Mercoledì 25 ottobre 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-FC Shakhtar Donetsk 5-1

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25 ottobre 2000 - 2914 - Champions League 2000/01 - Prima fase gruppo B - V giornata - inizio ore 20.45

LAZIO: Peruzzi, Pancaro, Nesta, Fernando Couto, Favalli, Lombardo (70' Sensini), Baronio (46' Stankovic), Veron, Nedved, S.Inzaghi (46' Crespo), C.Lopez. A disposizione: Marchegiani, Negro, Simeone, Salas. All. Eriksson.

SHAKHTAR DONETSK: Virt, Tymoschuk, Okoronkwo, Gleveckas, Zubov, Kovalov (83' Starostyak), Aliuta (65' Bielik), Popov (75' Chmarko), Bakharev, Vorobei, Atelkin. A disposizione: Shutkov, Shevchuk, Aliuta, Gai, Savu. All. Prokopenko.

Arbitro: Sig. Sars (Francia).

Marcatori: 42' Vorobei, 48' C.Lopez, 54' Favalli, 57' Veron, 68' C.Lopez, 90' C.Lopez.

Note: ammoniti Baronio e Vorobyey. Recuperi: 2' più 3'.

Spettatori: 14.746 paganti.

La formazione laziale: Favalli, Nesta, Couto, Pancaro, Favalli, Veron; Inzaghi, Lopez, Lombardo, Nedved, Baronio
Claudio Lopez esultante dopo una delle reti realizzate
Simone Inzaghi contrastato da un difersore avversario
Favalli e Sensini

Goleada (5 a 1) e qualificazione al secondo turno di Champions League. Se Mihajlovic e la Lazio, riuscendovi, hanno tentato di riparare i danni causati contro l'Arsenal, la squadra da parte sua ha saputo rispondere con carattere alle critiche e ai dubbi piovuti dalla sconfitta di Verona in campionato. Forse condizionata psicologicamente in avvio, malgrado l'evidente inconsistenza tecnica dello Shakhtar, la Lazio ha cercato di piegare l'avversario a prescindere da come sarebbero andate le cose a Londra, tra l'Arsenal e lo Sparta Praga. Ma pur costruendo un numero considerevole di occasioni, i biancocelesti non hanno trovato la via della rete per tutti i primi quarantacinque minuti di gioco. Ha sprecato clamorosamente Inzaghi in almeno tre circostanze e sempre solo davanti al portiere avversario. E non è parso maggiormente ispirato Lopez, schierato come seconda punta accanto all'ex piacentino, preferito sia a Crespo, sia a Salas (entrambi in panchina). In coda a tanto scialo, è accaduto che la Lazio, in un'azione di contropiede, subisse perfino la rete di Vorobyey (42', sinistro portentoso tra Peruzzi e palo: gran bel gol).

Il dato forse più significativo sta nel fatto che la squadra di Eriksson non si è lasciata sopraffare dal timore di un'altra caduta rovinosa. Il tecnico svedese ha inserito Crespo e Stankovic in luogo di Inzaghi e Baronio, i più spenti tra i biancocelesti, mantenendo inalterato l'equilibrio collettivo. L'incubo è finito prestissimo. Merito soprattutto di Claudio Lopez, autore di una tripletta incoraggiante. L'argentino prima ha pareggiato (3') e poi ha permesso alla Lazio di dilagare nella fase finale della partita (28' e 47'). In mezzo, il piccolo capolavoro di Favalli (9', tunnel in area a Okoronkwo e diagonale sul palo lontano) e quello di Veron su calcio di punizione (13', palla "tagliata" sul palo più vicino da posizione laterale). A Praga, il 7 novembre prossimo contro la Sparta, con la qualificazione in tasca, si andrà solo per la piazza Vecchia e ponte Carlo.

Fonte: Corriere della Sera