Mercoledì 21 dicembre 2011- Roma, stadio Olimpico - Lazio-Chievo 0-0

Da LazioWiki.

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21 dicembre 2011 - 3.447 - Campionato di Serie A 2011/12 - I giornata - inizio ore 20.45

LAZIO: Bizzarri, Konko (84' Kozak), Biava, Dias, Radu, Cana, Ledesma, Lulic, Hernanes (46' A.Gonzalez), Klose, Cisse (64' Rocchi). A disposizione: Carrizo, Stankevicius, Diakite, Scaloni. Allenatore: Reja.

CHIEVO: Sorrentino, Frey, Andreolli, Cesar, Jokic, Luciano (74' Sammarco), Bradley, Hetemaj, Thereau (80' Morero), Pellissier, Paloschi (71' Moscardelli). A disposizione: Puggioni, Acerbi, Cruzado, Vacek. Allenatore: Di Carlo.

Arbitro: Sig. Brighi (Cesena) - Assistenti Sigg. Altomare e Musolino - Quarto uomo Sig. Calvarese.

Note: gara originariamente progammata per il 28 agosto 2011 e rinviata ad oggi a seguito della mancata sottoscrizione dell'accordo collettivo dei calciatori. Nessun ammonito. Angoli 7-4. Recuperi: 1' p.t., 4' s.t.

Spettatori: 23.000 circa.


Il Presidente biancoceleste Claudio Lotito
Senad Lulic
Lorik Cana
Hernanes
Stefan Radu
Un momento dell'incontro
Alvaro Gonzalez
Cristian Ledesma
André Dias
Una fase di gioco
Un fotogramma della gara
Hernanes
Il biglietto della gara (con la data originaria del 28/08/2011)

I calciatori convocati per la partita odierna

La Gazzetta dello Sport titola: "Il Chievo spaventa la Lazio. Bizzarri il migliore in campo. Finisce 0-0 e i biancocelesti devono ringraziare il portiere, che nel primo tempo salva il risultato a ripetizione. La squadra di Reja si sveglia nell'ultimo quarto d'ora, ma giocando solo sui nervi. I veronesi possono rammaricarsi".

Continua la "rosea": La partita che non ti aspetti: il Chievo domina all'Olimpico e la Lazio è costretta ad apprezzare uno 0-0 imprevedibile alla vigilia. Il migliore in campo fra i biancocelesti è il portiere Bizzarri, che nei primi 45 minuti ha salvato a ripetizione il risultato. Solo alla fine l'assalto laziale, senza costrutto e tutto sui nervi. Inevitabile il pari, che allontana i padroni di casa dalla vetta della classifica. Reja recupera Konko, torna al 4-3-1-2 piazzando Hernanes dietro Klose e Cisse, che torna titolare con Rocchi acciaccato in panchina. Nella Lazio, che dal 2003 ha battuto i clivensi solo una volta in casa, a centrocampo c'è Cana per Gonzalez, mentre torna la coppia di centrali di difesa Dias-Biava, con un turno di riposo per Diakite. Nel Chievo, Di Carlo può contare sul recupero a pieno regime di Morero e Cruzado, che però si accomodano in panchina, Sardo doveva partire titolare, ma si arrende nel riscaldamento, lasciando spazio a Frey. L'altro esterno basso è Jokic, al posto di Dramé, partito titolare contro il Cagliari.

Pronti via e il Chievo sfiora subito il gol in due occasioni: la difesa laziale, sorpresa da un inizio caparbio e deciso degli ospiti, balla pericolosamente, con Konko e Biava che in due occasioni regalano palla ai gialloblù. Ci pensa Radu al 2' a deviare il tiro di Cesar sulla traversa e poi al 5' Bizzarri esce su Paloschi salvando a due metri dalla linea di porta. Il Chievo se la gioca e la Lazio fraseggia troppo a centrocampo giocando per linee orizzontali, facendo il gioco del Chievo che sfonda senza problemi andando ancora al tiro con Luciano all'11' su volata a sinistra di Hetemaj. Lazio in crisi nei primi minuti, col Chievo che spinge senza trovare adeguata opposizione, rubando palloni a ripetizione a centrocampo con Paloschi e Luciano generosi ed efficaci nella fase difensiva come in quella offensiva. La Lazio sbaglia affidandosi alle giocate dei singoli e il Chievo ci sguazza, in tutto questo. Ma Di Carlo ha di che arrabbiarsi: i suoi non riescono a concretizzare in una partita saldamente in pugno nella prima mezz'ora. Il Chievo va vicinissimo al gol a ripetizione, con Bizzarri straordinario prima su Pellissier lanciato da Bradley, poi su colpo di testa di Cesar. Lazio lunghissima, senza testa e con la difesa in palese difficoltà.

