Mercoledì 28 settembre 1988 - Udine, stadio Friuli - Udinese-Lazio 0-1

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28 settembre 1988 - 2381. Coppa Italia 1988/89 - Girone 5 - III° Giornata - Inizio ore 20:30.

UDINESE: Garella, Galparoli, Paganin, Galbagini (61' An.Orlando), Storgato, Lucci, Minaudo (70' Firicano), A.Manzo, Vagheggi, Catalano, Pasa (46' Branca). A disp. 12 Abate, 15 Negri. All. Sonetti (in panchina Lenzi).

LAZIO: Martina, Marino, Monti, Pin (78' Piscedda), Gregucci (46' Di Canio), Gutierrez, Dezotti, Icardi, Muro, Sclosa (14' Beruatto), Sosa. A disp. 12 Fiori, 16 Rizzolo. All. Materazzi.

Arbitro: Magni (Bergamo).

Marcatori: 57' Sosa.

Note: ammonito Marino per scorrettezze. Angoli 8-7 per l'Udinese.

Spettatori: 2.000 circa.

Il biglietto della gara
La pagina de Il Tempo con la cronaca della partita

Basta Ruben Sosa a una Lazio pratica e smaliziata: imbottita all'inizio per non rischiare e via via sempre più sicura, nonostante la rinuncia quasi immediata a Sclosa, infortunato al ginocchio. Volano nei quarti i biancocelesti pur senza strafare. Il "Friuli" è un gigante incerottato per il Mondiale incipiente, avvolto in una bruma nordica alquanto precoce che rende malinconico il quadro con appena duemila tifosi sugli spalti. La Lazio in giallo abbagliante a uso televisivo ama però i contrasti forti e già al 2' sfiora il vantaggio con Muro che sfiora la trasversale.

Gregucci bracca Vagheggi, vecchia conoscenza dello sparuto gruppo di fans biancocelesti in trasferta. C'è il ritorno di Gutierrez a completare l'assetto difensivo. I giocatori dell'Udinese quasi spariscono nella crescente umidità: nel senso che i numeri delle maglie sono quasi invisibili dalla tribuna abbagliata dai riflettori. La Lazio rischia solo su una punizione di Pasa, che scuote i pettorali di Martina alla mezz'ora, e va vicina al vantaggio con un colpo di testa di Dezotti che sfila a lato.

Nella ripresa i biancocelesti cambiano faccia: entra Di Canio per un Gregucci ritenuto inutile per mancanza di avversari, di un centravanti vero da contrastare e il cambio produce effetti per il lavoro assiduo del baby sulla fascia destra. Così arriva il gol. Ruben Sosa rispetta l'impegno preso alla vigilia e si scatena come sa: pallone rubato sulla trequarti, rimpallo favorevole, accentramento da sinistra lungo il limite dell'area e rasoterra maligno che incoccia su uno stinco beffando Garella. L'impressione è che la deviazione sia comunque ininfluente. L'uruguayano ci riprova di testa su cross dalla destra di Dezotti. Ma nel finale prima Martina deve tuffarsi sulla destra a bloccare a terra un pericolosissimo colpo di testa di Storgato e poi Piscedda deve far scudo con il corpo a una bordata a colpo sicuro di Manzo. Si va nei quarti di Coppa Italia con piccolo sforzo e grande intelligenza.

Fonte: Il Tempo