodi di cronaca nera (secondo quanto riportato dai giornali dell'epoca), di lui da molti anni si sono perse completamente le tracce. I sostenitori laziali più sensibili lo ricordano e lo apprezzano ancor oggi come uomo coraggioso e come calciatore generoso e leale. Alcune ricorrenti voci, mai confermate, lo hanno dato in Spagna e poi in Francia. Ma forse attualmente (2023) vive più vicino di quel che si pensi, tra antiche fornaci romane e la mole del cupolone.



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