Mercoledì 26 agosto 1970 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Alessandria 6-0

Da LazioWiki.

Stagione

Amichevole precedente - Amichevole successiva

26 agosto 1970 - Amichevole pre-campionato 1970/71

LAZIO: Sulfaro (78’ Moriggi), Wilson, Facco, Governato (33’ Nanni), Polentes, Marchesi, Massa, Mazzola (II), Chinaglia, Manservisi, Morrone (46’ Dolso). All. Lorenzo.

ALESSANDRIA: Ciceri (46’ Binelli e 69’ Chini), Paparelli (47’ Legnaro II), Fusi (46’ Zanfagnin); De Luca, Colombo (46’ Magri), Paesanti (46’ Celli); Mastellato (46’ Proietti), Di Pucchio (46’ Pazzelli), Sassaroli, Lorenzetti, Vanzini. All. Pietruzzi.

Arbitro: sig. Lattanzi (Roma).

Marcatori: 33’ Chinaglia, 46’ Manservisi, 52’ Massa, 58’ Wilson, 65’ Chinaglia, 89’ Mazzola (II).

Note: infortuni a Manservisi (23’) fuori alcuni minuti ed a Governato (33’) costretto ad abbandonare il campo; ancora assente Papadopulo per i postumi della bronchite. In campo con l'Alessandria ben nove giocatori provenienti dal vivaio della Lazio: il portiere Chini, i difensori Paparelli e De Luca, i centrocampisti Celli, Proietti e Di Pucchio e gli attaccanti Pazzelli, Sassaroli e Lorenzetti.

Spettatori: 30.000 circa.

La formazione laziale: Chinaglia, Polentes, Morrone, Governato, Wilson; Facco, Massa, Marchesi, Sulfaro, Manservisi, Mazzola
Una delle reti di Chinaglia
Il titolo del Corriere dello Sport
La cronaca e il tabellino
Intervista a Lorenzo sul Corriere dello Sport
Il gol di Manservisi
La Rosa dell'Alessandria con 6 ex laziali: in piedi da sinistra Paparelli (7°), Sassaroli (8°) e De Luca (11°); seduti Proietti (2°), Lorenzetti (3°) e Di Pucchio 5°)
Il goal di Wilson

Il Corriere dello Sport titola in prima pagina: I biancazzurri prima indugiano, poi col ritmo schiacciano l’Alessandria (6-0). La Lazio a tutto gas; Chinaglia a raffica. Mentre Franco Recanatesi scrive: "La Lazio dopo un primo tempo senza troppi bagliori, in cui a tratti indispettiva anche il suo pubblico, tanto che si udiva perfino qualche fischio (ma erano manifestazioni d’impazienza più che di delusione) del tifoso che si sedeva a guardare la sua Lazietta, di cui aveva sentito parlare di gol a catinelle: cinque al Sassuolo, nove al Cerveteri, tredici al Fregene ed era accorso allo stadio fregandosi già le mani per lo spettacolo che avrebbe guardato ed invece si trovava di fronte ad una Lazio che comandava il gioco, ma senza quel piglio spavaldo che aveva caratterizzato le sue ultime prove.

Insomma era come assistere ad una carica senza squilli di tromba, mancavano gli affondo, i gol. Ma c'era da prendere in considerazione due importantissimi particolari: primo che si trovava per la prima volta di fronte ad una squadra di buon livello, secondo che era l’ultimo collaudo precedente il debutto ufficiale della domenica successiva a Palermo per cui Lorenzo aveva raccomandato ai suoi di non partire a tavoletta per evitare incidenti (soprattutto gli strappi sempre in agguato ad inizio stagione) e per non restare a corto di fiato". Si iniziava con uno guizzo di Manservisi che dribblava quattro uomini e concludeva su Ciceri, ma poi la squadra mostrava una certa prudenza, anche per l’ottima disposizione degli alessandrini, che aveva ben cinque giocatori cedutigli in comproprietà dalla Lazio (i De Martino: Paparelli, De Luca, Di Pucchio, Sassaroli e Lorenzetti).