Sbagliano tutti, Klose compreso, che rientra disperato alla ricerca di palloni giocabili senza trovare sostegno dai compagni. Il Chievo si mangia le mani: errori di Biava prima ed Hernanes poi, con Bizzarri che salva ancora una volta il risultato in uscita sulla volata di Luciano lanciato a rete al 34'. La Lazio può essere felice di andare al riposo sullo 0-0 e deve ringraziare il suo portiere in un primo tempo imprevedibilmente tutto di marca gialloblù. Reja corre ai ripari: toglie Hernanes e inserisce Gonzalez per un 4-4-2 più credibile e concreto in un match messo malissimo per i biancocelesti. Hernanes ha pagato più del dovuto la marcatura asfissiante di Bradley e non ha inciso. Giusto così. Il Chievo, vista la brutta e piccola Lazio, ci prova davvero e comincia a ragionare, facendo avanzare Théréau sulla linea di Paloschi e Pellissier. A centrocampo i palloni sono tutti gialloblù e la Lazio si affida a lanci lunghi che finiscono inesorabilmente fra i piedi dei difensori di Di Carlo, per la disperazione di Klose e Cisse. Errori a ripetizione per i biancocelesti e il Chievo pressa a tutto campo raddoppiando su ogni portatore di palla avendo gioco facile e andando a ripetizione al limite dell'area, senza andare a segno grazie ancora a un super Bizzarri, che salva su Théréau e Pellissier. Reja mette dentro Rocchi per un Cisse inesistente e poco dopo Di Carlo toglie Paloschi per Moscardelli. ll Chievo ci crede e prova a inserire forze fresche in attacco.

Per la Lazio un solo tito in porta: è di Klose, che al primo pallone giocabile fa venire i brividi a Sorrentino, sfiorando il palo sulla sinistra. Luciano si infortuna ed entra Sammarco. La Lazio si sveglia finalmente a 15 minuti dalla fine del match e attacca in massa, ma senza ragionare e tutta sui nervi. Il Chievo però si scioglie e soffre pungendo solo con una ripartenza di Pellissier. E a questo punto Reja toglie un acciaccato Konko per un'altra punta: Kozak. Tutto per 6 minuti da giocare all'arma bianca e rimettere in sesto una partita buttata via per almeno un'ora. Errori a ripetizione impediscono alla Lazio di portare a casa più di due passaggi consecutivi in una gara diventata bruttissima quanto intensa. Giganteggia in fase difensiva Bradley, con la Lazio che attacca in dieci rischiando il contropiede. Finisce così, col Chievo che paga alla distanza il grande sforzo e la Lazio che porta a casa un punto che serve a poco.


La Repubblica titola: "La Lazio in vacanza. Bizzarri ferma il Chievo. La squadra di Reja gioca la peggiore partita della stagione: la salva il portiere argentino che annulla cinque palle gol agli uomini di Di Carlo".

L'articolo così prosegue: La Lazio va in vacanza due ore prima e contro il Chievo mette in campo la partita più brutta della sua stagione. Concede ai gialloblù 75 minuti su 90, con timidi segnali di risveglio solo nel finale, quando il Chievo è però ormai stanco per aver fatto la partita e si accontenta di un punto che alla vigilia sembrava difficile da conquistare. Invece il bicchiere di Mimmo Di Carlo è mezzo vuoto ed i tre punti sarebbero stati più che meritati. Invece tra i veneti e la vittoria si è messo Albano Bizzarri, portiere argentino, riserva di Marchetti. E' stato lui a tenere a galla la barca, soprattutto nella prima frazione. La Lazio spreca l'occasione di agganciare l'Udinese e chiude il 2011 comunque con un buon bottino di 30 punti. Ma questa serata per Reja è da scordare. La partita che si doveva giocare il 28 agosto arriva il 21 dicembre. Così, invece dei 30 gradi e le infradito, all'Olimpico il pubblico si gode lo zero termico e gli zampognari. Colpa dei dissapori tra Assocalciatori e Lega di A, si recupera in prossimità del santo Natale la prima di campionato (con tanto di auguri dei giocatori biancocelesti, trasmessi dai tabelloni). Lazio e Chievo arrivano all'appuntamento l'una con un'ottima classifica da difendere, l'altra in posizione tranquilla. Torna Konko e Reja risfodera il "suo" 4-3-1-2, abbandonando la difesa a tre vista domenica contro l'Udinese.