Lorenzetti che, da ala s’era trasformato in centrocampista, riusciva a spegnere la fonte del gioco laziale, Governato; mentre Paparelli e Di Pucchio s’incollavano come francobolli su Morrone e Mazzola, per cui solo Massa aveva vita facile con Paesanti e ad aveva modo di alimentare con una certa assiduità la manovra biancazzurra; Morrone, pur avendo una caviglia dolorante, impegnava con tiri da lontano Ciceri al 4’ ed al 26’, Mazzola risparmiava gli acuti per disposizione di Lorenzo e Manservisi evitava anche perché doveva vedersela con un picchiatore come Fusi; Chinaglia nonostante tutto faceva saltare le coronarie al vecchio Ciceri, ma al 6’ arrivava leggermente in ritardo su un cross di Massa, al 21’ concludeva di poco a lato un’azione Governato-Massa-Governato, al 27’ stampava sul palo una spingarda dopo aver ricevuto una palla gioiello da Mazzola.

Per la prima volta c’era modo di sperimentare anche la difesa, impegnata abbastanza seriamente da Sassaroli e Vanzini, al 9’ il primo, lanciato a rete, veniva fermato da un dubbio fuori gioco ed al 25’ costringeva Sulfaro ad un complicato intervento, Polentes mostrava poi di non gradire quei centravanti che partono da lontano. Comunque dopo mezz’ora di studio, ed anche per le disposizioni impartite da Lorenzo, la Lazio iniziava le sue insidiose folate ritrovandosi in Mazzola, solo Manservisi partecipava poco perché innervosito ed intimorito da un avversario che mirava alle sue caviglie. Al 33’ dopo l’ennesimo fallo di Fusi su Manservisi, punizione battuta da Mazzola che Ciceri respingeva ma Chinaglia s’avventava sul pallone prima di Colombo, stoppava di petto ed in mezza girata spediva in rete, nella mischia ci rimetteva Governato per un colpo al capo da Ciceri e si faceva sostituire da Nanni. Al 39’ a centrocampo Chinaglia serviva di tacco Massa e poi si tuffava verso l’area alessandrina, riceveva il pallone dallo «scugnizzo», lo controllava, si girava per tirare, ma Ciceri, coraggiosamente gli respingeva la bomba con il corpo.

Nel secondo tempo l’Alessandria veniva rivoluzionata, ma conservava i suoi uomini migliori (De Luca, Lorenzetti e Sassaroli) mentre nella Lazio subentrava Dolso al posto di Morrone. Ora collaborava alla manovra anche il settore sinistro del campo, infatti Dolso nella doppia funzione di centrocampista e di punta sciabolava millimetrici passaggi trasversali che tagliavano a fette il campo e la difesa avversaria. Al 46’ Nanni effettuava una travolgente discesa sull'asse centrale e dal limite faceva partire una sventola che Binelli respingeva alla meglio, ma Manservisi riprendeva il pallone e lo scodellava in rete; al 52’ Dolso serviva Chinaglia al centro dell’area, che da perfetto «pivot» smistava prontamente a Mazzola, «Uccio» apriva per l’arrembante Massa che al volo siglava il 3-0; al 58’ Manservisi, da eccezionale opportunista, si avventava su un confuso rimpallo e appoggiando su Wilson, che dalla stessa posizione da cui Massa cinque minuti prima aveva segnato il terzo gol segnava la quarta rete; al 69’ ancora Wilson, sceso sulla destra, raccoglieva un cross di Dolso e traversava per Chinaglia, che di testa infilava nel «sette».

Gli spettatori ora salutavano con applausi e mortaretti la Lazio che stava dando veramente spettacolo, anche se qualcuno, come Dolso, dava evidenti segni di stanchezza, Nanni e Wilson si alternavano e proponevano continuamente; al 84’ su cross di Massa, Nanni colpiva di testa a botta sicura, ma Chini, anche lui ex laziale subentrato nella porta alessandrina, effettuava un autentico miracolo deviando la palla in corner; sul fronte opposto Lorenzetti con un tiro a lunga gittata chiamava all’opera Moriggi, mentre al 89’ la Lazio siglava il 6-0: l’azione partiva da Nanni che pescava Chinaglia, stop del centravanti e passaggio a Mazzola sulla destra, secco rasoterra in rete. Alla fine Lorenzo era proprio soddisfatto: aveva un Chinaglia scattante, altruista, pronto al tiro come al passaggio smarcante, un Wilson stratosferico che sapeva trasformarsi in un batter d’occhio da terzino a mediano con ugual profitto, un Massa che a differenza degli altri maratoneti sapeva comandare il gioco e piazzare la botta a rete, un Mazzola che aveva smussato dal suo gioco i personalismi ed un Manservisi non ancora in condizione, ma con strepitosi dribbling e prontezza di manovra; pure Dolso e Morrone erano a corto di fiato, ma la classe non gli mancava.