Di Carlo schiera una formazione votata all'attacco, con Paloschi e Thereau ad affiancare Pellissier. La Lazio gioca il peggior primo tempo della stagione e in almeno tre occasioni deve ringraziare Bizzarri se lo chiude sullo 0-0. Svagata a centrocampo, pasticciona in difesa, con Hernanes abulico, Cisse disordinato e Ledesma inconsistente. Oltre al numero 1, si salvano solo Lulic e, per l'impegno, Klose. I veneti - schierati benissimo, attenti, ordinati - colpiscono una traversa già al 2', su un tiro di Cesar deviato da Dias. Poi, su un cross dalla sinistra di Pellissier, sbagliano Konko e Dias. Palla a Paloschi e primo miracolo di Bizzarri. Che si ripete al 24'. Lancio dell'americano Bradley per Pellissier che brucia Dias, aggancia e tira. Il portiere devia in angolo con la punta del guanto. Un minuto dopo tiro cross di Luciano e testa di Cesar. Guizzo di Bizzarri e palla alzata sopra la traversa. I pochi ed infreddoliti spettatori assistono ad un monologo del Chievo, un dominio imbarazzante. Al 35' il vantaggio gialloblù sembra cosa fatta. Hernanes perde l'ennesimo pallone e Luciano scappa per 70 metri, seminando avversari come birilli. Ma Bizzarri ci arriva anche questa volta e devia il rasoterra del brasiliano.

Al fischio dell'arbitro Brighi dagli spalti piovono fischi meritati. Chi pensa che peggio non si possa fare, non ha ancora visto la ripresa della Lazio. Notevole un assurdo cross nella propria area di Cisse (18'). Bizzarri sbroglia di piede. Reja ne ha abbastanza e toglie il francese per mettere Rocchi. Ancora il portiere laziale in evidenza al 25' su un tiro al volo di Thereau. I biancocelesti si scuotono, ma è tardi. Collezionano calci d'angolo, ma veri pericoli Sorrentino non ne corre. Di Carlo si accontenta. Esce prima Luciano (infortunato) per Sammarco, poi Thereau per Morero, un difensore. Il fischio finale di Brighi per i tifosi di casa è una liberazione, dal freddo e da questa brutta Lazio.


Il Corriere dello Sport titola: "I biancocelesti chiudono un grande 2011 con una prestazione deludente. Super Bizzarri salva la Lazio. Chievo ben messo ma sprecone in zona gol".

L'articolo prosegue: La Lazio chiude un 2011 da incorniciare con un pareggio da dimenticare e di cui dovrebbe vergognarsi un po'. Perché se non ci fosse stato un Bizzarri strepitoso, sarebbe finita anche peggio. Squadra spenta, forse stanca, spesso in balìa del Chievo, che sta in campo benissimo, ma non è certo uno squadrone. Solo che ci hanno messo più voglia, più attenzione, più intensità, più agonismo. Da una parte un Chievo in salute ma sprecone sino a farsi del male, dall'altra una Lazio opaca e che solo nel finale ha avuto una timida reazione, confusa, ma almeno rabbiosa. Può darsi che la Lazio abbia bisogno di tirare il fiato e ora potrà farlo. Ma va anche detto che in questi mesi si sono viste due Lazio: quella straodinaria che spazza tutti in trasferta e questa molto meno efficace, a volte noiosa, dell'Olimpico. Se delle nove partite in casa ne ha vinte solo tre, caro Reja ci sarà un motivo. Questa volta è venuta a mancare tutta la squadra, in blocco, come se fosse andata improvvisamente in letargo dopo il pari con l'Udinese. Ma sono venuti a mancare anche i migliori, i trascinatori abituali, con eccezione di Ledesma, che sgobba e costruisce sempre con un rendimento altissimo. Ma non si è visto Hernanes, sostituito dopo un tempo insignificante. Non si è visto nemmeno il grande Klose, che pure ne ha risolte di partite. Non parliamo poi di Cisse, davvero irritante. La Lazio ringrazi Bizzarri e magari anche gli attaccanti del Chievo, che hanno sbagliato oltre il lecito.

Bravo invece Di Carlo: si è vista una squadra molto solida in difesa, mobilissima, ben organizzata. Se segnasse qualche gol in più, sarebbe da applausi. Nel primo tempo la Lazio non si è vista. Spenta, pigra, senza idee e senza voglia, sostenuta a stento dall'inesauribile Ledesma e da qualche cavalcata di Lulic sulla sinistra. In completa balìa del Chievo, molto più dinamico e vivace, ispirato da Bradley, bravo nel difendersi in dieci e nel ripartire. Di Carlo si è presentato con un 4-3-3 molto offensivo, anche se Thereau si è mosso sulla trequarti, con Pellissier e Paloschi più avanti. Ben messo il Chievo, ma totalmente incapace di far gol. In 45 minuti le occasioni che ti capitano in un mese. Cinque, almeno, quelle clamorose. Logico che il ruolo di Benjamin sia diventato determinante, la Lazio non è andata sotto per l'imprecisione del Chievo ma molto anche per le prodezze del suo portiere. Ha incominciato Cesar, dopo tre minuti: il suo tiro con la porta spalancata e da cinque metri è stato deviato da Bizzarri con un piede e il pallone si è stampato sulla traversa. Tre minuti dopo, su cross da sinistra, Konko ha bucato il rinvio e Paloschi, solo, si è fatto ribattere il facile tap in ancora da Bizzarri. Inesistente la Lazio e al 24' Pellissier, su lancio di Bradley, si è presentato in area, ha evitato Bizzarri ma il tiro è stato deviato da Dias quasi sulla linea.

Ancora più clamorose le altre due occasioni, al 25' e al 35'. Un'incornata ravvicinata di Cesar, diretta all'incrocio, è stata deviata da Bizzarri e infine una galoppata di Luciano alla vecchia maniera: fuga solitaria nella metà campo laziale, ma il brasiliano ha sparato addosso a Bizzarri! Reja ha cercato di porre rimedio: fuori un Hernanes irriconoscibile, dentro Gonzalez e 4-4-2 con l'uruguaiano e Lulic esterni alti. La squadra, se non altro, ha alzato un po' il ritmo, ha concesso meno campo al Chievo, che però si è difeso con ordine e grande attenzione. La Lazio non ha graffiato nemmeno un po' e allora dopo venti minuti Reja ha sostituito anche l'inutile Cisse, con Rocchi. Al 25' Bizzarri ha salvato ancora la Lazio: su un cross da destra di Paloschi, Thereau ha battuto al volo quasi dal dischetto ma Bizzarri con un gran balzo ha deviato. Di Carlo allora ha provato a cambiare una punta, inserendo Moscardelli al posto di Paloschi. Nel finale la Lazio si è svegliata, ha portato l'assedio e il Chievo dopo aver sprecato tanto ha dato qualche segno di stanchezza. Ma alla fine il pari premia più la Lazio.


Dal Il Messaggero, alcune dichiarazioni post-gara:

Le parole del tecnico: "Siamo scesi in campo con poca birra in corpo. Il Chievo aveva più energie di noi, fisiche e mentali. Arrivavano sempre primi sulla palla e noi scontiamo le assenze e gli infortuni, soprattutto a centrocampo dove giocano sempre gli stessi. E bisogna essere sinceri: poteva andare peggio perché Bizzarri ci ha salvato in più di un'occasione. Potevamo perdere e allora accontentiamoci. Certo ci dispiace perché in due partite in casa contro Udinese e Chievo almeno una pensavamo di vincerla. Non è andata così. Ora arriva la sosta ed è benedetta. Non ritengo questi due pareggi un campanello d'allarme. Siamo solo stanchi, ora recupereremo le energie".


Da La Repubblica:

"Devo fare i complimenti a un grande Chievo che ci ha messo in difficoltà. Ovviamente li estendo anche a Bizzarri, è stato decisivo". Edy Reja analizza il brutto pari interno della Lazio contro il Chievo. "Oggi non c'eravamo da nessun punto di vista, né fisico né tecnico. Non avevamo velocità, giornata veramente difficile, paghiamo un po' la lunga serie di partite ogni tre giorni". Alla fine, il tecnico si tiene stretto il punto. "Fortunatamente possiamo intascare questo punto, ci è andata bene. In avanti ho provato soluzioni alternative perché non avevamo sbocchi, non solo per quanto riguarda Cisse ma per tutti. Lo ripeto, ci è andata bene: con l'Udinese meritavamo di più, oggi forse la sconfitta sarebbe stata più giusta. La sosta arriva a pennello, siamo cotti. In cuor nostro speravamo in qualcosa in più da queste due partite casalinghe ma il calcio è questo". Secondo Reja è soltanto un problema fisico. "Ledesma, Lulic e Gonzalez non hanno avuto un attimo di sosta, a lungo andare ovviamente ne risenti. Due giorni di recupero non bastano, senza ricambi a metà campo dopo un po' si fa difficile. In queste condizioni forse abbiamo fatto anche troppi risultati, vogliamo ripartire alla grande quando il campionato riprenderà a gennaio. Non potevo neanche chiedere più di tanto alle punte, se non arrivano palloni è ingeneroso".



► Per questa partita il Mister biancoceleste Edoardo Reja ha convocato i seguenti calciatori:




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